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Mise a soqquadro un condominio di C. Monti in luglio

Smirnov è capace di intendere e volere? Le risposte in una perizia

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Sarà il dottor Giorgio Chiessi, a dover valutare, nel termine di 45 giorni, la capacità di stare in giudizio di Oleksii Smirnov, il 50enne di nazionalità ucraina, che nel mese di luglio seminò il panico in un condominio di Castelnovo Monti, e successivamente, si rese protagonista di alcune intemperanze anche in centro a Reggio Emilia.

La nomina del medico legale è avvenuta questa mattina, nell’udienza fissata nell’aula presso il tribunale di Reggio Emilia, presieduta dal giudice Sarah Iusto. Era presente lo stesso Smirnov, al cui fianco sedeva anche l’avvocato (lo difende d’ufficio) Francesco Cupello (studio Bartolini).

Secondo quanto stabilito nell’atto di conferimento della perizia, il dottor Chiessi dovrà valutare essenzialmente tre aspetti della personalità del 50enne ucraino: la sua capacità di intendere e volere all’epoca dei fatti, la sua eventuale pericolosità sociale, e, infine, la sua effettiva capacità di stare in giudizio e sostenere scientemente un processo penale.

L'ingresso del tribunale di Reggio (Repertorio)

IL CAOS A LUGLIO

Ricordiamo che Smirnov è a processo per furto aggravato. I fatti, per cui si procede  risalgono al 6 luglio, quando Smirnov, evidentemente in uno stato di alterazione psicofisica, aveva prima tentato di sfondare la porta dell’abitazione del compagno con cui conviveva in un condominio di Castelnovo Monti, e poi, aveva fatto lo stesso con un altro condomino, al piano di sopra. Una volta entrato nell’abitazione, si era impossessato illegalmente di un tablet, di un cellulare e le chiavi dell’autovettura del proprietario, per poi darsi alla fuga. Salvo essere fermato dopo pochi istanti dai carabinieri di Castelnovo e Toano. All’esito della direttissima, Smirnov fu sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma. Un provvedimento che scatenò l’ira del sindaco Enrico Bini.

Il che non gli impedì, di presentarsi, 48 ore dopo, in centro a Reggio e anche lì, in preda ai fumi dell’alcol, crollare a terra. Una situazione che ha indotto i presenti a chiamare gli operatori del 118, che, nel trasporto al Pronto Soccorso, lo stesso Smirnov avrebbe molestato.

Elementi tali da indurre il Pm titolare del fascicolo, la dottoressa Valentina Salvi, a chiedere l’aggravamento della misura cautelare, sotto forma di custodia in carcere, dove è tuttora.

UN'ALTRA INDAGINE

Per altro, sullo stesso Smirnov, pende anche un’altra indagine, che, con tutta probabilità, approderà, anch’essa, nelle aule del tribunale di via Paterlini: quella relativa all’ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia, quando, sempre in quel maledetto giovedì di inizio luglio, al mattino si presume abbia percosso il compagno, provocandogli ferite guaribili in 40 giorni oltre ad essere fu trovato in possesso di una roncola di 42 centimetri.

Le risultanze della Consulenza Tecnica d’Ufficio saranno riferite dal dottor Chiessi, nella prossima udienza fissata per il 15 dicembre.

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