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Il decesso di Davide Scaruffi

Ligonchio, morì folgorato: il giudice archivia il caso

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Ieri è stata archiviata l’inchiesta sul decesso di Davide Scaruffi, di Ligonchio a seguito di una perizia del tribunale che ha escluso profili di responsabilità per l’unico indagato, (come riportato dall’edizione odierna del Il resto del Carlino-Reggio Emilia).

Elettricista dipendente di Enel, stava lavorando nella zona di Valestra di Carpineti, quando dopo essere sceso dal palo della luce su cui aveva compiuto un intervento, accusò un malore. Trasportato al Maggiore di Parma, il 26enne è deceduto la sera del 27 luglio 2020.

Dall’autopsia, disposta dalla Procura, e una consulenza tecnica sulle cause dell’infortunio, emerse che la morte era stata causata da folgorazione e un responsabile del datore di lavoro del giovane fu iscritto nel registro degli indagati. Non essendo emerse responsabilità a carico dell’indagato, il pm chiese l’archiviazione.

I legali dei genitori si sono opposti all’archiviazione chiedendo un supplemento di indagine. Accolta la richiesta, ci furono ulteriori approfondimenti di indagine che hanno portato il pm a chiedere di nuovo l’archiviazione. Ancora un volta i legali della famiglia si son opposti sollecitando ulteriori accertamenti. Per la seconda volta il gip ha accolto l’opposizione e ha disposto lui stesso, nominando un perito, un nuovo approfondimento. Lo specialista nominato dal tribunale ha escluso ogni responsabilità del datore di lavoro: ieri il gip ha disposto l’archiviazione.

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