Ieri mattina, 16 agosto, nel luogo dei lavori iniziati e poi interrotti 34 anni fa, si è svolta la manifestazione a favore della diga di Vetto, attirando una partecipazione fervente e motivata. La giornata ha visto la partecipazione di un nutrito numero di persone, tra cui anche giovani entusiasti, i quali hanno ricevuto l'onore di deporre una corona d'alloro ai resti del Taglione, accompagnati dalle note solenni dell'inno Nazionale.
Tra le presenze di spicco, il consigliere regionale Marco Mastacchi, il sindaco di Traversetolo e il sindaco di Ventasso con vicesindaco, insieme a vari consiglieri, presidenti di latterie, di Consorzi irrigui privati e consiglieri del Consorzio di Bonifica Emilia Centrale dimostrando un forte consenso da parte delle istituzioni locali e dei rappresentanti del settore agricolo e ambientale a sostegno della diga di Vetto.
Il consigliere regionale Marco Mastacchi, membro di Rete Civica, ha commentato l'evento affermando: "Oggi una importante mobilitazione dei sostenitori della diga di Vetto. Sono intervenuti anche due sindaci e le dichiarazioni sono state tutte chiaramente a sostegno della realizzazione di questa importante infrastruttura, che risolverebbe gran parte dei problemi della siccità lungo la valle d'Enza, sia dal punto di vista della fornitura agricola che per uso civile e in particolare per gli equilibri ambientali di cui tanto si parla in questi giorni."
Il dibattito principale sembra concentrarsi sulla dimensione della diga. Attualmente, esistono due visioni divergenti: quella di una "diga piccola" da 27 milioni di metri cubi, e quella di una "diga grande" da 180 milioni di metri cubi. Secondo alcuni sostenitori, la diga da 27 milioni di metri cubi potrebbe non essere sufficiente per affrontare le sfide legate alle piene millenarie e agli equilibri ambientali.
Lino Franzini, noto sostenitore della diga di Vetto, ha sottolineato l'importanza di una diga di dimensioni considerevoli: "Riteniamo inconcepibile che sull'Enza non si realizzi una diga da 180 milioni di metri cubi mentre a livello mondiale si stanno realizzando dighe da varie decine di miliardi di metri cubi. Chiederemo al Governo la nomina di un Commissario ad hoc per la diga di Vetto come fatto per il ponte Morandi a Genova. Solo in questo modo si riuscirà a fare la diga di Vetto, visto che sono 34 anni che si aspetta la ripresa dei lavori."
Franzini ha anche sottolineato il ruolo cruciale che la diga potrebbe svolgere per la produzione di energia e il turismo nella regione montuosa: "La montagna nei mesi di luglio, agosto e settembre ha bisogno di un lago balneabile e navigabile, un invaso di dimensioni più ridotte garantirebbe un lago vuoto con vista dei versanti rocciosi e spogli e il fondo fangoso e limaccioso, una vista che allontanerebbe il turismo invece di attrarlo, ma un piccolo invaso non garantirebbe la produzione di energia per decine di migliaia di persone."
La manifestazione di ieri ha senza dubbio acceso ulteriormente il dibattito sulla Diga di Vetto e ha evidenziato la necessità di trovare un compromesso tra le diverse visioni al fine di giungere a una soluzione che risponda alle esigenze della comunità e dell'ambiente circostante. Resta da vedere come le istituzioni risponderanno a questa mobilitazione e se sarà possibile avanzare verso una decisione definitiva sulla dimensione e la realizzazione della diga.
Avere la fortuna di avere una località, più unica che rara, che consente di impostare una diga che formi un invaso, il più grande possibile, e non farla è semplicemente inconcepibile per una mente normale, come penso sia la mia. Un progetto appaltato ha dimostrato che la diga è fattibile, che si faccia e basta, abbiamo bisogno di acqua buona per i rubinetti e per l’agricoltura e di energia pulita e allora perchè non si fa?. Ma in Italia a decidere sono ancora le persone di buon senso?; ho forti dubbi, visto che non si fa la cosa più logica che una mente dovrebbe fare, trattenere un bene nei periodi di abbondanza per averlo nei periodi di carenze
Sergio
Sono d’accordo, la diga deve essere fatta subito.
Maxgiber
Dopo 34 anni vedere dei Sindaci sul taglione della diga di Vetto, ridà una speranza a questi paesi montani spopolati e abbandonati, peccato che fossero solo in due, Traversetolo e Ventasso, gli altri dove erano?, questo fa comprendere tante cose, Egregi montanari che abitate ancora su questi paesi, andatevene, starete meglio voi e farete felici chi vuole la fine di questi paesi. Sempre più spesso mi chiedo come certi politici trovano il coraggio di venire su queste terre.
Davide
speriamo sarebbe un importante risorsa:
acqua potabile
energia elettrica
turismo
speriamo che davvero venga fatta e alla svelta
euseby
50 persone la nutrita partecipazione?
Dalla foto si direbbe forse qualcosa in meno….
AG
C’eravamo con il cuore e la mente dato il periodo feriale. Ma non smetteremo di dare il nostro sostegno al sig. Franzini ed a tutti quelli che conducono questa battaglia per un opera indispensabile .
Maru
Ho visto la partecipazione ed erano in tanti, ero al Lido ma non sono salito, troppo lontano e troppa acqua nel fiume, servivano gli stivali; ma ad AG vorrei dire quante persone troverebbe lui per fare un Km sul greto del fiume e per attraversare quattro volte l’Enza, chi va al Lido di Vetto si renderà conto di quanta acqua c’è ancora oggi nell’Enza; chi ha partecipato è gente che pensa al bene di tutti e non all’interesse di pochi o all’interesse di qualche partito come chi si oppone.
Quale futuro potranno avere i paesi montani e l’agricoltura se per realizzare la cosa più utile che ci sia su queste terre e per dare lavoro e energia occorre lottare per tanti decenni?, almeno non lamentiamoci se le cose vanno male, ma lamentiamoci di quei partiti che se le cose vanno male per gli Italiani vanno bene per loro.
Pierluigi
Posso dire avendo visto per teletricolore c’è stata scarsa partecipazione non erano assolutamente 50 persone molte di meno
CG
Ci tenevo a ringraziare, in primis Redacon e in secundis i partecipanti al giorno del ricordo sui resti del taglione della Diga di Vetto, un’opera che avrebbe reso la Valle dell’Enza la Valle più importante dell’Emilia Romagna, la Valle che dava acqua, energia, lavoro e sviluppo ai paesi montani; nel futuro spero nella presenza di tante Amministrazioni dei Comuni montani e vallivi dell’Enza a questo evento, in quanto quest’opera porterebbe benefici a tutti ma in particolare ai Comuni rivieraschi, se ben ricordo è compito delle Amministrazioni portare benefici ai propri cittadini.
Quest’anno raggiungere il taglione è stata impresa ardua, temevo che nessuno se la sentisse, si viaggiava per circa un Km sui pietroni dell’alveo e si doveva attraversare il torrente quattro volte, ma per alcuni il desiderio di essere su ciò che resta di questa grande opera è stato più forte del pericolo, della fatica e del disagio.
Cari Lettori, penso che qualsiasi mente normale ritenga che la Diga di Vetto andava fatta per mille motivi, abbiamo il settore agroalimentare più importante d’Italia e gli agricoltori non sanno mai se domani avranno l’acqua da irrigare, ma oltre a questo nessuno pensa a quanto successo in Romagna o a Lentigione nel 2017 o a Casaltone nel 1972?, non credete che sia giunto il momento di verificare se ci sono delle responsabilità su questi eventi per inerzia, incuria o alla mancata realizzazione di opere preventive che avrebbero evitato, o almeno ridotto questi danni?; ma chi amministra non ha delle responsabilità?. Altro tema che occorre iniziare ad approfondire, visto il silenzio di 34 anni, è la qualità delle acque usate per irrigare; ARPAE e UNIMORE dichiarano che in Italia non esiste una normativa Nazionale sull’uso delle acque irrigue, in effetti non ho mai trovato nelle analisi delle acque del Po l’entità di microplastiche, pesticidi, metalli pesanti, prodotti cancerogeni, prodotti nocivi, ecc., nonostante queste acque sono usate in modo massiccio per irrigare ortaggi, frutteti, prati stabili, mais, ecc.; anche in questo caso non dovrebbero esserci delle responsabilità da parte di Amministratori o di altri Enti? almeno sulla mancata diffusione di analisi complete ed esaustive?; per EFSA, Agenzia Europea per la sicurezza alimentare con sede a Parma, va tutto bene?.
Credo che chi ha determinati interessi contro quest’opera è ora che faccia un passo indietro, è ora che l’energia si produca anche con l’acqua e non solo con gas e altri fossili, è ora di finirla con le esondazioni, è ora di usare le acque buone per irrigare e da bere, è ora di fare la Diga di Vetto da almeno 180 milioni di metri cubi e non di 40 come si legge su alcuni mass media, un invaso da 40 milioni di metri cubi sarebbe il colpo mortale per i paesi montani; sotto questo aspetto il silenzio di tanti Amministratori, ad esclusione di Ventasso, mi preoccupa molto, ma come si usa dire: al peggio non c’è limite.
Franzini Lino
Il Sig. CG non si rende conto di scrivere delle falsità?; ma questo è il Mondo al Contrario come scrive il Gen. Vannacci nel suo libro, ognuno può scrivere ciò che vuole.
Più persone “presenti”, di cui ho i nomi e cognomi, possono testimoniarlo perchè abbiamo contati i presenti stando sul taglione, erano più di cinquanta, ma il sig, CG, che non era presente, dice che erano molto meno.
Ma perchè le persone mentono sapendo di mentire?, è la domanda che mi faccio sempre e che mi fa capire perchè in Italia non c’è più speranza.
Un tempo esisteva un arbitro che si chiamava “COSCIENZA”, un arbitro che non esiste più, e le cose vanno come vediamo in TV, povera Italia, poveri Italiani.
Franzini Lino