Ergastolo per papà e mamma, 30 anni di reclusione per zio e cugini.
Sono queste le richieste della Procura della Repubblica presso il tribunale di Reggio Emilia, al termine di una requisitoria fiume (terminata alle 19.30 di ieri sera secondo quanto riporta il Resto del Carlino di oggi), pronunciata dal Procuratore capo – Calogero Gaetano Paci – e dal pm titolare del fascicolo – Dottoressa Laura Galli, ora alla Procura di Modena – per l’omicidio di Saman Abbas.
La giovane pakistana, sparita dalle campagne di Novellara, il 30 aprile del 2021 e ritrovata senza vita, sotterrata in una buca, nei pressi di un casolare abbandonato vicino alla casa dove abitava la famiglia il 19 novembre del 2022.
Shabbar Abbas, padre di Saman, e Nazia Shaheen (tuttora latitante), sono accusati di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, della premeditazione e dal fatto di aver ucciso una discendente, il tutto in concorso con lo zio (considerato l’esecutore materiale) e i cugini. Il tutto ‘in continuazione’ con l’altro reato della soppressione di cadavere.
Come detto, al termine di una requisitoria che ha impegnato la Procura per tutta la giornata, le richieste sono state quelle dell’ergastolo – la pena massima – nei confronti dei genitori, oltre all’isolamento diurno per due anni.
Per lo zio, su cui pende un’accusa di omicidio pluriaggravato, sono stati chiesti 30 anni e il riconoscimento delle attenuanti generiche, per aver aiutato la Procura a ritrovare il cadavere della diciottenne.
Stessa pena anche per i cugini.
Mentre per tutti la dottoressa Galli e il dottor Paci hanno chiesto l’assoluzione dal reato di sequestro di persona.
Sulle richieste di pena, vi è stata polemica, sollevata dall’avvocato che assiste il fidanzato di Saman, Barbara Iannuccelli che ha dichiarato al Carlino: “La valutazione della condotta degli imputati spetta al tribunale, la Procura doveva chiedere l’ergastolo per tutti. Siamo increduli”.
Ora toccherà ai difensori, pronunciare le loro arringhe e alle parti civili.
Successivamente, prima della chiusura formale dell’istruttoria, è possibile che il padre di Saman, possa rendere delle dichiarazioni davanti alla Corte d’Assise, presieduta dal giudice Cristina Beretti.