Saranno poco meno di 80 le auto che parteciperanno al Rally dell’Appennino, che ritorna, dopo l’anno di vuoto del 2022, per le note vicende di cronaca che hanno colpito l’ultima edizione del 2021, che avrà come epicentro Castelnovo Monti e da lì si snoderà per due giorni di intensa battaglia. Un numero importante, probabilmente al di là delle più rosee aspettative da parte degli organizzatori.
Tanti i reggiani che daranno la caccia alla vittoria finale, ma che se la dovranno vedere con Stefano Zambon che si presenterà ai nastri di partenza con una Citroen C3 WRC, assieme, come navigatore, ad un castelnovese doc come Gabriele Romei. Zambon partirà con il numero uno e la sua Citroen è considerata l’auto più potente del lotto.
Come detto, tanti gli ‘idoli di casa’ che si daranno battaglia sulle stradine del nostro Appennino e che punteranno, a loro volta, al successo finale. Fra tutti, spiccano i nomi di Roberto Vellani, navigato da Gianmaria Marcomini e il vezzanese Davide Medici, che avrà al suo fianco Davide De Luis e dal rubierese Antonio Rusce, affiancato a sua volta da Martina Musiari. Da tenere d’occhio anche il castelnovese Ivan Ferrarotti, navigato da Massimo Bizzocchi e da Gianluca Tosi, altro talento purosangue che l’Appennino reggiano ha prodotto, che guiderà affiancato da Alessandro Del Barba. Tutti questi saranno al volante di una Skoda Fabia Evo.
Gli outsiders? Non mancheranno. Anzi. Il parmense Fabio Federici, navigato da Mattia Barbini (su Volkswagen Polo) e il pavese Flavio Brega, affiancato da Erik Vadinelli, potrebbero inserirsi nelle posizioni nobili della classifica; così come il pilota di Prignano Manuel Milioli, affiancato per l’occasione dalla scandianese Silvia Maletti, abituale navigatrice di Vellani, anche questi su Skoda Fabia.
Ricordiamo che il Rally si svolgerà nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 settembre.
FORZA TOSII!! #ilcontadinovolante
fulvio
Tutti “gasati”? Tutto fantastico? Intanto una parte non indifferente della popolazione montanara sarà agli arresti domiciliari per l’intera giornata di domenica 17. Io non sono d’accordo e voglio farlo sapere. Ogni anno fra biciclette, auto, quad e moto, si impongono chiusure e condizionamenti troppe volte. Vorrei che questi eventi non interferissero con la vita normale di chi non vi ha un diretto o indiretto interesse. Godranno in tanti? Sarà anche vero, ma non pagano soltanto quelli che godono.
Roberto Carriero
Condivido ed aggiungo che il rally non dura solo una giornata.
Le prove non autorizzate iniziano circa 15 giorni prima della data prevista aumentando la velocità giorno per giorno.
A ridosso della prova speciale le macchine sfrecciano e si rischia tanto perché le strade sono strette.
Io personalmente ho evitato un frontale qualche sera fa.
Non può sempre andare bene.
Gian Mario Margini
Concordo con Roberto, almeno le strade principali dovrebbero lasciarle libere soprattutto per eventi non di primaria importanza o che si possano disputare in tracciati non asfaltati. Tanto faranno come vogliono ma giusto dirlo. Ps non si dica che tutte queste manifestazioni portano vagonate di denaro perché saremmo come la Svizzera …..
G.