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IL TRIBUNALE DELLE MISURE DI PREVENZIONE HA ACCOLTO L’ISTANZA

Casina, l’imprenditore Manfreda può riprendere la sua attività

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Dopo l’interdittiva che ne bloccava di fatto l’attività, l’azienda dell’ex assessore comunale Tommaso Manfreda può tornare a lavorare. Sarà, ora, inserita in un percorso di controllo che durerà un anno e mezzo con un amministratore giudiziario, cioè un professionista che controllerà e seguirà il modo di operare dell’impresa.
Il Tribunale delle Misure di prevenzione di Bologna ha accolto l’istanza presentata dai legali dell’imprenditore di Casina, Tommaso Manfreda, la cui azienda di costruzioni è stata esclusa dalla white list cui, a cui lo stesso imprenditore aveva richiesto di aderire. Le white list sono elenchi istituiti presso ogni Prefettura che hanno lo scopo di rendere più efficaci i controlli antimafia rispetto alle attività imprenditoriali considerate più a rischio di infiltrazioni mafiose. A Reggio Emilia, però, a differenza delle altre realtà italiane la mancata iscrizione impediva di lavorare, oltre che con il pubblico, anche con il privato, facendo di fatto venire meno la possibilità all’azienda Manfreda di lavorare.
“Finalmente vedo un po’ di luce in questa vicenda – commenta Manfreda - dove mi hanno associato ad un mondo che veramente molto lontano dai miei principi, dai miei valori. Questo sarà un punto di ripartenza per la mia azienda, per me ma soprattutto per la mia famiglia. In questo anno e mezzo che ci sarà il controllo, riuscirò a dimostrare che ho sempre operato, e sempre opererò, in modo pulito Svolgo la mia attività sul territorio di Casina da ormai da 22 anni l’ho sempre fatto con onestà”. E aggiunge: “Devo ringraziare tutta la comunità di Casina, dove sono nato e cresciuto, perché in questo periodo mi è stata molto vicino, mi ha sostenuto e dato coraggio”.
Sull’esito favorevole del Tribunale di Bologna si è espresso anche l’avvocato Valter Pompeo Azzolini, dello Studio Legale Bucchi che spiega: “Siamo soddisfatti. Ci siamo rivolti al Tribunale dopo l’opposizione della Prefettura. Per noi è un grande successo, non solo giudiziario, ma soprattutto umano perché si tratta di un’azienda che merita di tornare a lavorare sul nostro territorio; è un’azienda che ha sempre lavorato nel rispetto della legalità, in assoluta trasparenza e in assoluta assenza di qualsiasi contatto con il mondo mafioso”.
E precisa: “È chiaro che non è stato espresso un giudizio di merito su l'interdittiva che spetta al Tribunale amministrativo regionale, ma questo permetterà all’azienda di Manfreda di operare nel rispetto del Protocollo con i privati e potrebbe anche farlo nel pubblico, anche se non lo ha mai fatto e non ha interesse a fare. Ora il legale rappresentante con la sua famiglia può riprendere a lavorare e ed avere un reddito, così come i suoi dipendenti. Per il proseguo speriamo anche di avere giustizia al Tar”.

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