Pino Calabrese, Natalino Balasso, Ottavia Piccolo, Michele La Ginestra, il musicologo Emanuele Ferrari, sono solo alcuni dei nomi che daranno vita alla nuova stagione del Teatro Bismantova, uno dei punti di riferimento culturali sul territorio appenninico. Una stagione che alternerà grandi spettacoli di prosa ad appuntamenti musicali di alto livello. Gli spettacoli serali saranno alle ore 21, i concerti alla domenica alle ore 17.30.
Al via nel mese di novembre con gli spettacoli di prosa, e che proseguirà fino alla primavera 2024 quando il Bismantova raggiungerà un traguardo molto importante: i 20 anni da quando fu riaperto e riprese le attività, dopo una lunga fase di ristrutturazione.
Il filo conduttore della stagione sarà il tema “Generazioni”. “Una parola che ha un doppio significato” spiegano il vicesindaco e assessore alla Cultura Emanuele Ferrari e il coordinatore del Teatro, Giovanni Mareggini.
“Il primo, più letterale, è quello che il Teatro genera continuamente delle azioni e anche reazioni, movimenti, dialoghi, confronti, scontri e incontri. Vogliamo che la stagione rappresenti questa forza generativa del teatro. Il secondo significato è quello del legame tra le diverse età, il tema del tempo che scorre, e come alcuni classici del teatro possono essere riproposti in forme nuove, da nuove generazioni di attori. Perché quando i tempi cambiano, può cambiare anche il teatro, ma anche viceversa”.
E aggiungono: “Avremo quindi degli spettacoli che si muoveranno su questo doppio legame, quello tra il classico e il contemporaneo, e sull’idea che il teatro è un luogo dove si generano forme concrete di pensiero, e dove il corpo e la mente riescono sempre a dialogare”.
Un'anteprima della stagione è in programma giovedì 10 novembre, con la presentazione del libro di Ameya Canovi "Di troppa (o poca) famiglia: radici, zavorre e risorse per un percorso dentro le relazioni affettive, verso la libertà". “Tutti noi, che ci piaccia o no, siamo anche la somma delle storie di chi ci ha preceduto”. Proprio di questo tratta Ameya Canovi nel suo nuovo libro, partendo dal presupposto che ogni nucleo familiare è come un albero: le radici, forti oppure fragili, lo nutrono e sostengono, e i rami crescono dando origine, in alcuni casi, a foglie e frutti, in altri restando «a maggese». Insieme a coloro che sono venuti prima, quest'albero forma una foresta che può essere prospera e rigogliosa o, al contrario, poco accogliente.
Gli interventi dell'autrice saranno accompagnati da letture di Paola Giampellegrini, e dalla musica di Marco Mattia Cilloni e Filippo Chieli de L'Associazione.
La prosa
Ad inaugurare il cartellone sarà venerdì 17 novembre “Il tartufo”, commedia originale di Molière nell’allestimento di NoveTeatro, con Andrea Avanzi, Valentina Donatti, Carlotta Ghizzoni, Fabrizio Croci, Matteo Baschieri, Marco Santachiara, Chiara Baccari per la regia di Domenico Ammendola. Le musiche originali sono di Patrizio Maria D'Artista. Irriverente e beffardo, questo testo di Molière non solo rappresenta un irresistibile atto d’accusa contro il perbenismo e la falsità che permeava la società e le corti del suo tempo, ma costituisce ancora oggi un’irraggiungibile satira dell’ipocrisia umana.
Venerdì 24 novembre un appuntamento di teatro civile molto importante: “L’ombra di Aldo Moro”, di Patrizio j. Macci, per la regia di Pino Calabrese che ne è anche protagonista. Lo spettacolo si avvale delle musiche originali di Roberto Formentini e le videoproiezioni di Gianluca Abbate. La vicenda ripercorre uno degli atti più efferati della recente storia italiana. Non solo politica, ma sociale, perché quell’atto di terrorismo che rappresentò l’acme della lotta armata, investì in maniera brutale e indelebile tutti indistintamente. Ma quanto si parlò degli uomini della scorta? Delle cosiddette vittime collaterali, che nel caso di via Fani, come in tutti gli altri episodi di terrorismo erano e sono ancora rimasti soltanto dei nomi su una lapide sulla quale solo i familiari piangono? La pièce vuole riempire in minima parte questa lacuna.
Venerdì 15 dicembre sarà la volta di un appuntamento dalla forte impronta musicale: “La nostra storia” sarà un concerto d’eccezione, con Silvia Mezzanotte e Carlo Marrale che racconteranno i più grandi successi dei Matia Bazar, di cui hanno fatto parte. Con Claudio Del Signore alla tastiera e Riccardo Cherubini alla chitarra. Marrale è stato cofondatore dei Matia Bazar, e ne ha seguito l’iperbole fino alla metà degli anni ’90. Silvia Mezzanotte invece ne è stata la vocalist tra il 1999 e il 2016. I Matia Bazar sono una band che nella storia della musica italiana ha lasciato un’impronta per la capacità di essere innovativi ma entrare comunque puntualmente nel cuore degli appassionati con grandi successi.
Giovedì 18 gennaio sarà la volta di “Fuoco nero su fuoco bianco”, un racconto della Bibbia ebraica di e con Roberto Mercandini, che nel suo percorso spazia fino all’origine della filosofia, dall’evoluzionismo alla felicità, dai grandi interpreti della letteratura ai temi sociali, senza tralasciare un elemento fondamentale come l’umorismo ebraico.
Mercoledì 7 febbraio sul palco del Bismantova arriva uno spettacolo che vede le firme di Dario Fo e Franca Rame: “Una giornata qualunque”, portato in scena da Gaia de Laurentiis e Stefano Artissunch che ne è anche il regista. La pièce si avvale delle musiche dal vivo della Banda Osiris. Commedia divertente e vivace che traccia un caustico ritratto delle nevrosi femminili. La protagonista è una donna, Giulia che si è separata dal marito dopo 35 anni di matrimonio e che vive sola in una casa piena di aggeggi elettronici.
Giovedì 15 febbraio, torna a Castelnovo Michele La Ginestra, insieme a Manuele Zero e Ariele Vinceti con “Il piacere dell’attesa”. Giacomo è un giardiniere, che vive in un suo regno magico, quello del suo vivaio: il tempo gli viene dettato dalla natura, per lui l’attesa non è sinonimo di frenesia, ma semplicemente fa parte del ciclo biologico. Parla con le piante, canta con loro, ha la possibilità, durante la sua attività manuale, di riflettere sul senso delle cose…un privilegiato.
Venerdì 8 marzo, Ottavia Piccolo sarà protagonista di una pièce adatta a tutte le età, dal forte significato: “Cosa nostra spiegata ai bambini”, con musiche di Enrico Fink eseguite dal vivo dall’Orchestra multietnica di Arezzo. A volte, per spiegare le cose, dovremmo solo cercare le parole. Trovarle. Infine dirle, ad alta voce. La cosa più semplice. Raccontare di come a Palermo, il 19 aprile 1983, per la prima volta nella storia della città, una donna, Elda Pucci, la Dottoressa, è eletta Sindaco. Raccontare poi di come sempre nel mese di aprile di un anno dopo la Dottoressa, è sfiduciata. Raccontare infine di come a distanza di ancora un anno, il 20 aprile del 1985, la casa di Piana degli Albanesi di Elda Pucci salta in aria spinta da due cariche di esplosivo.
Venerdì 5 aprile per la prima volta arriva a Castelnovo Natalino Balasso, con il suo spettacolo “Balasso fa Ruzante”, che lo vedrà protagonista insieme ad Andrea Collavino e Marta Cortellazzo Wiel. Balasso evoca alcune delle opere di Angelo Beolco, attore e commediografo padovano del Rinascimento, famoso per aver dato vita al personaggio di Ruzante, un contadino padovano ruspante, famelico e poltrone. L’universo a cui si ispirano le opere di Ruzante è popolato da villani rudi ed elementari e improntato da un‘esaltazione semiseria dell’energia grezza degli istinti.
Domenica 28 gennaio la prima di due lezioni-concerto con Emanuele Ferrari, pianista e musicologo, ricercatore presso l’Università di Milano-Bicocca, dove insegna Musica e didattica della musica con un metodo innovativo e interattivo grazie al quale gli studenti pian piano scoprono da soli i misteri nascosti dietro i brani. La prima serata al Teatro Bismantova sarà dedicata a Mozart. La seconda sarà domenica 25 febbraio e sarà invece dedicata a Chopin.
Tra questi due appuntamenti, domenica 4 febbraio è previsto il recital “L’antigone”, recitativo per voce sola di Stefano Raimondi, a cura di Marta Comerio. Le musiche originali saranno eseguite dal vivo da Johannes Bi
ckler. Raimondi fa tornare la figura di Antigone nel mondo degli umani: cessa di essere solo il simbolo di un ideale che la trascende per configurarsi come corpo dotato di anima e voce.
Domenica 24 marzo una proposta originale con “Pomeriggio…notturno”, concerto con Benedetta Polimeni al flauto, Claudio Piastra alla chitarra, Luciano Cavalli alla viola, Erich Oskar Huetter al violoncello, che proporranno musiche di Schubert, Matiegka, Haydn, Huetter.
È già possibile sottoscrivere gli abbonamenti per la stagione: www.teatrobismantova.it, tel. 0522 611876, 0522 614078.