Nelle scorse settimane sono venute a mancare due splendide persone, la cui dipartita ha lasciato un forte dolore e un grande vuoto nell’intera comunità castelnovese. Giuseppe Magnani e Rino Paoli si sono infatti contraddistinti per la loro disponibilità, per l’attenzione verso il prossimo e per le numerose attività che hanno svolto nel mondo del volontariato. Un gruppo di amici ha così voluto ricordare il loro impegno in una particolare ed importante esperienza. Una delle più significative della loro vita.
Riceviamo e pubblichiamo
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Nel 2012, come evento estivo dedicato a noi ragazzi, Don Benedetto Usai ci propose di fare un cammino di ben due settimane con partenza da Castelnovo Monti e arrivo ad Assisi. In tanti la considerarono una pazzia. Ma non Rino o Giuseppe, i quali si offrirono subito come volontari: l’uno come guida ed esperto del percorso, l’altro nella logistica e nella gestione della cucina insieme all’inseparabile moglie Angela. Evidentemente, se di pazzia si trattava, a entrambi le pazzie dovevano un po’ piacere. E infatti, un po’ di pazzia l’avevano già “sperimentata” qualche anno prima, quando tutti e due parteciparono in veste di accompagnatori alla camminata da Castelnovo a Loreto guidata da Don Giordano Goccini.
Erano instancabili.
Rino sulla strada, camminatore esperto, sempre pronto ad incitare e incoraggiare il gruppo, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà o nei percorsi più impervi. Un giorno, per proseguire nel cammino, fu necessario il passaggio sopra un lungo ed alto ponte sospeso: la traversata non fu così semplice, ma non appena conclusa, Rino si complimentò con tutti noi per il coraggio dimostrato. Non lesinava le chiacchiere durante il percorso, scegliendo di aprirsi con noi ragazzi e parlare di ogni cosa. Era premuroso con tutti, in particolare con chi faticava maggiormente nelle retrovie, non facendo mai mancare loro una battuta scherzosa e un: “Forza che ci siamo! Non mollate!”. Rino era molto determinato, non mollava mai e non lasciava che gli altri si scoraggiassero, accompagnando sempre tutti ad ogni traguardo di tappa.
Non era da meno il caro Giuseppe, tuttofare che non conosceva riposo, sempre in prima fila nel dare una mano, anche e soprattutto nei lavori più pesanti che svolgeva con gioia ed entusiasmo. Il suo era un carattere forte e non sempre facile, ma non appena addolcita la scorza più dura, si liberava una persona allegra e desideroso di conversare con noi ragazzi, con cui si confrontava senza pregiudizi e con sincera curiosità. Sempre al fianco di Angela, uno dei ricordi più piacevoli del cammino ad Assisi riguarda proprio loro due e i 50 anni di matrimonio festeggiati in quel periodo tra noi giovani: l’evento venne celebrato con una piccola festa da noi preparata e che gli sposi avevano particolarmente apprezzato.
Il giorno dell’arrivo ad Assisi, nel tripudio di felicità e cori da stadio inventati per l’occasione, Rino e Giuseppe applaudivano raggianti. E, forse, qualche commossa lacrima aveva pure solcato i loro visi sorridenti.
Se questo cammino, a distanza di undici anni, ci ha insegnato tanto rendendolo uno dei ricordi più belli della nostra vita, dobbiamo ringraziare anche Rino e Giuseppe.
Entrambi ci hanno fatto comprendere la bellezza di camminare insieme, fianco a fianco. Perché l’importante non è la destinazione, quanto il viaggio e tutto ciò che porta con sé. Ci hanno fatto apprezzare il valore di un sorriso, una parola gentile, una mano tesa sempre pronta, con un occhio di riguardo ai più fragili. Ci hanno portato il loro esempio di uomini di fede, ogni giorno nei momenti di preghiera comunitaria, e l’esempio di un legame d’amore sincero e duraturo, visibile anche nella loro quotidianità famigliare insieme alle mogli Angela e Marta. Noi ragazzi di Assisi vogliamo ricordarli così e ringraziarli per tutto il bene che hanno mostrato e condiviso nel loro percorso di vita, sicuri che, in Paradiso, saranno di certo molto indaffarati a preparare qualche nuova pazzia da compiere in buona compagnia.
Grazie Giuseppe. Grazie Rino. E buon viaggio.