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LA LETTERA

“Qualcuno si occupi del randagismo”

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Riceviamo e pubblichiamo

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Vorrei ringraziare la dottoressa Boni per ciò che ha scritto in merito al randagismo.
Sarebbe ora che qualcuno si occupasse della questione.
Personalmente ho una colonia felina di circa 20 gatti. Non è facile gestirli perchè oltre a nutrirli hanno bisogno di cure mediche. Io non lavoro e non ho una pensione.
La dottoressa Boni mi ha aiutato tanto sapendo che sono gatti randagi. La mancanza di un gattile in tutto l'Appennino è molto grave.
I maschi quando vanno in calore urinano ovunque, igienicamente non è il massimo.
Mi auguro che si possa superare questa mancanza con un impegno delle amministrazioni.
Enrica Ragazzi

1 COMMENT

  1. Sicuramente non mancano i dati sul randagismo montano, che sarebbe interessante conoscere, in modo da rendersi conto della entità del fenomeno – anche da parte di chi non è “addetto ai lavori” – vedi il numero di cani randagi o vaganti che sono stati “accalappiati” nell’ultimo quinquennio, o pure in un maggior arco di tempo, unitamente alla zona di “cattura”, e quanti poi restituiti al proprietario o rimasti invece nella struttura ospitante, ma in ogni caso, ove si arrivasse a dotare la montagna di un canile e gattile, auspicherei che venisse utilizzato un immobile o impianto già esistente, e dismesso, recuperandolo alla nuova funzione, come avvenne per il canile comprensoriale montano inaugurato una trentina di anni or sono, o forse più, anziché pensare a nuove costruzioni.

    P.B. 28.10.2023

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