“Disattenzioni e ipocrisie costituiscono il contenuto della lagnanza dei sindaci dell’Unione Montana rivolta all’Ausl di aprire un confronto per rivedere la scelta di sopprimere la guardia medica a Busana”.
Gli esponenti del Gruppo Vivere Ventasso, i consiglieri comunali Luca Cecchi e Emiliano Pedrini, e Paolo Bargiacchi, Capo Gruppo Consiliare, intervengono sulla soppressione della guardia medica a Busana.
Bargiacchi, Pedrini e Cecchi sostengono che “fin dal tempo della precedente amministrazione – sostengono a Ventasso si era ipotizzato un riordino della medicina territoriale in montagna con la proposta di una ‘Casa della Salute o della Comunità’ a Busana in cui avrebbero trovato sede l’assistenza domiciliare integrata e i medici di base di Ventasso, con momenti di presenza comune per rafforzare esperienze di medicina di gruppo e altri in alternanza, per non lasciare sguarniti gli ambulatori nelle varie municipalità, con adeguata dotazione strumentale e connessi con telemedicina. A questo progetto che avrebbe arricchito la comunità di Ventasso, l’amministrazione allora in carica ha espresso parere contrario, limitandosi ad avviare l’accorpamento su Busana degli operatori del servizio di assistenza domiciliare”.
E spiegano che “la riorganizzazione dei servizi, compresa la guardia medica, restava tuttavia uno dei punti di attenzione per l’Ausl che nella conferenza territoriale provinciale del 22 giugno 2023 portava la proposta di un servizio di guardia medica con soli 2 punti in montagna, uno a Castelnovo Monti e l’altro fra Ventasso e Villa Minozzo, rimettendo la scelta per quest’ultimo punto al Comitato del distretto montano (sindaci e Direzione Ausl)”.
“Alla conferenza – aggiungono - che veniva dopo due incontri per spiegare ed esaminare la proposta, erano presenti il sindaco di Ventasso e gli altri sindaci o loro delegati, che hanno votato a favore della proposta, destinata ad entrare in vigore il 2 ottobre 2023. La scelta non veniva comunicata né alle minoranze né alla popolazione che lo hanno scoperto solo a fine Settembre. Nel consiglio dell’Unione del 27 settembre il consigliere Bargiacchi ha sollevato il problema evidenziando che a Ventasso veniva scippato un presidio e che, di questo passo, la montagna veniva depauperata di servizi primari, essenziali per i cittadini”.
Sostengono che “molti fra i sindaci e loro delegati sono sembrati disorientati, come se non avessero un’idea precisa di quello che stesse per accadere. Addirittura qualcuno ha dato la colpa a un troppo solerte dirigente Ausl per un comunicato stampa che diffondeva una notizia che avrebbe dovuto invece restare riservata. A quanto pare è stato solo, dopo, che i sindaci, compreso quello di Ventasso, hanno capito la gravità della situazione, ma a fronte di un non trascurabile problema sanitario non hanno trovato di meglio che affidare la loro lagnanza a un comunicato in cui si chiede di riaprire il confronto con l’Ausl, la stessa che aveva fatto da tempo una proposta da loro forse inconsapevolmente condivisa e di sicuro non adeguatamente valutata, ancorchè nella delicata materia della salute e sicurezza pubblica”.
“Tutti i sindaci e segnatamente quello di Ventasso – raccontano - non hanno subìto il provvedimento a loro insaputa, ma sapevano e lo hanno sottovalutato e ora cercano di correre ai ripari a causa di una loro tardiva considerazione delle conseguenze di una scelta che penalizza la montagna e che i Sindaci avevano già approvato e votato nella conferenza del 22 giugno 2023. Purtroppo non sono state rese note le decisioni del Comitato di distretto (costituito dai sindaci e dalla direzione del distretto sanitario) che ha scelto fra Villa Minozzo e Ventasso l’undicesima sede di guardia medica; non si sa neppure se la riunione si sia svolta, ma resta un approccio approssimativo a un tema che coinvolge i servizi sanitari del nostro territorio, abitato spesso da persone anziane e fragili, come ha ricordato di recente il Sindacato.
“Né sembra che il tema caldo del prolungamento della Gatta-Pianello fino a Giarola (e perché non fino alla statale 63 a Collagna, che pur necessita di interventi a sud di Castelnuovo, e perché non i due “guadi provvisori” sempre promessi e non ancora realizzati a Borcale sulla Vetto-Ramiseto?), sia idoneo ad occultare l’assai discutibile gestione del problema sanitario sopra evidenziato.
È evidente la penalizzazione della nostra montagna e del Comune di Ventasso in particolare e non si copre con la riproposizione della foto di gruppo più o meno coi medesimi protagonisti già diffusa alla vigilia delle ultime elezioni a Ventasso, peraltro non rivelatasi di buon auspicio. In due anni sono scomparsi due presìdi, la Casa della Carità di Busana e la sede di Guardia Medica sempre a Busana e l’attuale maggioranza non ha difeso adeguatamente i servizi socio-sanitari già presenti sul territorio.
Di questo passo e con tali premesse non si rende un buon servizio ai nostri cittadini e, in quanto opposizione riteniamo di poter legittimamente lamentare il mancato coinvolgimento della popolazione e del nostro gruppo su temi e vicende che ci sembrano essenziali per la tenuta e lo sviluppo del territorio. Aspettiamo con ansia e preoccupazione di conoscere l’esito del tavolo auspicato dai Sindaci e confermiamo la disponibilità a collaborare sia in ambito socio-sanitario, che nella progettualità per le Aree Interne e il PNRR".
Fortunatamente Qualcuno ha deciso di mettersi la faccia per denunciare i problemi che affliggono la nostra montagna problemi dedicati a chi soffre e a chi è anziano.
Non dobbiamo far finta di dimenticarci dell’esistenza di questi ultimi perché la fascia della terza età è una fascia importantissima che ha dato tanto prima e meriterebbe adeguata assistenza dopo.
Se poi parliamo del diritto all’assistenza Come possiamo dimenticare l’importanza di una guardia medica nei territori di montagna, territori già lontani e disagiati di per sé dove l’ospedale più vicino spesso è a 30 o 40 km di distanza e se ci mettiamo anche le condizioni metereologiche che spesso sono gravanti dei viaggi d’inverno, ecco che diventa un servizio assolutamente indispensabile.
Confidando quindi in un giusto ripensamento Da parte di di chi ha deliberato questi che si rivelano essere vere e proprie catastrofi per la nostra montagna,
Voglio ringraziare il signor Bargiacchi per l’interessamento
l’intervento ha sicuramente toccato punti essenziali per la nostra montagna.
Ci stiamo tutti chiedendo come sia stato possibile eliminare un presidio di guardia medica in una realtà di montagna , haime già martoriata da quotidiane chiusure di servizi che vanno dagli ospedalieri ai postali agli scolastici e chi più ne ha più ne metta.
La popolazione inerme altro non può che rimanere basita e auspicare in un positivo riscontro da parte delle amministrazioni comunali coinvolte, atto a fare pesare la loro importanza e il diritto alla salute anche di chi vive in realtà disagiate e scomode come quelle montanare.
Porgendo i complimenti alla forza politica di minoranza che con umiltà ha messo alla luce l’increscioso episodio, vogliamo tutti credere nella possibilità di potere aggiustare quello che ad oggi risulta essere un grave screzio alla popolazione.