Un incontro sul territorio, il primo, che ha coinvolto la comunità appenninica per festeggiare e per far comprendere pienamente l’importanza del riconoscimento di patrimonio umanità UNESCO ottenuto il 19 settembre dal Comitato internazionale dell’Unesco, riunito a Riyad (Arabia Saudita).
Questa mattina hanno partecipato oltre cento persone tra amministratori, guide, insegnanti, associazioni alle fonti di Poiano e diversi gli interventi, accompagnati dall’intrattenimento musicale del violinista Ezio Bonicelli, per spiegare che si tratta di un’opportunità straordinaria che amministratori, imprese, le associazioni e tutti i soggetti portatori di interesse sul territorio, devono essere capaci di utilizzare. Tra gli altri, erano presenti, il presidente dell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino reggiano, Elio Ivo Sassi; Fausto Giovannelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano; il professore Stefano Lugli di UNIMORE; Barbara Lori assessore della Regione Emilia Romagna.
“Questo è un incontro per capire cosa dobbiamo fare dopo il 19 settembre – sostiene il presidente Sassi – il riconoscimento di patrimonio dell’umanità arriva non solo perché ci sono i dati scientifici a dimostrare la straordinarietà dei Gessi ma anche perché abbiamo rispettato questi luoghi. Un sistema dalle caratteristiche uniche, già caratterizzato dalla vocazione turistica e che ora si amplia. Si aprono nuove opportunità di sviluppo sostenibile e grande responsabilità verso i giovani. E’quindi molto importante organizzare momenti di incontro sul territorio”.
“E’ un paesaggio che continua a cambiare; è in continua evoluzione – sostiene Barbara Iori – Una straordinarietà che non si percepisce se non ci si trova a stretto contatto. Qui c’è un sistema da scoprire per me e per tanti. E’ un percorso che dobbiamo costruire”.
L’assessora Iori sottolinea l’importanza del riconoscimento da parte dell’Unesco “avvenuta prima del previsto” e afferma “l’importanza di mantenere questo titolo, quindi l’impegno a valorizzare questo territorio, per cui occorrerà un lavoro molto capillare sui territori. Stiamo lavorando, dialogando: noi siamo impegnati a guardare il futuro e siamo sempre più consapevoli dell’importanza di quanto ci è stato concesso. Ora dobbiamo saper sfruttare questa occasione”.