Home Cronaca Quando il nostro dire si trasforma in “polemica” ?
La lettera

Quando il nostro dire si trasforma in “polemica” ?

505
4

Riceviamo e pubblichiamo

***

Capita non di rado che l’esprimere opinioni non allineate o poco accondiscendenti  verso il “potere” di turno  -  inteso nelle sue varie forme e sembianze  -  venga etichettato come il solo proposito di far polemica, a detta di chi si schiera a difesa del “potere”, anche se casomai non ne fa direttamente parte, e anche sulle pagine di Redacon ne abbiamo  talvolta qualche esempio o assaggio, a ben vedere anche abbastanza di recente  se rammentiamo taluni commenti, o ci diamo il tempo di andarli a rileggere.

Per qualcuno si tratta semmai di problema marginale o inesistente, giacché si trova ad essere totalmente indifferente davanti all’eventualità di venir definito come “polemico”, ma può esservi invece chi, messo di fronte ad una tale ipotesi o probabilità, preferisce starsene in silenzio, onde non entrare in un “circuito” di repliche e dissertazioni, il che può essere certamente compreso e giustificato, ma impoverisce tuttavia il dibattito causa il venir meno di punti di vista che potrebbero tornare utili nonché  stimolanti.

Ora io non trovo che la polemica sia necessariamente negativa, perché può animare il confronto delle rispettive idee, salvo che sia essenzialmente fine a sé stessa, e di riflesso mi domando dove vada posto il confine o il distinguo che trasforma in “polemica”  il nostro dire e dichiararci sull’una o altra tematica, e la risposta che mi sono dato è quella secondo cui non dovrebbero configurarsi come polemiche le opinioni che vengono argomentate, ossia esposte e sviluppate con le relative motivazioni e spiegazioni.

In questo caso, ossia allorché si portano argomentazioni, c’è in effetti il rischio di risultare troppo verbosi e prolissi, visto che non a tutti riesce di essere sempre concisi e succinti, e capita sicuramente anche a me di dilungarmi troppo  -  tanto che mi è stato fatto notare - ma vi sono anche materie cui non giova l’eccessiva brevità e stringatezza, stante  la loro complessità, e resta comunque la scappatoia, ossia il “passare oltre”, per chi  ritiene di non leggere il tutto, o già subito o dalle prime righe avverte di non essere interessato.

P.B.

4 COMMENTS

  1. Cito dall’articolo : “Ora io non trovo che la polemica sia necessariamente negativa”.
    – Polemica – : “contrasto, discussione portati avanti per inveterata abitudine a contraddire gli altri; atteggiamento di critica preconcetta”. (Treccani

    Giovanni Annigoni

  2. A dire il vero, sulla stessa fonte citata da Giovanni Annigoni, come prima definizione del termine “polemica”, quale sostantivo femminile, leggo testualmente: Controversia, piuttosto vivace, su argomenti letterari, scientifici, filosofici, politici, ecc., sostenuta per lo più attraverso una serie di articoli o di altri scritti tra persone che hanno diversità di vedute (dunque, mi sembrerebbe, nessuna critica preconcetta, che viene invece citata con riferimento al verbo polemizzare, ma con la non trascurabile precisazione che si tratta di significato estensivo).

    P.B. 18.09.2023

    P.B.

    • Firma - P.B.
    • Visto che siamo in archivio, dove nessuno ci vede e ci sente, desidero invitarla, signor P. B., a cogliere una distanza che divide: uno trova nella Trecani un modo per dire ciò che pensa, l’altro trova nella Trecani un modo per dire … che non ha capito.

      Giovanni Annigoni

  3. Com’è facilmente verificabile consultando quel Dizionario online, io e Giovanni Annigoni abbiamo entrambi riportato quanto sta ivi scritto in proposito, ma traendo dal testo passaggi diversi, ossia quelli che si accostano maggiormente al nostro rispettivo pensiero (il che mi parrebbe essere del tutto legittimo).

    Succede peraltro così anche quando interpretiamo determinati eventi storici, nei quali tendiamo a cogliere gli aspetti più vicini al nostro modo di vedere le cose, semmai filtrato dalle appartenenze o simpatie politiche, o altre convinzioni, dal che possono poi originarsi “controversie divisive e non facilmente componibili.

    Mi sembra di poter dire che anche tra noi due vale analoga regola, visto che ci troviamo ad esprimere per solito opinioni abbastanza divergenti, se non distanti, ma credo che ciò non sia tutto sommato un male, perché alimenta il confronto delle idee, contribuendo inoltre a far sì che non si formi una sorta di pensiero unico.

    P.B. 22.09.2023

    P.B.

    • Firma - P.B.