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Anna Protopapa è la curatrice dell’evento

“LiberiAmo l’ambiente”: esposizione al Centro Laudato Sì

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La mostra dal titolo “LiberiAmo l’ambiente” di “Liberi Art” occuperà la sala espositiva del Centro Laudato Sì di Bismantova da sabato 30 settembre sino al 29 ottobre. L’esposizione sarà visitabile il sabato e la domenica dalle ore 10:00 alle ore 17:00. L’inaugurazione avverrà al ore 16:00 del primo giorno di apertura.

Anna Protopapa, la curatrice dell’evento e curatrice del progetto, illustra nei dettagli di cosa si tratta.

Anna, che cos’è “Liberi Art”?

“Liberi Art è un progetto rieducativo partito nell' estate 2021 che ho ideato in quanto operatrice volontaria degli Istituti Penali di Reggio Emilia e realizzato con i ristretti della Casa Circondariale reggiana. Consiste nella realizzazione di quadri e sculture a temi sociali”.

Quali sono i temi ai quali si ispirano le opere?

“La violenza sulle donne, sui bambini, sull' ambiente, il bullismo, la mafia, la legalità, la religione sono rappresentate attraverso una quindicina di opere dodici delle quali realizzate da Liberi Art e 3 create da me al di fuori dell’ambito carcerario”.

Da dove parte “Liberi Art”?

“La prima opera Liberi Art è ispirata all'Enciclica di Papa Francesco ‘Fratelli Tutti’. Oltre a impegnare i detenuti nella realizzazione dell'opera, ha voluto trasmettere ai alle persone coinvolte nella realizzazione il messaggio universale della lettera del Santo Padre. L’obiettivo era quello di diffondere la cultura del ‘noi’, del rispetto reciproco, dell'amicizia sociale anche tra diverse culture e fedi religiose e a cui siamo tutti chiamati a vivere, dentro e fuori dal carcere”.

Come vengono realizzate le opere?

“Si utilizzano per lo più con materiali riciclati.  Si insegna la manualità permettendo ai detenuti di riflettere, esprimere e liberare il loro potenziale creativo impegnando positivamente il loro tempo. Liberi Art è un cammino di crescita, di valorizzazione della persona ristretta attraverso la giustizia riparativa al fine di agevolare la reintegrazione sociale del condannato, Per ottenere risultati che vedremo è necessario mettere disposizione dei detenuti l'idea e l'impronta sul lavoro da realizzare affinché possa essere stimolata la loro creatività in concreto. Desidero tuttavia precisare che la parte più importante del progetto, prima di quella manuale, è lo sviluppo e la discussione sulla tematica che poi si va ad affrontare dal punto di vista artistico”.

A cosa si riferisce il titolo della mostra?

“L'educazione ambientale è molto importante come valore da trasmettere anche a chi in questo momento è privato della propria libertà personale. L 'ambiente che purtroppo vediamo deturpato, violentato è lo specchio delle nostre azioni”.

Che ruolo hanno avuto nell’iniziativa gli Istituti Penitenziari?

“La Direzione Penitenziaria e l'area educativa hanno collaborato attivamente al progetto. A loro va un sentito ringraziamento così come anche  al Corpo di Polizia Penitenziaria di Reggio Emilia. Sento di esprimere la mia gratitudine per il loro importante e difficilissimo operato che svolgono ogni giorno e con dedizione per garantire la mia, la nostra sicurezza e quella degli stessi ristretti”.

Come mai è stato possibile esporre al Centro Laudato Sì?

Ho presentato il progetto a Giovanni Stefano Ielli (Presidente del Gruppo Storico Folkloristico il Melograno) che lo ha accolto con estrema sensibilità ed entusiasmo e da subito si è creata una sinergia per costruire insieme questo ponte di solidarietà tra il carcere e il mondo libero. Voglio pertanto ringraziare l’associazione per l’ospitalità ma anche per i materiali che verranno donati al progetto e che ci serviranno per la realizzazione di nuove opere e proseguire dunque nell’attività culturale-ricreativa avviata. A me si uniscono i detenuti che hanno realizzato 350 segnalibri che doniamo al Gruppo Storico Folkloristico Il Melograno in segno di gratitudine e reciproca amicizia. Da parte mia personale donerò al presidente Ielli il quadro "Risorgere con la cultura". Desidero inoltre esprimere i più sinceri ringraziamenti al senatore Fausto Giovanelli (Presidente del Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano) per l’appoggio ricevuto nella messa a terra concreta dell’iniziativa.

Le opere si potranno acquistare?

“Assolutamente no. Le opere tutte non sono in vendita. In primis perché si affrontano temi delicati e non si può speculare sulla sofferenza altrui. Il progetto si fonda infatti su dei valori, dei principi umani che come tali sono scevri dagli aspetti economico-monetari. I manufatti sono stati realizzati con spirito artistico e un animo rivolto al prossimo il che non implica nel modo più certo finalità commerciali”.