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La replica di Bonvicini a Catellani

“Per il Consorzio, la diga in Val d’Enza è prioritaria”

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Si infiamma, improvvisamente, la campagna elettorale per le elezioni del Cda del Consorzio della Bonifica dell’Emilia Centrale, in programma dal 2 all’8 ottobre.

Di seguito la replica di Marcello Bonvicini, portavoce di ‘Diga e Acqua per il Territorio’ a quanto affermato dal suo omologo de ‘La Bonifica del fare’, Lorenzo Catellani.

Marcello Bonvicini

Per non cadere nella trappola delle facili dichiarazioni semplicistiche, come quella rilasciata dal candidato della lista n.1 Lorenzo Catellani (attuale presidente Cia Reggio Emilia), voglio ripetere con fermezza che per il Consorzio dell'Emilia Centrale la diga in Val d'Enza è una priorità di prim'ordine.

A meno che il candidato Catellani non sia dotato di bacchetta magica (e sarebbe comunque il primo ad averla da 150 anni ad oggi, vista la lunga gestazione senza esito del progetto), l'Emilia Centrale, il sottoscritto, nel ruolo di presidente, e tutto il comitato (vice presidente Matteo Catellani – Coldiretti - con delega alla Val d’Enza e vice presidente Arianna Alberici – Cia – delega alla montagna) , hanno lavorato con il massimo impegno per la realizzazione della diga avviando celermente tutte le fasi di nascita del progetto. L'elettore non si lasci ingannare dai comunicati elettorali perché per costruire l'invaso occorrono obbligatoriamente linee guida regionali, autorizzazioni ministeriali che a loro volta seguono la normativa europea e i finanziamenti; tutto ciò che si racconta fuori da questo iter di legge diventa solo una semplice speranza.

Siccome mi ritengo, invece, una persona concreta e la mia storia lo dimostra, posso dire che farò tutto quanto possibile per far sì che il progetto iniziale possa diventare un maxi progetto con una capacità di stoccare acqua (per la Lista n.2 con una capacità superiore ai 100 milioni di metri cubi) ben maggiore rispetto a quello ipotizzato fino ad ora.

Voglio anche ricordare al candidato Catellani che se dovesse arrivare alla carica della presidenza (e mi auguro per ovvie ragioni sicuramente di no) dovrà ricordarsi ogni mattina che il presidente di un Consorzio che ha una funzione pubblica così importante come la gestione dell'acqua in un territorio così ampio, deve essere comunque il presidente di tutti, anche di coloro che hanno visioni diverse. Questo caro Catellani non è immobilismo ma si chiama democrazia, principio a cui anche lei, credo, sia particolarmente legato.”

3 COMMENTS

  1. “Diga sì o Diga no” non mi sembra essere il solo problema della montagna, anche perché tale opera tornerebbe essenzialmente utile ai comprensori di valle, e mi auguro pertanto che all’interno delle rispettive liste vi siano figure che abbiano a cuore il destino del nostro territorio, ponendo attenzione ai suoi diversi volti, in una con le sue potenzialità, e sappiano negoziare la “contropartita” ove si arrivasse a realizzare l’invaso (dal momento che se ne gioverebbero di fatto le aree di pianura).

    Trovo poi ragionevole il concetto riportato sul finale, dove si dice “il presidente di un Consorzio che ha una funzione pubblica così importante come la gestione dell’acqua in un territorio così ampio, deve essere comunque il presidente di tutti, anche di coloro che hanno visioni diverse”, anche perché non riescono a convincermi gli “integralismi” in materia, ossia le posizioni di quanti nella Diga vedono esclusivamente vantaggi, così come chi teorizza il contrario, cioè solo discapiti.

    P.B. 26.09.2023

    P.B.

    • Firma - P.B.
  2. Egr. Presidente Bonvicini, solo se Lei vince le Elezioni in Consorzio di Bonifica Emilia Centrale ci sarà una speranza di avere una Diga da oltre 100 milioni di metri cubi come sostiene la lista n° 2. Se se legge attentamente la dichiarazione di Lorenzo Catellani non si dice, nel modo più assoluto, che la Diga deve avere una capacità idrica da 110 milioni, dice che servirà una diga in grado di servire le esigenze plurime di una zona che ha un fabbisogno di 110 milioni di metri cubi di acqua.
    Cosa molto, ma molto diversa dal dichiarare che la diga deve avere una capacità idrica da 110 milioni di metri cubi; se un territorio ha bisogno di 110 milioni di metri cubi non è detto che serve una diga con capacità di 110 milioni; in qualsiasi momento potrò illustrarle la differenza.
    Confido su una correzione da parte del Sig. Lorenzo Catellani; se questa dichiarazione non arriva riterrò di aver centrato il bersaglio.

    Franzini Lino

    • Firma - Franzini Lino