A partire dal 17 novembre e fino al 3 dicembre, il foyer del Teatro Bismantova sarà la cornice espositiva di "Il Teatro della Vita", una mostra dedicata alle opere dell'artista Michele Salemi. L'inaugurazione ufficiale avrà luogo venerdì alle 20, in concomitanza con l'apertura della stagione 2023-2024 del teatro, che proporrà lo spettacolo "Il Tartufo" di Molière.
Afferma il Vicesindaco e Assessore alla cultura di Castelnovo, Emanuele Ferrari: “È con grande gioia che accogliamo queste opere negli spazi del nostro teatro. E in questa gioia grande stanno nascosti diversi motivi. Il primo è che questa esposizione nasce da un dono. Per volere della figlia dell'artista molte delle sue opere sono ora in possesso dell'istituto musicale Peri-Merulo. E ora per la prima volta iniziano a viaggiare, a mostrarsi, come è proprio ed essenziale per ogni opera d'arte.
Il secondo motivo è legato a questo luogo, un teatro, o meglio il teatro della montagna, del nostro Appennino, sede di un Parco nazionale, la Riserva Mab Unesco e da poco entrata anche a far parte del patrimonio dell'umanità con i suoi gessi triassici. Il segno, il colore, i paesaggi, reali e immaginari di Salemi, diventano nella loro concretezza gli attori di una messa in scena: abitano il teatro, dove "tutto è finto e niente è falso", con i loro corpi e la loro anima. Ciascuna tela è frammento della grande anima di Michele. Ma ciascuna è anche soglia dove affacciarsi all'autentico Teatro della Vita. La comunità della gente, delle persone che abitano e coltivano l'ospitalità nel nostro territorio. Tra il pubblico del teatro e il discorso artistico di Michele Salemi può nascere un dialogo silenzioso ma fertile. Infine l'ultimo motivo è legato alla capacità tutta umana di ricercare e raccontare storie. Questo ha fatto Michele Salemi come artista. Dagli studi accademici a una libertà espressiva che gli ha fatto attraversare tempo e spazio, linguaggi, avanguardie e nuove interpretazioni. Facendo così della vita, come dimostra il filo invisibile che lega queste opere qui in mostra, uno slancio continuo verso un altrove che è sempre passo aldilà, opera ancora da farsi. Avvenire”.