Una delegazione della Regione Emilia-Romagna è attualmente a Riyad, in Arabia Saudita, per partecipare alla 45esima sessione estesa del Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco, con l'obiettivo di sostenere la candidatura dei Gessi e delle grotte dell'Appennino emiliano-romagnolo a Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. La delegazione è guidata dall'assessora regionale alla Programmazione territoriale e parchi, Barbara Lori, Massimiliano Costa direttore Ente di gestione per i parchi e la biodiversità – Delta del Po, Stefano Lugli professore associato Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e Fausto Giovanelli presidente Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano, oltre ad alcuni tecnici.
Il Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco sta attualmente valutando le candidature provenienti da tutto il mondo e lo stato di conservazione di 260 siti già iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale, di cui 55 sono nella Lista del Patrimonio Mondiale in pericolo. La decisione finale del Comitato, che riguarda anche la candidatura dei Gessi emiliano-romagnoli, sarà annunciata il 20 settembre.
La candidatura dei Gessi emiliano-romagnoli, noti per la loro formazione geologica unica, rappresenta sette siti situati tra le province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna. Questi siti sono caratterizzati dalla presenza di rocce formatesi oltre 200 milioni di anni fa a causa dell'evaporazione delle acque marine e della concentrazione di sali minerali, tra cui il gesso.
Il percorso di candidatura ha visto il coinvolgimento della Commissione nazionale italiana per l'Unesco, che ha proposto il carsismo emiliano-romagnolo come candidatura italiana alla Lista del Patrimonio Mondiale nel 2023. Successivamente, esperti dell'Unesco hanno effettuato sopralluoghi in Emilia-Romagna per valutare il patrimonio ambientale, storico e culturale dei Gessi emiliano-romagnoli. Nel luglio 2023, è stata presentata una bozza di decisione sull'esito della candidatura, attualmente in fase di valutazione da parte dei membri del Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco.
Il verdetto del Comitato Unesco avrà un impatto significativo sulla conservazione e sulla promozione di questo patrimonio naturale dell'Emilia-Romagna, aprendo nuove opportunità per lo studio e la valorizzazione del suo ambiente naturale, incluso il "Sentiero naturalistico dei Gessi Triassici" creato dal CAI per la conoscenza della flora e della fauna locali.
L'assessora Barbara Lori ha dichiarato: "Attendiamo con trepidazione la decisione del Comitato, auspicando che i nostri Gessi siano finalmente riconosciuti come Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. La candidatura è già di per sé prestigiosa a livello internazionale, ma il riconoscimento sarebbe un'occasione straordinaria per valorizzare ulteriormente il ricco patrimonio ambientale dell'Emilia-Romagna. Parliamo di una catena appenninica con grotte, sorgenti saline e fenomeni carsici gessosi unici al mondo. Questo patrimonio offre un'opportunità senza precedenti di studiare l'evoluzione straordinaria della Terra, come sottolineato dall'aspetto geologico di questa candidatura".