Pezzi piccoli e grandi di granata, un proiettile, vari piccoli coperchi di latta ed una scarpa femminile: è il bilancio di quanto ritrovato a Cernaieto nella fossa " di fortuna".
Qui, intorno al 25 aprile 1945, vennero uccise e gettate dai partigiani non meno di ventiquattro persone: i militi del presidio di Montecchio, alcuni giovanissimi figli di militi, diversi uomini non appartenenti al presidio, tre giovani donne, Paolina Viappiani di 23 anni, Maria Spaggiari di Montecchio di 28 anni e Lina Giroldini uccisa insieme al fratello.
Lo scorso sabato, 11 novembre, i volontari della Associazione SOS Metal Detector Nazionale O. D. V , a titolo gratuito, hanno effettuato una prospezione con metal detector, alla presenza del proprietario del bosco Fabio Filippi, del ricercatore Danilo Casanova; da Paolo Viappiani, figlio di Paolina, da Laurentia Azzolini e Liliana Dazzi dell’associazione culturale Pietro e Marianna Azzolini.
Il lavoro dei volontari è stato lungo, faticoso visto la natura del terreno, reso più insidioso dalle piogge dei giorni precedenti.
Sono stati ritrovati pezzi piccoli e grandi di granata, un proiettile, vari piccoli coperchi di latta che andranno puliti e visionati ma il reperto più emozionante è il ritrovamento di una scarpa femminile.
Si tratta dello zoccoletto rosso ritrovato quando furono esumati quei poveri corpi; una scarpa fatta a mano come facevano gli scarpolini di una volta, con cuciture a mano, chiodini, manca il tacco, la parte davanti è fatta come da illustrazioni degli anni 40, con tre bande di pelle tenute insieme, al centro, da due cuciture.
Tanta commozione da parte di tutti, ma soprattutto da parte di Paolino che, quando la sua mamma fu uccisa, aveva solo 3 anni.
Filippi ha fatto dono ai volontari del suo libro:"Cernaieto- La strage, la Croce e il femminicidio di Paolina"