Robertino Ugolotti di Italia Viva Appennino Reggiano sostiene che “ il partito cresce e si rafforza in Parlamento, in Regione, nelle Province in tutto il Paese. Cresce l’adesione al partito di consiglieri comunali esattamente come accade nel nostro Appennino”.
“L’Appennino reggiano – aggiunge - ha visto aumentare l’interesse per Italia Viva da parte dei cittadini ma non solo: due consiglieri comunali hanno deciso di iscriversi al partito perché ne condividono il percorso e il progetto futuro. Ringrazio Carlo Boni, consigliere comunale con delega alla Sanità nel Comune di Castelnovo ne’ Monti, e Emilia Pedrini, consigliere comunale nel Comune di Ventasso”.
Ugolotti afferma che “è un progetto che cresce e vede il ruolo dell’Appennino centrale, anche con la mia nomina in cabina di regia provinciale. Da mesi stiamo lavorando per una maggiore radicalizzazione sul territorio e aumentare la partecipazione degli abitanti della montagna reggiana su tematiche di loro interesse. Siamo in ascolto, pronti a recepire criticità e proposte anche in funzione delle prossime amministrative, che si terranno nel 2024”.
E conclude: “Aperti al confronto con le varie formazioni politiche, il mondo dell’associazionismo e tutti i vari portatori di interesse. Il nostro impegno, in primis, è quello della costruzione di un progetto per il territorio sui comuni che andranno al voto per il rinnovo amministrativo ma anche di area vasta, per favorire uno sviluppo del territorio come capitale umano, economico, culturale”.
In un precedente articolo del 7 settembre, dal titolo “Ugolotti: ambiente, lavoro e sanità: le priorità di Italia Viva”, l’allora referente di detto partito per l’Appennino non prevedeva “spazi per alleanze con la destra”, al cui populismo si proponeva anzi come alternativa, e propendeva invece per dialogare “con le forze che hanno governato il territorio in questi anni”, mentre adesso dice di essere “aperti al confronto con le varie formazioni politiche”, il che lascerebbe verosimilmente intendere che è caduta la trascorsa preclusione verso l’interloquire anche con la destra.
Questa mia deduzione o interpretazione può essere del tutto sbagliata, nel senso che, al di là delle parole usate dall’esponente di Italia Viva, non è affatto cambiata nel frattempo la loro posizione, quanto a chiusura nei confronti della destra, ma se casomai non lo fosse significherebbe che Italia Viva montana ritiene di uscire dal perimetro della sinistra, in cui sembrava essersi confinata, per confrontarsi con ogni forza politica del nostro territorio, il che mi sembrerebbe più naturale e consono per una formazione che si presenta come Terzo Polo, o aspira ad esserlo.
P.B. 21.11.2023
Mi stupisce molto che P.B. esprima giudizi nel merito del progetto di Italia Viva (“…ritiene di uscire dal perimetro della sinistra, in cui sembrava essersi confinata, per confrontarsi con ogni forza politica del nostro territorio, il che mi sembrerebbe più naturale e consono per una formazione che si presenta come Terzo Polo, o aspira ad esserlo”), sulla base di semplici “deduzioni o interpretazioni”.
Difatti solo tre giorni fa, in un altro commento, asseriva con determinazione che “sarebbe sbagliato esprimere un qualche giudizio di merito, qualunque esso fosse, rispetto ad un documento del quale non si conosce il testo, inteso anche nei suoi dettagli”.
Mi pare di vedere una certa qual contraddizione…
A me non sembra affatto di essere entrato “nel merito del progetto di Italia Viva” – come la vede Andrea – visto che ho semplicemente colto sfumature fattesi diverse nel linguaggio politico dei suoi esponenti montani, sottintendendo nel contempo che un partito aderente al Terzo Polo non dovrebbe escludere a priori, ossia in via pregiudiziale, accordi ed intese anche con le forze della destra, anziché guardare soltanto verso l’altro ed opposto versante politico, come era nelle loro precedenti intenzioni, quelle espresse il 7 settembre, perché in tal caso si sarebbe trovato, o si troverebbe, ad appartenere comunque alla costellazione o campo largo della sinistra, e dunque nessuna “terzietà”, salvo che l’Italia Viva dei nostri posti abbia deciso di non configurarsi più come Terzo Polo (mi verrebbe da dire che questa volta Andrea ha preso “fischi per fiaschi”).
P.B. 22.11.2023