Il cuore della storia si rivela nella tragica fine del cervo amato, narrata attraverso un reel pubblicato da Lega abolizione caccia che ha rapidamente guadagnato terreno sui social.
Un reel eloquente, virale su Instagram, ha catapultato l'episodio al centro dell'attenzione, raggiungendo 99 commenti e oltre 60 condivisioni. Il risultato? Una discussione online che ha coinvolto la comunità virtuale.
La vicenda ruota attorno a un uomo che ha scelto di trasferirsi a Villa Minozzo per crescere il proprio figlio a contatto con la natura. La passione del ragazzo per un cervo locale si è trasformata in una storia di affetto spezzato, quando il 15 ottobre il cervo è stato colpito da un cacciatore. Questo, nonostante le rassicurazioni sulla caccia di selezione che non avrebbe di certo colpito un esemplare così bello e maestoso.
È l’indignazione il sentimento che traspare dai commenti su un tema controverso, su cui non è facile trovare un accordo ma di cui è importante si parli, per capire le diverse posizioni e per promuovere un dibattito costruttivo.
La caccia selettiva, infatti, si basa su criteri specifici come l'età, il sesso e altre caratteristiche degli animali bersaglio. Si tratta di un approccio finalizzato a eliminare individui che potrebbero compromettere la salute della popolazione o l'equilibrio dell'ecosistema, come ad esempio animali anziani o malati. La caccia di selezione, teoricamente, dovrebbe contribuire a gestire le popolazioni animali e preservare l'equilibrio dell'ambiente circostante. Tuttavia, la vicenda del cervo di Villa Minozzo mette in luce le lacune di questa pratica quando non viene rispettata.
Odio la caccia e detesto i cacciatori. Inutili e dannosi per la stragrande maggioranza delle volte.
Da Abolire da ieri
Mio padre era un cacciatore di montagna, amava la natura e la viveva, più di molti cittadini che la guardano e pontificano dalle loro villette. La caccia ha accompagnato l’uomo da prima che iniziasse a sfamarsi in altro modo. Io non sono cacciatore e non so usare né detengo nessuna arma.
Ovviamente la caccia deve essere misurata e commisurata al contesto.
Penso che la caccia di selezione deve essere fatta e gli agricoltori di montagna autorizzati a difendere i loro raccolti da ungulati, lupi e cinghiali.