Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
"RIO BO
(Aldo Palazzeschi):
Tre casettine
dai tetti aguzzi,
un verde praticello,
un esiguo ruscello: Rio Bo."
Ecco cosa è rimasto ora del fiume Enza , ridotto ad un piccolo ruscello, senza flora e senza fauna interna, dopo che da inizio anno ha visto passare fra le sue rive oltre 400 milioni di mc di acqua pulitissima. Un bene comune, offerto dalla natura, del tutto sprecato a fini alimentari, irrigui, energetici ed industriali e di salvaguardia costante del suo corso, del suo ecosistema e del suo grande potenziale turistico.
Le foto sono prese dal ponte di Bazzano, in Comune di Canossa .
La poca acqua che ancora scorre deriva da un regalo della Diga di Lagastrello , in provincia di Massa.
Tutti gli affluenti sia di destra che di sinistra sono secchi.
Il canale Ducale che parte da Cerezzola è secco.
Questa settimana la temperatura aumenterà ancora, senza possibilità di irrigare , se non con enormi costi, sollevando l'acqua dal Po.
La costruzione di una diga di rilevanti dimensioni nel territorio vettese risolverebbe per sempre questi problemi, garantendo inoltre la produzione di una importante quantità di energia elettrica.
Rappresenterebbe poi una enorme polizza assicurativa gratuita e strutturale per prevenire e contenere le frequenti alluvioni in pianura e verso il Po.
Grazie al concetto della laminazione, che consente di governare il deflusso delle acque nei casi ormai frequenti di precipitazioni eccezionalmente concentrate. Vedi recenti disastri a maggio in Romagna.
E poi darebbe un forte slancio economico a tutta la fascia appenninica, sia reggiana che parmense. Garantendo la possibilità di svolgere attività sportive (canoa, canottaggio, tavola a vela, pesca, ecc.) per tutto l'anno.
Sia a monte che a valle della Diga.
Questo è il parere di un cittadino reggiano sensibile ai temi della economia sostenibile e della ecologia.Nativo esperto ed amante della Val d'Enza e della sua flora e fauna che sta scomparendo.
Past President del Lions Host Reggio Emilia Città del Tricolore, che da diversi anni è impegnato sul tema "Acqua per la vita” .
Ennio Ferrarini
Non è molto lungimirante spendere e utilizzare risorse in eterno, ripeto IN ETERNO, per rimandare a monte l’acqua del Po.
Se a questo aggiungiamo che tra gli affluenti del Po figurano il Lambro (secondo l’Arpa è il primo fattore inquinante del fiume Po), l’Olona e il mai dimenticato Seveso, ci possiamo dare tranquillamente dei Pirla, lasciamo andare acqua pulita e pompiamo in salita acqua Fetida, che andiamo a utilizzare per irrigare. Siamo dei Geni.
L’investimento sulla diga di Vetto a mio parere si ripaga nel tempo, non solo in termini di risorse, ma anche per la salute.
Lungimiranza che si può notare, in questo caso, nella Diga di Lagastrello, ci tiene in vita sia l’Enza che i suoi abitanti.
Maxgiber
È evidente che l’autore non si è preoccupato minimamente di verificare,a priori, se quanto intendeva scrivere corrispondesse al vero e pur di difendere una causa(non mi interessa se giusta o meno nel contesto). Ritengo quindi opportuno precisare che dalla diga del Lagastrello non esce più acqua da circa due mesi ;
la poca acqua che scorre ancora nell’Enza deriva dai torrenti Liocca (in massima parte) e dal torrente Cedra che raccoglie le acque reflue delle centrali elettriche della omonima valle, non dalla “miracolosa” diga..
Se il sig. Ferrari fosse risalito fino a Succiso avrebbe visto centinaia di persone che con questa calura giornalmente da Selvanizza in su, beatamente, si bagnano e prendono il sole e che immediatamente a valle della diga non riesce ad abbeverarsi neppure la selvaggina.
http://MeF
Ringrazio il Sig. Ennio Ferrarini per le sue considerazioni, corrette e comprensibili a chiunque non abbia gli occhi bendati da finte ideologie ambientaliste o partitiche, sempre favorevoli ai NO a tutto, anche alle cose utili.
Ma il vero motivo che mi ha indotto a scrivere questo commento è smentire categoricamente ciò che scrive il Sigg. XX, che non si firma, in merito al fatto che dalla Diga del Lagastrello sono due mesi che non esce acqua; rimango senza parole, rimango talmente deluso nel leggere queste affermazioni, totalmente false e prive di alcun fondamento che non ho parole; dalla diga del Lagastrello oltre al DMV (Minimo Deflusso Vitale) di pochi litri al secondo, escono le acque del lago tramite la galleria di derivazione che raggiunge la Centrale di Rimagna e in cascata quella di Isola e Selvanizza; queste acque dell’Enza che provengono dal Lagastrello, viaggiano in galleria o in condotte forzate fino a Selvanizza; a Selvanizza si immettono sul Cedra e si uniscono all’Enza.
Ribadisco, come in tanti altri miei commenti, che ognuno è libero di dirsi favorevole o meno alla Diga di Vetto, ma nessuno può dire cose tecniche assolutamente non corrispondenti al vero; semplicemente non è ne onesto ne corretto, è la classica politica della disinformazione usata da vari partiti o da vari mass media.
Le tre centrali di Enel Green Power, Rimagna, Isola e Selvanizza funzionano con le acque del Lagastrello, quella di Selvanizza riceve anche le acque dell’Enza tramite la galleria di derivazione che parte dal Pontaccio a monte di Vaestano.
Enel Green Power ha cessato il prelievo delle acque dalla diga del Lagastrello dopo ferragosto e non due mesi fa;in questi giorni ha fermato la Centrale di Selvanizza per la normale manutenzione; fino a quella data prelevava 1,2 metri cubi di acqua al secondo dalla diga del Lagastrello, una quantità di acqua che consentiva il funzionamento delle centrali e che per attraversare l’Enza servivano gli stivali.
Considerato che le mie informazioni sono dimostrate da documenti e non da ideologie, si sappia che la Diga di Vetto era stata progettata su proposta del Ministro Marcora dopo l’esondazione dell’Enza a Lentigione del 1972, e già allora prevedeva il potere di laminazione pari a 30 milioni di metri cubi per evitare le esondazioni a valle, ma il progetto prevedeva anche un DMV pari a 1,2 mc al secondo, con questo DMV le acque dell’Enza avrebbero raggiunto il fiume PO, anche in piena estate al fine di garantire la vita della fauna sul torrente, trasformando l’Enza da torrente a fiume, in quanto avrebbe avuto sempre acqua.
Una raccomandazione, dopo 34 anni basta dire cose non vere; basta, basta, basta, basta, così è troppo, non è più possibile.
Franzini Lino
Il sig. Franzini vuole smentire “categoricamente” il sigg. (o sig. oppure art. i plurale) ma invece smentisce solo se stesso.; XX dice che ad alimentare l’Enza contribuisce soprattutto la Liocca e poi il Cedra che raccoglie le acque reflue delle centrali elettriche della omonima valle che sono quelle di Romagna, Isola, Selvanizza. E non è esattamente quello scritto da XX?
il Franzini,nato a Taviano, fin da piccolo poteva vedere il Cedra sfociare nell’Enza dalla finestra di casa sua , col tempo avrà sicuramente imparato la provenienza di codeste acque e allora?? …..Che senso avrà mai accusare altri falso , così….alla capacchioni.
XX bis
Forse non so scrivere o qualcuno non sa leggere, ho smentito categoricamente la dichiarazione che dalla diga del Lagastrello sono due mesi che non esce acqua; ripeto e ribadisco: è falso, è totalmente falso; e lo dico da ex tecnico Enel; dal lago Paduli al Lagastrello realizzato sull’Enza, uscivano le acque fino a Ferragosto; queste acque facevano funzionare, unitamente alle poche acque fluenti provenienti dal lago Ballano, le centrali di Rimagna, Isola e Selvanizza; a Selvanizza, all’altezza della peschiera, si immettono nel Cedra e avanti 500 metri ritornano nell’Enza.
Mi rendo disponibile ad accompagnare chiunque lo desideri ad illustrare, sul posto, il percorso delle acque dell’Enza dalle sorgenti, al lago Paduli, alle gallerie, alle centrali fino al ricongiuncimento di queste acque nell’Enza a Selvanizza-
Mi scuso con il Sig. XX bis se non sono stato chiaro
Franzini Lino