ll Consiglio dell’Unione Appennino reggiano ha sollecitato i Sindaci dei Comuni che ne fanno parte (Castelnovo Monti, Carpineti, Casina, Toano, Vetto, Ventasso e Villa Minozzo) affinchè chiedano all’Ausl reggiana di aprire un confronto per rivedere la scelta di chiudere il punto di continuità assistenziale a Busana.
SASSI: “UNA SCELTA TRA SOPRAVVIVENZA E MORTE DI UN TERRITORIO”
Afferma il Sindaco di Villa Minozzo, Presidente dell’Unione e Consigliere della Provincia delegato alla Montagna, Elio Ivo Sassi: “Siamo consapevoli che la sanità regionale e quella reggiana si trovano di fronte alla necessità di riorganizzare alcuni servizi per garantire la sostenibilità del sistema ospedaliero e territoriale. Ma rimarchiamo che per l’Appennino la permanenza di un servizio di base come la continuità assistenziale (ex guardia medica) significa la scelta tra la sopravvivenza e la morte di un territorio: la soppressione di Busana lascerebbe scoperto tutto il territorio di Ventasso, non possiamo permetterlo”
“Non possiamo essere messi di fronte all’obbligo di decidere quale punto di continuità sopprimere e quale mantenere aperto – prosegue Sassi -. Parliamo di un territorio che, per la sua ampiezza e per le sue caratteristiche orografiche e delle infrastrutture viarie, non è nella condizione di sostituire un punto di riferimento per la popolazione e le famiglie con un altro distante molti chilometri. Non stiamo parlando delle zone attorno alla città o in pianura, dove scelte simili creano ai residenti molti meno disagi che in montagna. Abbiamo una popolazione con un’età media molto elevata, con conseguente diffusione di patologie degli anziani, e anche per i giovani e le famiglie poter contare su un servizio di assistenza sanitaria facilmente raggiungibile è basilare per pensare di continuare a vivere qui”
“Siamo consapevoli dell’attenzione che l’Ausl ha rivolto all’Appennino in questi ultimi anni, con investimenti sulle strutture e sul personale, ma crediamo che questa ultima scelta sia da rivedere – chiosa Sassi -. Comprendendo il momento complesso per il sistema sanitario locale, e per questo i Sindaci dell’Appennino si rendono disponibili a valutare anche di contribuire direttamente al mantenimento del servizio di continuità assistenziale in tutte le sedi attuali, compresa quella di Busana. Parliamo del resto di un servizio che per come è strutturato ha un costo contenuto, pur comportando indiscutibili benefici come abbiamo cercato di evidenziare”.
FERRETTI: “LA MONTAGNA NEL SUO COMPLESSO È LA PRIORITÀ”.
Non lo ammetterà mai, ma anche all’occhio meno attento, la scelta della soppressione di Busana caretterizza il territorio del Comune di Ventasso come quello più penalizzato dal riordino disposto dall’Ausl. Ma anche per il sindaco Enrico Ferretti, la questione, non è il ‘campanile’, bensì il sistema Appennino Reggiano che conta ed ha la priorità: “C’è un servizio di continuità minima che deve continuare ad essere garantito anche sui nostri territori – spiega il primo cittadino di Ventasso -. E’ la montagna reggiana che fa un favore a se stessa nella sua totalità nel prendere una posizione certamente di apertura ma anche importante su un tema tanto sentito come quello dei servizi minimi dell’assistenza medica sul territorio”.
“Sono molto contento che tutti i sindaci dell’Unione abbiano preso una posizione univoca su questa criticità, per noi essenziale – prosegue Ferretti -. Un servizio di questo tipo, per come è conformato il nostro territorio, è determinante anche per dare sicurezza e tranquillità ad una popolazione come la nostra con problematiche ben definite. Sono richieste di buon senso ed ho fiducia che possano essere l’inizio di un confronto costruttivo con l’Ausl”.
L’INTERVENTO DELL’OPPOSIZIONE
In queste ore, è intervenuto anche il gruppo di opposizione ‘Ventasso Insieme’, con capogruppo il dottor Antonio Manari: “Come avevamo già intuito da diverse settimane, abbiamo avuto conferma della soppressione del punto di Guardia medica a Busana. Dalla nota dell'Azienda Sanitaria di Reggio Emilia, il punto di Guardia medica a Busana, a partire dal 2 Ottobre, verrà soppresso mentre rimarranno attivi i presidi di Castelnovo ne' Monti e di Villa Minozzo – dichiara il gruppo anche attraverso le loro pagine social - Questa riorganizzazione rientra nel piano regionale di riorganizzazione della rete dell’emergenza-urgenza, in merito alla quale i Sindaci della Provincia, compreso il Sindaco di Ventasso, avevano già dato un loro parere favorevole nel mese di Giugno scorso nella assemblea del CTSS”.
“Riteniamo come gruppo di opposizione che la soppressione del punto di Guardia medica sul territorio di Ventasso sia una ulteriore penalizzazione, con ovvie ricadute sull'erogazione delle prestazioni sanitarie di base – rimarca ‘Ventasso Insieme’ -. Questo disservizio risulta particolarmente dannoso nella Municipalità di Ligonchio, ove, da anni, manca il medico titolare di medicina generale. Quella che, dall’attuale amministrazione, era stata presentata come una soluzione temporanea, con la rotazione 3 volte alla settimana degli altri medici presenti nel comune, si profila purtroppo come condizione stabile e precaria”.
“La riorganizzazione che la Regione sta attuando in questi mesi, essenziale per sostenere l'universalità del nostro Sistema Sanitario – conclude l’opposizione - non può tuttavia non tenere in conto la necessità di tutelare i territori più periferici, su cui tuttavia è fondamentale la vigilanza delle amministrazioni locali”
“È la montagna reggiana che fa un favore a se stessa nella sua totalità nel prendere una posizione certamente di apertura ma anche importante su un tema tanto sentito come quello dei servizi minimi dell’assistenza sul territorio “. Chiederei al sindaco Ferretti di chiarire il significato di questo passaggio, il cui senso mi risulta oscuro. Grazie, Laura Artioli
Laura Artioli
Io, più volte, avendo due genitori anziani residenti in comune di Ventasso, mi sono avvalsa del servizio che ora si vuole sopprimere. Ho sempre trovato grande disponibilità, preparazione ed empatia. Ritengo che sia una forte penalizzazione per tutta la comunità e in particolare per gli anziani, chiudere questo fondamentale servizio che riguarda la salute. Spero proprio che si possa tornare sulla decisione, che mi pare sia già stata presa, di cui non avevo avuto notizia in precedenza.
Questa scelta scellerata non trova giustificazione alcuna . Forse servirà a far raggiungere gli obiettivi
a cui, visti i “premi” in danaro, i dirigenti della sanità pubblica tengono molto . Una vergogna senza fine a scapito della salute dei montanari . Il famoso presidente della regione oltre a promettere la riapertura dei punti nascite chiusi da tempo e ancora non realizzati , forse in attesa della prossima tornata elettorale , non dice nulla ? Qui partecipa a matrimoni ecc forse non è meglio faccia il suo mestiere a favore dei cittadini?
Sauro Fontanesi
Segretario Fiamma Tricolore