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Val d’Enza: firmato il Contratto di Fiume

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“Ho firmato il Contratto di Fiume su mandato del Presidente dell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano, Elvio Ivo Sassi. Le motivazioni della firma trovano riscontro nell’interesse della stessa Unione che vuole essere partecipe dei processi decisionali per perseguire gli obiettivi di tutela delle risorse idriche, del rischio idraulico e idrogeologico, riqualificazione degli ambiti fluviali e sviluppo del territorio”.

Così commenta Aronne Ruffini dopo la sottoscrizione dell'accordo firmato a Montechiarugolo lo scorso 29 settembre, nel corso dell’incontro organizzato dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po con il supporto di Regione Emilia Romagna. Alla firma erano presenti sindaci di molti Comuni del bacino dell’Enza: oltre all’Unione Montana, il Comune di Vetto e numerose associazioni di volontariato e di categoria; altri enti e altre associazioni hanno già manifestato la volontà di sottoscrivere il contratto nei prossimi giorni.

Aronne Ruffini spiega: “La realizzazione di un eventuale invaso necessariamente comporterebbe un’analisi costi – benefici il cui bilancio andrebbe analizzato in tutte le sue variabili. E’ indiscutibile che, da un punto di vista economico, un investimento così elevato farebbe da volano alle attività e alle aziende del territorio ma occorre anche mettere sul piatto della bilancia gli eventuali aspetti ambientali e gestionali dell’opera”.

“Per i Comuni di pianura e alta pianura – aggiunge Ruffini - il vantaggio sarà indirizzato alle aziende agricole che avrebbero la disponibilità di avere acqua irrigua necessaria per produrre il foraggio destinato all’alimentazione delle vacche da latte per produrre parmigiano reggiano. Per i Comuni di monte, oltre all’invaso, sarà opportuno prevedere un piano di intervento sulle aste principali e sul reticolo idraulico per contrastare il fenomeno dell’erosione superficiale e delle frane; il dissesto è uno dei principali problemi della montagna. Inoltre si potrà produrre energia elettrica e utilizzare l’area per fini turistici, incrementando percorsi pedonali, ciclabili e escursionistici”.

Soddisfatto anche il sindaco di Vetto, Fabio Ruffini: “Il Contratto di Fiume è uno strumento volontario, un accordo tra gli enti pubblici e privati; può aderire chiunque abbia voglia di partecipare, nel rispetto delle finalità che persegue l’accordo e cioè portare un contributo per valorizzare, gestire e tutelare il territorio. Ogni azione e opera dovrà portare benefici di carattere economico, turistico, ambientale e paesaggistico, anche ai territori della montagna e non solo della pianura”.

E nel caso in cui venga realizzata la diga di Vetto, il primo cittadino afferma: “In questo momento i Consorzi di Bonifica di Reggio Emilia e Parma, l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po e la Regione stanno definendo gli ultimi dettagli di un accordo per procedere, come previsto dalle recenti modifiche legislative introdotte dal nuovo Governo, con l’appalto del documento di fattibilità tecnico - economica; subito dopo l’appalto, i professionisti incaricati inizieranno lo studio per valutare tutti gli aspetti sulla fattibilità di un invaso. Il documento di fattibilità tecnico – economica e il Contratto di Fiume sono due strumenti paralleli, entrambi essenziali, che ci restituiranno tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno per un approccio concreto e senza pregiudizi sull’argomento. Finalmente, dopo tanti anni e tanto impegno, è davvero iniziato un percorso, purtroppo anche questo non brevissimo, che ci permetterà di fare scelte giuste”.

1 COMMENT

  1. Ci tengo a riportare, pari pari, quanto detto dal Sindaco di Vetto: “Ogni azione e opera dovrà portare benefici di carattere economico, turistico, ambientale e paesaggistico, anche ai territori della montagna e non solo della pianura”; mi auguro che sappia quali sono, la mia modesta intelligenza non me lo fa capire.
    Il Contratto di Fiume è una bella parola, in montagna ne abbiamo altre di belle parole: Riserva della Biosfera, Area MaB Unesco, Patrimonio dell’Umanità e ora aggiungiamo il Contratto di Fiume, fiume che nei mesi estivi non ha acqua in quanto l’Enza è un torrente, e nei periodi invernali primaverili la mandiamo al mare, per cui quali benefici dovrebbe portare?; tutte parole a cui faccio fatica trovare un minimo di riscontro nei fatti, chiedo: quale economia? quale turismo?, quale miglioramento paesaggistico? porterebbe questo contratto di fiume?; spero che il Sindaco Elvio Ivo Sassi e il Sindaco di Vetto mi sappiano dire quali sono questi aspetti economici e turistici che porterebbe questo contratto di fiume; oppure è la classica “budade” di una certa politica per illudere la gente e acquisire consensi?

    Sergio

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