Don Cavalletti, Sassi: “Le critiche continue non aiutano nessuno”

“Quando parliamo di questo passaggio della Don Cavalletti alle competenze dell’Asc dobbiamo sempre tenere presente che si tratta della chiusura di una realtà precedente, con i suoi trascorsi e un pregresso consistente, e la contestuale apertura di un nuovo soggetto".

Queste le parole del presidente dell’Unione Appennino, Elio Ivo Sassi dopo l' intervento della lista di minoranza del Comune di Carpineti, “Carpineti civica” sul passaggio della casa protetta Don Cavalletti di Poiago all’Asc Appennino Reggiano.

"Un passaggio - sottolinea Sassi - che coinvolge l’Unione e tutti i sette Comuni che ne fanno parte, e che prevede molti adempimenti burocratici complessi: è impensabile che avvengano in termini di immediatezza. Il Comune di Casina ad esempio non ha ancora deliberato in merito. Eravamo consapevoli fin dall’inizio della complessità del percorso. Poi per portare avanti questo cambiamento sono stati necessari diversi incontri con i sindacati, e dovremmo ricordarci che stiamo parlando di un servizio che coinvolge persone con le loro necessità ed esigenze, sia in termini di dipendenti che di ospiti. Non stiamo parlando di una catena di montaggio. Così come è impensabile valutare l’andamento del servizio con un’ottica stringente sui costi, i ricavi, i debiti. Bisogna anche tenere conto, ad esempio, dei posti convenzionati, il cui costo ricade anche sull’Ausl. Quello che posso dire è che i debiti accumulati saranno spalmati negli anni".

E conclude: "Tutti insieme come sindaci dell’Unione stiamo cercando di mettere mano a una situazione che era oggettivamente problematica, con l’obiettivo di migliorarla. La stiamo affrontando insieme. Le critiche continue di certo non aiutano nessuno”.