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Nicholas Goldoni: “Castelnovo è la mia àncora nel mare digitale”

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La tragica vicenda che ha visto il giovane Vincent Plicchi, un noto content creator di 23 anni, togliersi la vita durante una diretta su TikTok, rappresenta un punto di partenza per una riflessione più ampia sulle complesse dinamiche che si sviluppano nel mondo virtuale. Nel periodo precedente al tragico evento, Vincent era stato oggetto di costanti attacchi sul web e una campagna diffamatoria legata a presunte molestie su una minorenne. Questa spirale di odio online ha portato il giovane a compiere l'irreparabile.

Nicholas Goldoni

Le indagini saranno decisive nel far luce su questi eventi recenti ma l'incidente solleva domande profonde sulle conseguenze delle relazioni virtuali. I giovani sembrano spesso ignorare questi rischi, ma anche gli adulti non sono immuni da alcune dinamiche. Nel corso di questa intervista, parleremo con Nicholas Goldoni (Vez), classe 2001, content creator di Castelnovo ne' Monti con oltre 1 milione di followers.

Qual è stato l'impatto di questa tragica storia sulla comunità online?

È una vicenda di portata significativa che ha destato grande preoccupazione tra coloro che operano nel mondo dei social media, me incluso. Purtroppo, anche se dolorosamente, dobbiamo ammettere che non è un caso isolato. Abbiamo assistito a situazioni simili in passato, segnate da bullismo online e odio. È una realtà che si verifica con una frequenza preoccupante, anche se non sempre con esiti così drammatici.

In questo caso, da una prima ricostruzione, si parla di invidia tra i creators, ma in tanti casi la spirale di odio parte proprio dai follower e sempre più spesso si leggono commenti negativi e insulti anche da parte di adulti, cosa accade sul web?

I social media amplificano tutto, soprattutto per chi come me vi lavora quotidianamente. Un commento negativo, anche da parte di chi non ci conosce personalmente, può avere un impatto devastante. Purtroppo, alcune persone non comprendono quello che facciamo online, non capiscono il lavoro che c'è dietro i contenuti che produciamo e quindi lasciano commenti negativi o anche offensivi. Questo è un problema che coinvolge diverse fasce di età, anche persone adulte.

Hai mai affrontato situazioni simili?

Fortunatamente, ho avuto poche esperienze negative. Alcune persone hanno criticato i miei contenuti, ma nulla di eccessivo.

Come affronti questi commenti negativi, li ignori o rispondi?

La mia strategia principale è ignorarli completamente. Non vale la pena dare loro importanza, e so che rispondere potrebbe solo alimentare il fuoco. Fortunatamente, ho anche una community online che mi difende, quindi spesso non devo nemmeno rispondere.

Cosa ti ha spinto a diventare un creator?

È iniziato in modo casuale durante la quarantena. Ho sempre inviato video ironici ai miei amici, e ho deciso di condividerli sui social media. Mi piace far ridere e connettermi con le persone attraverso i contenuti che creo.

Come riesci a bilanciare la tua vita online con quella offline?

In realtà, il mio luogo di residenza a Castelnovo gioca un ruolo significativo in questo equilibrio. Essere lontano dalla frenesia delle grandi città e dai riflettori mi consente di mantenere una prospettiva distaccata. Sono sempre me stesso, sia online che offline, cercando di mantenere trasparenza e autenticità.

Qual è il ruolo degli adulti nel supportare la vostra generazione in questo mondo digitale?

Gli adulti dovrebbero prendere sul serio il mondo dei social media e guidare i ragazzi nell'uso responsabile. Non bisognerebbe fornire dispositivi digitali troppo presto ai bambini, ma invece dare loro tempo di crescere prima di esplorare questo mondo. Bisogna educare le nuove generazioni a discernere tra contenuti positivi e negativi e a non farsi influenzare troppo dalle brutte cose che possono emergere online.