Ferrovia Reggio-Ciano anche oggi continua l’odissea degli utenti, tra ritardi e cancellazioni.
La ferrovia Ciano-Reggio potrebbe rappresentare un terminale utile all’Appennino Reggiano per collegarsi, in modo comodo e sostenibile al resto del Territorio Reggiano, utilizzando la mobilità pubblica, tuttavia, disservizi e limiti dell’infrastruttura sono evidenti ed oggettivi.
Meno di un anno fa si è formato il Comitato Mobilità Sostenibile Reggio-Ciano, composto da imprenditori locali, managers e cittadini, con lo scopo, soprattutto, di attuare un’attività di controllo, studio e di proposta di soluzioni adeguate, per risolvere i problemi oggettivi di cui soffre la mobilità, anche causati dalla Ferrovia Reggio-Ciano.
Oggi riceviamo dal Comitato questa comunicazione: “stamattina, alle 06:45, circa, un treno diesel si è fermato alla stazione di Barco, per un malfunzionamento. Con effetto domino, conseguente, sembra che si siano bloccati chiusi vari passaggi a livello, fino a Reggio Emilia (la tratta Reggio Ciano conta 37 passaggi a livello, in totale). Successivamente lo stesso treno 90199 è stato annullato, con conseguenti seri disagi agli occupanti, anche studenti minorenni, senza neppure l’offerta alternativa dell’autobus sostitutivo. Questi problemi di cancellazioni e ritardi si stanno verificando su molti treni gestiti dalla Regione, attraverso le società controllate FER e TPER. Regolarmente, il lunedì mattina, si stanno vivendo frequentemente seri problemi, sulla stessa Tratta Ferroviaria”.
“La ferrovia Reggio-Ciano in questi ultimi anni è stata oggetto di notevoli spese da parte della Regione Emilia Romagna, come del resto le altre due ferrovie locali, per passare dalla trazione diesel a quella elettrica e soprattutto per renderla più sicura, attraverso l’installazione del Sistema Controllo Marcia Treni (SCMT), che consente una circolazione più certa di quando era regolata da telefonate e scambio di dispacci, tra personale a terra (Dirigenti Movimento) e personale a bordo dei treni (Capitreno e Macchinisti). Nonostante le recenti spese, la circolazione sulla Reggio Ciano, è ancora oggi, svolta solo in parte con treni elettrici, infatti circolano ancora treni diesel, in attesa del completamento, atteso da anni, delle opere di alimentazione elettrica”.
“Gli apparenti ammodernamenti alla Linea Ferroviaria locale di FER, effettuati in questi anni, non hanno prodotto, fino ad oggi, un miglioramento del servizio ai passeggeri, alla puntualità dei treni, non si è ridotto neppure il tempo di percorrenza sulla tratta, ma soprattutto il servizio è caratterizzato ancora dall’inaffidabilità, con frequenti soppressioni di treni. Prima dell’introduzione del sistema di sicurezza SCMT gli scontenti erano soprattutto gli utenti dell’insufficiente servizio ferroviario, ora si è allargata l’insoddisfazione ai cittadini che percorrono la rete viaria, attraversata dalla Ferrovia, poiché l’SCMT ha allungato notevolmente i tempi di chiusura dei 37 passaggi a livello”.
“Con le imposizioni normative attuali è impossibile pensare di migliorare la situazione della ferrovia Reggio-Ciano, che è a binario unico, perché sarebbero necessarie molte centinaia di milioni di euro per costruire ponti e sottopassi, soprattutto per eliminare i passaggi a livello, ma anche per renderla più veloce, costruendo nuove stazioni dove far incrociare i treni. Un dirigente di FER ha comunicato recentemente, che per sopprimere il solo, famigerato, passaggio a livello di Bivio Barco, sulla trafficatissima SP28, Reggio-Montecchio, occorrerebbero 25 milioni di euro”.
“Queste eventuali spese della Regione, comunque, non otterrebbero grandi risultati, perché molti dei 37 passaggi a livello non sono sopprimibili, anche su strade importanti ed in città a Reggio Emilia. L’SCMT non si può modificare, quindi i problemi ai passaggi a livello rimarrebbero come sono ora. Per risolvere i problemi legati allo stato attuale della Reggio-Ciano il Comitato propone la sua conversione in tranvia”.
“Si avrebbe così un servizio pubblico, anche per l’Appennino, più frequente e capillare, perché un tram può effettuare più fermate di quelle che fa un treno e si risolverebbe il problema dei 37 passaggi a livello, che diventerebbero normali incroci semaforici stradali. Le tranvie hanno regole di circolazione meno stringenti delle ferrovie, si ridurrebbero così i tempi di arresto del traffico su gomma agli incroci con la tranvia”.
“Certamente, per la conversione in tranvia, occorreranno degli investimenti, ma buona parte delle rotaie, della nuova linea elettrica aerea d’alimentazione sono compatibili anche con i tram. Con la conversione a tranvia della Reggio-Ciano non verrebbero sprecate le spese fatte fino ad ora dalla Regione”.
“Il Comitato ritiene quindi che questa possa essere la soluzione migliore, che consenta di avere un servizio pubblico moderno, capillare ed efficiente per Reggio ed i Comuni della Val d'Enza, fino all’Appennino, in grado di convincere molti di coloro che oggi utilizzano l'auto, per i loro spostamenti, ad usare un mezzo pubblico. Per questi motivi, il Comitato chiede alla Regione, FER e Comuni il cui territorio è attraversato dalla ferrovia di attivarsi per redigere uno studio di fattibilità sulla conversione della ferrovia Reggio Ciano in tranvia”.