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Inaugurazione

Rivivere la Resistenza: il nuovo pannello della Casa della Cunella

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Ieri, 21 ottobre, un nutrito gruppo di cittadini ha presenziato all'inaugurazione del nuovo pannello informativo dedicato alla Casa della Cunella. La dimora, situata lungo la strada provinciale che circonda la Pietra di Bismantova, ha rivestito un ruolo fondamentale come rifugio per numerosi partigiani feriti durante il periodo della Resistenza. La casa è diventata un simbolo di sacrificio e coraggio, in particolare per le donne che vi operavano, contribuendo in modo essenziale alla lotta per la libertà.

L'inaugurazione del pannello è stata un momento significativo, con la partecipazione del Vicesindaco di Castelnovo, Emanuele Ferrari, insieme ad altri membri della Giunta, il dottor Gianluca Marconi, nipote di Pasquale Marconi e rappresentante dell'Associazione Nazionale Partigiani Cristiani (ANPC), Umberto Gianferrari, anch'egli nipote di Pasquale Marconi, Nello Orlandi in rappresentanza dell'Associazione Nazionale Partigiani Italiani (ANPI) e Angela Donnini, figlia della partigiana Laura Quadreri e nipote della staffetta Giovanna Quadreri, che operarono nella Cunella e nelle zone circostanti durante gli anni della Resistenza.

Pasquale Marconi (Franceschini) e don Domenico Orlandini (Carlo) furono figure di spicco nella lotta antifascista, tra i primi a creare le "case di latitanza", che erano luoghi di rifugio per i feriti, gli ex prigionieri alleati e i soldati italiani in fuga. La Casa della Cunella, nascosta tra la vegetazione, consentiva un accesso sicuro all'ospedale di Castelnovo, fondato proprio da Marconi. Laura Quadreri (Foresta) svolse un ruolo essenziale in questo luogo, occupandosi dei feriti come infermiera, mentre i casi più gravi venivano trasportati e ricoverati in ospedale con identità false grazie all'abilità di Suor Paola Nervi nel falsificare le cartelle cliniche. Suor Paola fu incarcerata per 70 giorni a causa del suo coraggioso coinvolgimento. Anche la sedicenne Giovanna Quadreri (Libertà) contribuì attivamente come staffetta, facilitando i collegamenti tra la città e la montagna al servizio del Comando alleato.

Durante gli interventi della cerimonia, è stato enfatizzato il ruolo cruciale delle donne nella lotta per la libertà e la dedizione di Pasquale Marconi nel curare ogni ferito, mettendo al primo posto l'umanità rispetto agli schieramenti, una scelta guidata dalla sua professione medica ma anche dal suo profondo cattolicesimo, che lo portò a fondare le Brigate Verdi, un gruppo di partigiani cattolici.

La memoria di "Foresta" e "Libertà" è stata onorata con testimonianze dirette da coloro che le hanno conosciute, evidenziando il loro impegno principale per la causa della pace. Quando gli veniva chiesto il motivo di tale scelta, le due partigiane rispondevano con fermezza: "Perché avremmo dovuto tirarci indietro davanti a chi era ferito, chi aveva bisogno, chi desiderava la libertà?".

Il nuovo pannello informativo, fortemente voluto dai familiari delle due partigiane Quadreri e dalla comunità, consentirà ora a chiunque percorra la strada che porta a Maro di conoscere questa straordinaria storia. Inoltre, coloro che vorranno avventurarsi a circa 200 metri dalla strada fino alla casa ormai diroccata della Cunella potranno scoprire le pietre che narrano eventi di grande importanza, testimoniando un passato di sacrificio e impegno per la libertà.