Una iniziale richiesta di aiuto che diventa poi un grande progetto di solidarietà per aiutare i bambini e i ragazzi del Bugiri, in Uganda: nasce Sartimieri Orphanage Project e da qui, un’associazione “Sartimieri Italia” che ha sede a Regnano, frazione del comune di Viano, che a breve diventerà ufficialmente una Odv.
Tra i soci fondatori c'è l'apicoltrice Tiziana Sarti che ci racconta come è nato il progetto e cosa si prefigge.
Tiziana, come è nato Sartimieri Orphanage Project?
Il primo abbozzo di progetto dell’orfanotrofio “Sartimieri Orphanage Project” a Bugiri, in Uganda, nasce in modo informale nel 2020 quando l’amico e collega apicoltore Stefano conosce Nassur Wasswa, un giovane studente di medicina all’Università di Kampala, e
coinvolge anche me e Cristina Palmieri in questa amicizia. Decidiamo insieme di aiutarlo economicamente per il pagamento delle rette universitarie, ma Nassur condivide questo aiuto con un gruppo di bimbi orfani del suo villaggio, dei quali si prende cura insieme alla mamma, Sarah. In Uganda un terzo della popolazione vive sotto la soglia di povertà, il tasso di natalità è molto elevato ma c’è una mortalità altissima. Teniamo presente che le cure mediche sono quasi esclusivamente a pagamento e malattie banali, che in Italia potremmo risolvere con un semplice antibiotico, diventano letali. Si stima che ci siano oltre due milioni di bambini senza o con un solo genitore.
Durante un viaggio all’isola di Nkusa per una ricerca universitaria Nassur incontra un gruppo di bimbi orfani in condizioni che reputa inaccettabili e ci chiede di aiutarlo, vuole portarli a Bugiri e creare una struttura che possa ospitarli e farli crescere sicuri e protetti.
E così avete accettato…
Dal “sì” mio e di Cristina nasce “Sartimieri”, Nassur ha scelto il nome dell’orfanotrofio unendo i nostri cognomi per ringraziarci, ci dice sempre “siete le mamme di questo progetto”. Nel giro di qualche mese alcuni colleghi apicoltori si uniscono a noi, siamo in otto e proseguiamo in via privata a sostenere Nassur e “i nostri bimbi”.
Attualmente sono 53, di età compresa fra i 2 e i 15 anni. Sosteniamo le spese di affitto per gli alloggi, per luce e acqua; paghiamo le spese sanitarie, lo stipendio a 5 persone che prestano la loro attività nell’orfanotrofio, forniamo tre pasti al giorno. L’alimentazione principale è costituita dal “Posho” (che è farina di mais), da riso, da fagioli quando è possibile acquistarli, più qualche verdura che fornisce l’orto di mamma Sarah.
Spesso quando apro il mio frigorifero e vedo quanto cibo c’è all’interno mi rendo conto che nascere in questa parte del mondo è una fortuna della quale troppo spesso non ci rendiamo conto.
Poi il grande passo…
Sì. All’inizio del 2023 abbiamo deciso di iscrivere tutti i bambini a scuola. E’ importante che possano mangiare tutti i giorni ed avere un tetto sulla testa, ma se vogliamo davvero dare loro la possibilità di una vita migliore, specialmente alle bambine, l’educazione scolastica è l’unica strada. Le scuole pubbliche sono praticamente inesistenti, esistono però parecchie strutture private a pagamento.
Rette e materiale scolastico, iscrizioni agli esami periodici, stipendi degli insegnanti interni per gli alunni della scuola secondaria (l’istituto St. Lawrence è distante 12 km, troppi per percorrerli a piedi ogni giorno e non ci sono mezzi pubblici disponibili, così i ragazzi studiano internamente e si iscrivono solo agli esami pubblici nazionali); alla fine la cifra ci sconforta, sono circa 10.000 € all’anno, oltre alle spese che già sosteniamo per vitto e alloggio.
Ci rendiamo conto che l’impegno economico a questo punto è troppo grande per le nostre sole forze, e che qualche donazione occasionale di sostegno da parte di amici e parenti non ci garantisce una programmazione adeguata.
Quindi cosa avete deciso di fare?
Nassur ottiene la regolarizzazione e la registrazione dell’Orphanage da parte del governo ugandese, e noi abbiamo costituito un’associazione “Sartimieri Italia” che ha sede a Regnano frazione del comune di Viano; diventeremo ufficialmente una Odv (Organizzazione di Volontariato) una volta ottenuta la registrazione al RUNTS - Registro Unico Nazionale Terzo Settore, speriamo entro fine anno. Da quel momento le donazioni saranno anche deducibili dai redditi e potremo accedere ai finanziamenti del 5 per mille su Unico.
Qual è l’ostacolo più grande?
La burocrazia italiana e leggi non sempre chiare mettono a dura prova, ma speriamo che tutto si semplifichi, una volta capiti i vari meccanismi.
Come si possono effettuare le donazioni?
Chiunque lo desideri può donare una quota facendo un bonifico sul nostro conto on line Banca Olinda sas - IT13 U360 9201 6007 0298 9107 050 codice BIC/SWIFT QNTOITM2XXX; oppure con PayPal utilizzando al nostro indirizzo mail s[email protected]. Stiamo predisponendo i moduli per il sostegno a distanza, a breve saranno disponibili: potrete versare una quota fissa mensile anche minima (10 -20€) per aiutarci a sostenere le spese.
Avete altri progetti?
Abbiamo in cantiere un progetto di sostegno a distanza di un bambino, collegato alla “adozione” di un alveare. Vi chiederete cosa c’entrano le api… beh, siamo apicoltori, le api c’entrano sempre! Dobbiamo ancora sviluppare la parte fiscale e pratica.
Può darci qualche anticipazione?
Sarà rivolto principalmente a famiglie con bambini che desiderino aiutare una realtà meno fortunata, e che desiderino nello stesso momento conoscere più da vicino il meraviglioso mondo dell’apicoltura. Il progetto potrà essere esteso a classi, gruppi (Scout, gruppi parrocchiali, ecc.) e l’obbiettivo è di destinare una parte di queste donazioni per progettare l’inserimento di una attività di apicoltura a Bugiri, per creare un lavoro e una fonte di reddito per i ragazzi.
Un altro obbiettivo per noi importante è la campagna di adesione come soci volontari all’associazione italiana. Il gruppo dei fondatori è “sparso” per tutta l’Italia, Emilia, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Toscana, Marche… non è facile lavorare insieme abitando così lontani, abbiamo bisogno di costituire nuclei di volontari locali per svolgere le varie attività.
Chi abita nella zona di Reggio – Modena – Parma può rivolgersi per informazioni a me, al numero 339/6775485; chi abita in altre zone può chiedere alla mail dell’associazione. La quota associativa è di 20 €, importo che servirà per coprire il costo assicurativo obbligatorio per i volontari.