La storia dell’ospedale Sant’Anna, dell’Unitalsi e della parrocchia, i pellegrinaggi e le gite ai santuari mariani, la ‘Sagra del pollo’, la ‘Festa del gnocco’, il Carnevale, la ‘Frescaspesa’, il ‘Pallio delle contrade’, l’asilo ‘Mater Dei’, i viaggi del Coro ‘Bismantova’, i tornei di calcio Ausl, e tante altre feste ed eventi che hanno segnato la storia di Castelnovo Monti e dell’Appennino dagli anni ’30 al 2000.
Sono stati tutti documentati da Giancarlo Ferrari, elettricista castelnovese scomparso nel 2009, il quale, grazie alla sua passione per le riprese, ha costruito un vero e proprio archivio cinematografico ‘fai da te’, che testimonia la storia e le tradizioni della montagna reggiana.
Attualmente la ricca eredità filmica è privata, a custodirla è uno dei figli di Giancarlo, Stefano, che però vorrebbe renderla pubblica, affinché il patrimonio del padre non vada perso, per questo cerca una sede opportuna e si è rivolto anche al Comune.
“Mi piacerebbe realizzare un archivio del paese pubblico dedicato a mio papà - precisa Stefano -. Ora è in corso di sistemazione il centro culturale polivalente, mi piacerebbe che una sala video venisse intestata a mio papà, potrebbero essere poste le basi per costruire un archivio filmico storico di Castelnovo”.
Giancarlo era nato da Giuseppe e Adalgisa Tarabugi (figlia di un pittore noto in montagna per avervi dipinto diverse chiese) il 2 agosto del ’33 a Scandiano, dove aveva trascorso i primi anni della sua infanzia.
Aveva un fratello, Giorgio, e una sorella, Marisa. Prima che scoppiasse la seconda guerra mondiale, tutta la famiglia si era trasferita a Castelnovo, dove il padre aveva trovato lavoro come addetto alle caldaie in ospedale.
Anche Giancarlo aveva trovato lavoro lì come elettricista. Nel ’57 si era sposato con Angiolina Romei di Carnola e avevano avuto quattro figli: Massimo e Adalgisa, entrambi scomparsi, Stefano e Raffaella.
Per tanti anni, oltre al lavoro principale, Giancarlo aveva fatto anche l’operatore del cinema a Castelnovo con Virginio Campani, ed era stato attivista nella democrazia cristiana. “Quando ero piccolo, all’inizio degli anni ’60 - ricorda Stefano -, al lunedì c’era il mercato, iniziavano a fare il cinema alle 11 e proseguivano in modo continuato fino a sera. Alla domenica iniziavano a proiettare alle 14,30 continuando fino a sera”.
La passione per le riprese Giancarlo l’aveva sempre avuta. “È sempre stato appassionato di riprese fin da giovane - racconta Stefano -, ha iniziato con le cineprese amatoriali 8 millimetri, poi sono uscite le vhs. Girava sempre con la telecamera, ha lavorato anche per Telelupo. Ha continuato fino a quando ha potuto, realizzando una vera e propria cineteca. Oltre a filmare noi figli da piccoli, riprendeva qualsiasi cosa di particolare ci fosse a Castelnovo. Nella sua videoteca c’è la storia del paese fino al 2000. Ha anche filmati che gli hanno dato altre persone. Sto mettendo a posto tutte le sue cassette e trasformando tutto in digitale per non perdere questo patrimonio di memorie”.
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