Maltrattamenti in famiglia aggravati, sequestro di persona e lesioni personali aggravate: queste le accuse mosse a un 43enne residente in Appennino reggiano arrestato dai carabinieri del nucleo operativo di Castelnovo ne’ Monti e della stazione di Ramiseto che hanno eseguito il provvedimento restrittivo richiesto e ottenuto dalla Procura reggiana.
Vere e proprie vessazioni fisiche e psicologiche quelle compiute dall’uomo nei confronti della compagna 38enne. Le violenze sono iniziate ad ottobre dello scorso anno ed avvenivano davanti al figlio minore.
Dalle indagini condotte dai militari di Castelnovo è emerso che il 43enne maltrattava la convivente con reiterate manifestazioni di aggressività fisica e psicologica, divenute quotidiane dallo scorso mese di gennaio, e dal mese di maggio la rinchiudeva in casa per impedirle di uscire in sua assenza, non permettendole di avere contatti con i suoi familiari; le impediva di di usare il telefono e la costringeva a rimuovere i profili social. Numerose le occasioni in cui l’ha picchiata cagionandole lesioni con schiaffi, calci e pugni. Un giorno dopo l’ennesima violenza ha tentato di strangolarla mentre in un’altra circostanza le ha scagliato contro un cucchiaio rovente. L’ultimo gravissimo episodio avvenuto ad agosto: la donna è stata picchiata in auto e costretta a scendere e a camminare a quattro zampe intorno all’auto. Dopo questo ennesimo episodio la donna si è rivolta ai carabinieri.
La Procura della Repubblica ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l'applicazione nei confronti dell’uomo dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere che nella mattinata di ieri è stata eseguita dai carabinieri del nucleo operativo di Castelnovo e della stazione di Ramiseto che hanno arrestato l’uomo.
Ma neanche nel medioevo