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in campo il nucleo Carabinieri Forestali di Carpineti e Scandiano

Raccolta tartufi, intensificati i controlli

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Intensificati le attività controllo e vigilanza dei nuclei Carabinieri Forestali di Carpineti e Scandiano per il monitoraggio del territorio a vocazione tartufigena. Gli accertamenti dei militari si sono concentrati in particolare sulla verifica del rispetto del divieto di raccolta del tartufo durante il periodo di riposo biologico del sottobosco, decorso dal 15 agosto al 15 settembre, secondo quanto previsto dal calendario regionale per la raccolta dei tartufi.

Anche per l’anno in corso, infatti, la Regione Emilia Romagna ha approvato, come di consueto, il calendario che definisce i tempi e le modalità di raccolta di questi preziosi funghi ipogei. La sua consultazione è fondamentale per la verifica di eventuali divieti in relazione alla raccolta delle varie specie di Tuber spp. in diversi periodi dell’anno, su tutto il territorio regionale.

Si tratta di un’importante attività di prevenzione, propria dei Nuclei Carabinieri Forestale, mirata alla tutela e alla preservazione del patrimonio naturalistico mediante la verifica del rispetto della normativa di settore e dei relativi divieti. L’Italia si classifica infatti tra i maggiori produttori ed esportatori di tartufo nel mondo, tant’è che la raccolta tartufi, un vero e proprio patrimonio del nostro territorio, è regolata da normative dedicate. Anche l’Emilia-Romagna è considerata “terra di tartufi”: basti pensare che nel territorio regionale sono presenti nove delle undici varietà commestibili di tartufo che crescono spontaneamente in diverse zone delle nostre colline e montagne.

Per non mettere a rischio la conservazione di questo patrimonio naturale unico al mondo è fondamentale che la raccolta dei tartufi sia praticata nel rispetto dei periodi di raccolta previsti per le varie specie, stabiliti da normative statali e regionali, al fine di scongiurare il prelievo di esemplari immaturi e l’interruzione del fragile ciclo naturale dei Tuber spp..

Proseguono quindi le attività di controllo sulla regolarità dell’attività di raccolta dei tartufi delle pattuglie dei Carabinieri Forestali, i quali raccomandano a tutti coloro che si dedicano a questa attività un’attenta lettura delle normative vigenti, consultabile sul sito istituzionale della Regione Emilia Romagna: Normativa — Agricoltura, caccia e pesca (regione.emilia-romagna.it).

 

1 COMMENT

  1. come EX vice presidente dell’ASSOCIAZIONE TARTUFAI REGGIANI plaudo e prendo atto finalmente di controlli messi in opera in materia di TARTUFO, controlli sollecitati più volte durante la mia vicepresidenza da tutto il consiglio direttivo, ma purtroppo totalmente ignorati dagli organi al tempo preposti. vorrei però EVIDENZIARE che come nel vostro articolo SOTTOLINEATO per non mettere a rischio la conservazione di questo patrimonio naturale servirebbero secondo mè anche altre misure .
    1)un calendario adeguato per tutelare l’ambiente e il consumatore, il tartufo deve essere raccolto maturo cioè significa non prima del 1° ottobre per il(MANAGNATUM PICO) il bianco per intenderci
    2) le tartufaie naturali devono essere il vero PATRIMONIO UNESCO di fatto ora si è riconosciuta la cerca del tartufo come tale.
    3)servirebbe disincentivare il fiorire di recinti piccoli o grossi per accaparrarsi qualche tartufo che la natura ci regala rifacendosi alle tradizioni dei nostri vecchi che raccoglievano un prodotto spontaneo non coltivato (la legge 752 sancisce propio questo)
    4)infine servirebbe più attenzione e sensibilità in materia ambientale anche dai nostri amministratori CARPINETANI vorrei ricordare che il MONDIALE DI ENDURO ha lasciato cicatrici indelebili in uno dei boschi più rinomati e frequentati e per ora LIBERO!!! della provincia, manifestazione sicuramente inportante per il commercio del paese ma bastava deviare il percorso di un centinaio di metri e si coglievano 2 piccioni con una fava. detto questo auspico che le nuove generazioni sappiano fare tesoro di tutte le esperienze del passato per far si che chi verrà dopo di noi possa continuare questa magnifica passione che qualce vecchio tartufaio definisce una MALATTIA.

    ROBERTO FERRETTI

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