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Bibbiano

Non gli aumentano la disoccupazione, deturpa Cgil e Credem

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Nella notte del 18 ottobre scorso, un giovane di 22 anni, residente a Bibbiano, ha compiuto un raid vandalico imbrattando con una bomboletta spray le pareti della sede Cgil di via Rosenberg e della filiale Credem di via Roma, all'interno del comune di Bibbiano. Il suo gesto è stato catturato dalle telecamere di sicurezza che lo hanno immortalato mentre commetteva l'atto di deturpamento, scrivendo la frase "Morti di fame" su entrambe le sedi.

Il giovane aveva preso questa iniziativa apparentemente come atto di ritorsione nei confronti di entrambe le istituzioni, che riteneva responsabili per il mancato aumento dell'assegno di disoccupazione che stava percependo. Il gesto è stato qualificato come deturpamento e imbrattamento di proprietà altrui dai Carabinieri della stazione di Bibbiano, che hanno successivamente denunciato il giovane alla Procura di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci.

L'indagine è ancora in fase preliminare, e gli accertamenti continueranno per stabilire ulteriori dettagli e decisioni riguardanti eventuali azioni legali.

Le indagini condotte dai Carabinieri di Bibbiano si sono incentrate sul giovane cittadino, il quale, nei giorni precedenti all'atto vandalico, aveva fatto visita alle due istituzioni prese di mira per esprimere il suo forte disappunto per il mancato aumento dell'assegno di disoccupazione, sottolineando che riteneva la Cgil e la filiale bancaria responsabili di tale mancanza.

Le telecamere di sicurezza delle due sedi hanno giocato un ruolo cruciale nell'identificazione del giovane, sebbene avesse cercato di coprire il volto. Tuttavia, il suo abbigliamento e le scarpe indossate durante il raid notturno corrispondevano alle stesse indumenti e scarpe che indossava quando aveva visitato le due sedi per lamentare il mancato aumento dell'assegno di disoccupazione.

Le indagini dei Carabinieri sono state sostenute da testimonianze convergenti e dalle riprese video, che hanno fornito elementi sufficienti per avanzare accuse contro il giovane in relazione ai reati contestati.