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rischia di danneggiare un intero sistema di eccellenza

Lapam Confartigianato lancia l’allarme sul Regolamento UE in materia di rifiuti e imballaggi

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Lapam Confartigianato lancia l’allarme sul Regolamento UE in materia di rifiuti e imballaggi e rimarca la necessità di valutare attentamente alcuni aspetti del nuovo provvedimento che riguarda imballaggi e rifiuti, riciclo e riuso che, se approvato, rischiano di danneggiare un intero sistema di eccellenza.

“È assolutamente vitale far comprendere alle Istituzioni Europee l’importanza di un buon senso e di un equilibrio nell’introduzione alla nuova disciplina in materia di imballaggi e rifiuti. Le nuove norme mettono a rischio il 30% del PIL, con conseguente danno per numerose imprese e centinaia di posti di lavoro. Una situazione che non possiamo permettere”.

“Condividiamo la necessità di lavorare insieme a obiettivi sostenibili sempre più concreti – proseguono dall’associazione – ma invitiamo a ripensare alle norme che andrebbero a danneggiare molteplici settori produttori di imballaggi, i loro fornitori di materie prime e le imprese che utilizzano tali imballaggi per commercializzare ed esportare merci in Italia e all’estero. Tra gli aspetti sicuramente da rivedere il riciclo a favore del riuso: siamo tra i più virtuosi per quanto riguarda riciclo di imballaggi e rifiuti, per cui non si comprende il motivo di penalizzarlo a favore del riuso, sia sotto il profilo ambientale che economico. Un’ulteriore e importante criticità è rappresentata dall’identificazione, per alcune tipologie di imballaggi monouso, del cauzionamento. A nostro avviso è fondamentale una maggiore flessibilità e il riconoscimento del principio di neutralità tecnologica per il raggiungimento di ambiziosi obiettivi ambientali attraverso l’economia circolare. L’Unione Europea ha giustamente da tempo promosso determinate azioni da mettere in campo per un’economia circolare: certi aspetti del regolamento vanno in controtendenza con quanto promosso precedentemente, ed è anche questo che chiediamo di revisionare, specie perché le nostre imprese, e più in generale tutto il nostro Paese, è stato tra i primi a rispettare tali normative”.