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campionessa di danza sportiva

Canossa, Gaia e il suo magico cammino verso la danza sportiva

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Gaia Ronzoni è una 21enne promessa della danza sportiva ed insieme al suo partner Orazio Spadaro, cavalca l’onda del successo. Lei di Trinità di Canossa e lui nato e cresciuto a Sampieri, una frazione di Scicli, hanno iniziato a ballare da bambini e le loro strade si sono intrecciate ma solo un anno fa.

Gaia, dopo aver danzato con diversi partner, si è affidata al Team Diablo, un'accademia di danza sportiva situata a Molinella, in provincia di Bologna, per trovare il ballerino con cui provare a scalare le vette delle classiche mondiali. E qui ha conosciuto Orazio. Sin da subito si è instaurata un'alchimia speciale e il grande potenziale che vedevano i loro insegnanti è stato notato da tutti alla prima competizione disputata insieme: l'Universal Championship a Mantova.

Ci facciamo spiegare da Gaia come è iniziato il suo magico cammino verso la danza sportiva.

Gaia quando hai scoperto la tua passione per la danza?

Premetto che nella mia famiglia non ci sono ballerini, ho iniziato per caso. Avevo sei anni e volli iscrivermi alla scuola di danza solo per passare del tempo con la mia migliore amica. Ed è stato così fino all’età di 12 anni, quando ho iniziato a rendermi conto, partecipando dalle prime gare provinciali e regionali, che quello che stavo facendo mi piaceva molto. E’ dal quel momento che ho capito che la danza poteva essere il mio futuro.

E come è andata la prima gara?

Era il campionato regionale Emilia Romagna ed ho vinto con quello che era il mio primo partner di ballo.

Primo posto?

La mia carriera è stata particolare in questo senso. Ho cambiato tantissimi ballerini, credo sette, prima di trovare ‘quello giusto’, Orazio. La cosa più difficile nel nostro sport non è imparare i movimenti ma è farlo ‘in sintonia’ con l’altro: si tratta di due persone diverse con caratteri diversi e combinare tutto non è semplice. Sono stata senza ballerino per un anno, continuavo comunque ad allenarmi ma ad un certo punto mi sono detta che o trovavo un ballerino o avrei smesso e ripreso a studiare, facendo la vita normale di una ragazza della mia età; meno sacrificata.

Quali sono i ‘sacrifici’ e le rinunce che hai dovuto fare e che fai per poter praticare e questo sport? 

Premesso che non le ho mai vissute come sacrificio, bisogna però ammettere che per allenarsi e raggiungere certi risultati sei costretto ad allontanarti, per esempio dagli amici. Passavo (e passo) tante ore in palestra per allenarmi, poi ci sono le gare: ecco questo mi allontana dalle amicizie, per esempio. Devo dire che ho anche provato a smettere a 18 anni. Mi sono diplomata al liceo e ho provato a cercarmi un lavoro: ho provato a fare le cose che una persona ‘normale’ di 18 anni fa. Rinunciando alle tante uscite serali, ho perso tanti amici. Alla fine ho quattro amiche, le uniche che hanno capito quanto sia importante per me quello che faccio.

Nel breve periodo che hai smesso, cosa non ha funzionato in questa ricerca della ‘normalità”?

Mi mancava la danza. Io ci ho creduto e ci credo tanto: metto me stessa in quello che faccio. E quello che per gli altri sembrano sacrifici o rinunce, per me non lo sono.

E come è avvenuto l’incontro con Orazio? E soprattutto, come hai capito che era quello giusto?

Con Orazio abbiamo avuto due occasioni. La rima volta che abbiamo ballato insieme non ha funzionato, qualcosa non è andata per il verso giusto. Poi due mesi, ci siamo incontrati per caso e gli ho proposto di ballare. E’ andata bene.

Abbiamo iniziato il nostro percorso 19 dicembre 2022 e il 6 gennaio abbiamo fatto la nostra prima gara dopo solo due settimane.

E tanti i successi raggiunti in poco tempo…

Dopo solo tre settimane di allenamenti, siamo riusciti a classificarci fra le migliori ventiquattro coppie al mondo per le danze standard, nel circuito Dance Sport Heritage. Una posizione importante difesa molto bene anche nelle gare seguenti. Ci siamo inoltre qualificati secondi in tutte le competizioni Star Cup per la categoria Rising Stars Standard. Impariamo dai migliori maestri di danza sportiva al mondo che ci seguono costantemente nella preparazione fisica e studiamo come diventare degli ottimi insegnanti.

 Quante ora al giorno ti alleni?

Abbiamo diviso l’allenamento, nel senso che balliamo circa cinque ore al giorno e poi, tutti i giorni, facciamo anche preparazione atletica: un apio di ore di palestra. A abbiamo un giorno di pausa. Facciamo parte dell’accademia del Team Diablo che è un’accademia di danza sportiva professionale che si trova a Molinella in provincia di Bologna e dove siamo seguiti in tutto.

Da qualche mese, tu ed Orazio avete iniziato anche ad insegnare danza sportiva nei corsi di ballo sociale. Siete trainer dell'ASD Danzaland, operativi nelle sedi di Vetto, Collecchio e Langhirano. Cosa fate?

A partire da settembre abbiamo iniziato a insegnare danza sportiva, teniamo appunto questi corsi sociali, sia per adulti che per bambini. Ai bambini insegniamo e facciamo tutto quello che è l’attività di propedeutica alla danza, coordinazione ritmo, equilibrio per lo sviluppo di tutte queste abilità importantissime per i bambini, a prescindere che poi loro vogliono ballare; c’è anche diciamo un piccolo avviamento a quella che è la danza sportiva e quindi i primi passi per esempio di samba e poi, quando riusciamo, proviamo a creare coppiette da preparare per le prime gare. Per quanto riguarda gli adulti facciamo corsi di ballo sociale generico alla sera, ma direi in generale, tutti i balli.

Siamo trailer, cioè insegniamo sotto l’associazione sportiva Danzaland, che è un’associazione sportiva di Modena che ha sedi diffuse in tutta l’Emilia Romagna, sia a Bologna che a Modena, Parma, Reggio Emilia, è un po’ sparsi in tutta la Regione e noi abbiamo queste tre sedi in cui insegniamo.

Quali sono i prossimi impegni?

La prossima settimana balliamo il nostro secondo campionato del mondo in Belgio, la categoria amatori Dante standard e poi, al rientro, la settimana dopo, abbiamo un’altra gara del circuito star Cup che sarà a Budrio, vicino a Bologna. A dicembre abbiamo un training campi importantissimo a Merano che durerà una settimana e poi speriamo di goderci un po’ le vacanze di Natale.

Prima di salutarci, cosa consiglieresti a chi, giovanissimo, vuole approcciarsi a questo ‘mondo’?  

Di fare quello che si sentono fare, questo vale per tutti. Se da piccoli si ha una passione, va coltivata. Poi il tempo dirà se è la strada giusta. E non ascoltare mai chi prova a scoraggiarti. A me è successo ma per fortuna ho fatto di testa mia. Lo dico perché ho avuto alcuni amici e familiari che hanno provato a scoraggiarmi, elencando tutte le difficoltà e i sacrifici che questo sport comporta. Ma io ho sempre fatto di testa mia.

E sono arrivata fino a qui, oltre alla mia passione e alla mia ostinazione, devo anche ringraziare quattro persone. Innanzitutto i miei genitori che mi hanno veramente supportato dal primo giorno e non hanno mai smesso di credere in me. Poi, i miei coach e insegnanti, Benedetto Ferruggia e Claudia Koehler, che veramente hanno creduto nelle mie potenzialità e in quelle di Orazio.Vorrei anche ringraziare il sindaco di Canossa, Luca Bolondi, per il suo sostegno e i suoi elogi.