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Busana, Ferretti: “Dialogo aperto con l’Ausl per trovare un accordo”

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Il sindaco Enrico Ferretti

Ciò che l’opposizione sta distribuendo nei locali pubblici, con un elenco di inesattezze e modalità che assegniamo ad un vecchio modo di fare politica, è alquanto strumentale” – così ribattono, al gruppo di opposizione Vivere Ventasso, il sindaco Enrico Ferretti e l’intera maggioranza comunale. 

“Per quanto concerne il punto fondamentale del Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) di Busana, occorre precisare che, nella famigerata CTSS Provinciale di giugno, la decisione sulla riorganizzazione in montagna, come riportato nella delibera, veniva demandata ad una successiva riunione fra sindaci e Direzione Ausl, riunione che però, purtroppo, non è mai avvenuta. La chiusura del punto di Guardia Medica a Busana è stata comunicata come effettiva attraverso un comunicato stampa del 28 Settembre da parte dell’Azienda Sanitaria, la quale annunciava l’interruzione del servizio a partire dal 2 Ottobre”.  

“Quello che stiamo facendo ora assieme agli altri Sindaci dell’Unione Montana, dal momento in cui ci è stata comunicata la decisione attraverso la nota stampa, – continuano Sindaco e Maggioranza – è lavorare e collaborare con l’Ausl stessa caldeggiando un incontro urgente e risolutivo. Se il motivo della riorganizzazione fosse esclusivamente economico abbiamo dato disponibilità alla copertura economica del presidio come Unione dei Comuni, per far sì che un servizio che ha sempre funzionato continui nel suo iter, ben consapevoli, però, che la carenza del personale sanitario dei medici influisce ed ha influito sulla pianificazione delle coperture.”  

Non è però accettabile e non sostenibile il mantenimento di due soli punti (Villa Minozzo e Castelnovo ne’ Monti) per un territorio di 800 kilometri quadrati di superficie e 30.000 abitanti. Come ha ribadito il presidente dell’Unione, Elio Ivo Sassi, per l’Appennino la permanenza di un servizio di base come la continuità assistenziale significa la scelta tra la sopravvivenza e la morte di un territorio: la soppressione di Busana lascia scoperto tutto il territorio di Ventasso, non possiamo permettere che diventi la normalità”. 

“Infine – concludono – risulta quanto mai sinonimo di poca conoscenza del territorio e di comprensione delle dinamiche amministrative additare la chiusura della Casa della Carità “Padre Pio” di Busana all’attuale amministrazione. Si sottolinea come la Giunta comunale abbia partecipato, a differenza della minoranza scrivente, a tutti gli incontri aperti, organizzati dall’Unità Pastorale, per fornire l’apporto necessario, anche attraverso lo stanziamento di 20.000 euro, con un impegno a raddoppiarlo qualora fosse stato necessario. Il motivo della chiusura – ribadiscono sindaco e maggioranza - non è riconducibile ad un problema economico, bensì nell’impossibilità di trovare una soluzione in termini di copertura completa dell’orario di assistenza agli ospiti e di una figura di Responsabile della struttura. Dopo la rinuncia delle suore sei anni fa, erano stati i parroci del nostro territorio, assieme a volontari ed ausiliari, ad assumersi la gestione della Casa e ad occuparsi degli ospiti stessi.” 

“Concludendo, stiamo interloquendo con le varie municipalità per quanto riguarda la guardia medica, dopo aver già affrontato il tema nel consiglio comunale del 2 ottobre. Ci troveremo mercoledì sera a Cervarezza alle ore 21 per un incontro con la municipalità di Busana. Auspichiamo che queste segnalazioni da parte della minoranza raccolte nelle opportune sedi, non diventino polemiche strumentali.”