Una vittoria netta. Un successo conclamato e legittimato dalla maggioranza dei voti ottenuti in tutte le quattro sezioni in cui si è votato. Soprattutto, quello che spicca è il 76% di preferenze ottenute in Appennino, segno che le proposte ‘disegnate ad hoc’ per la montagna hanno incontrato il favore e l’apprezzamento degli elettori.
E’ stato dolce il ‘day after’ per tutti gli esponenti della ‘Bonifica del Fare’, la lista formata da CIA, Coldiretti, LegaCoop e Lapam-Confartigianato che si è imposta nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Bonifica dell’Emilia Centrale.
“Siamo naturalmente molto soddisfatti e altrettanto responsabilizzati dall’esito di questo voto – dichiara a Redacon.it, Lorenzo Catellani, presidente di CIA e portavoce della lista -. L’obiettivo del nostro programma, fin dal momento della sua presentazione, era quello di dare risposte ed egual dignità a tutte le istanze provenienti dal territorio. Che è vasto ed ha specificità particolari. Non abbiamo voluto essere monotematici, e direi che gli elettori ci hanno premiati”.
E’ stata l’elezione più partecipata di sempre. Un segnale che la percezione della Bonifica nel cittadino comune sta cambiando?
“Noi abbiamo spinto molto sulla comunicazione, perché crediamo e abbiamo sempre creduto che la partecipazione sia assolutamente fondamentale, così come quella di dare l’opportunità all’avente diritto al voto di esprimersi con il maggior livello di informazioni a disposizione possibile. La Bonifica è un consorzio di proprietari fondiari, ma sono oltre 270mila gli aventi diritto al voto, un numero molto elevato che testimonia il peso che l’istituzione può avere, nel rispetto dell’ambito di competenza in cui opera. Quindi è stato apprezzabile che la gente sia accorsa alle urne”
Così come non sono mancate schermaglie interessanti in campagna elettorale, con ‘big player’ del territorio che sono scesi in campo non facendo mancare i loro endorsments…
“Guardi, il focus, per me, è sulla lista di cui sono portavoce. Diciamo che abbiamo cercato di abbracciare le molteplici sensibilità di un territorio variegato. Il programma, credo, identifica bene questa nostra volontà. Non ci siamo focalizzati solo su un tema. Altre liste hanno abbracciato filosofie diverse, forse si sono concentrate troppo su certi singoli argomenti, ed alla fine non sono stati premiati dall’elettorato”.
Il tema dell’invaso ha tenuto banco…
“Chiaro la Diga è un grande tema. Noi la vogliamo, e lavoreremo sin da subito perché possa essere realizzata. E’ tempo di passare all’azione. Anche perché è un fatto che la Val d’Enza soffre da anni di un deficit idrico importante. Siamo al 7% di quantità di acqua derivata dal torrente Enza. Che è sicuramente ‘generoso’ in termini di potenzialità, ma, essendo, appunto, un torrente non garantisce un quantitativo d’acqua costante su tutto l’anno. La presenza di un invaso, efficiente, moderno, non potrà far altro che portare grandi benefici a tutto il territorio interessato”.
Parlando di montagna, è stata particolarmente apprezzata l’idea di istituire tavoli di confronto sui temi legati allo sviluppo di questo territorio. Ora l’aspettativa è quella di implementare questo progetto…
“Siamo molto determinati a dare seguito a quanto specificato nel programma per ciò che concerne l’Appennino. La Bonifica, credo, in montagna può veramente rappresentare un aggregatore importante di interessi. E’ un territorio molto vasto, perché abbraccia anche la provincia di Modena, non solo Reggio, ed un ruolo di coordinatore tra le istituzioni, gli amministratori locali, i vari portatori d’interesse, non possa far altro che fornire un valore aggiunto alle attività che si possono sviluppare in questo territorio. Credo che la Bonifica possa dare seguito ad una progettazione di lungo corso”.
Ci spieghi bene…
“C’è una cogenza di opere impellenti per la montagna, ma, al contempo, è necessario avere una visione di lungo periodo per portare sviluppo e benessere alla zona. Nel rispetto delle competenze di tutti, la Bonifica può dare un contributo importante in questo senso senza prevaricare nessuno, ma con spirito di aggregazione e costruttività. Insomma, noi ce la vogliamo giocare sulla valorizzazione dell’Appennino e un tentativo lo vorremmo fare. Poi vi è il ruolo degli agricoltori in montagna…”
In che contesto?
“Beh di fronte ai cambiamenti climatici e agli eventi estremi, gli agricoltori forniscono un contributo determinante per la difesa del territorio Appenninico, con piccole opere, ma importantissime, di messa in sicurezza degli stessi, oltre ad essere un vero e costante presidio con le loro opere di manutenzione. Quindi credo che con bandi e procedimenti totalmente trasparenti a queste attività e all’opera degli agricoltori vada assegnato un riconoscimento economico”.
Ultima domanda, quella classica. Le priorità in agenda, una volta insediati, quali saranno?
“La priorità massima è la diga. Poi vi è la sicurezza idraulica del nostro territorio e, infine, il tema della montagna. Per punti, queste sono le tre progettualità su cui ci concentreremo fin da subito”.