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Ferretti: "Evitiamo di pensarlo come fenomeno passeggero"

I due volti di Ventasso: il flusso turistico tra cali e picchi

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Credits Comune di Ventasso

Nel cuore dell'Appennino, Ventasso rivela un affascinante doppio volto nel suo scenario turistico, con sfumature di cali e crescite che dipingono un quadro interessante della sua attrattiva.

La fotografia del primo semestre 2023, su dati Istat elaborati dall’Ufficio statistica della Regione svela che Ventasso ha registrato una riduzione del 31% delle visite rispetto al periodo precedente. Eppure, quando arrivano i fine settimana e l'estate, l'area si trasforma in un affollato centro di attività turistiche. "Questi dati mostrano che non possiamo ridurre il concetto di turismo a brevi visite durante il fine settimana," afferma il sindaco di Ventasso Enrico Ferretti con convinzione.

Il sindaco Enrico Ferretti

Ecco perché è giunto il momento di rivedere l'approccio e di abbracciare un concetto di turismo più stabile e a lungo termine. "Dobbiamo evitare di considerare il turismo come un fenomeno passeggero legato solo alle domeniche, - continua Ferretti - poiché questa mentalità ci porta sempre a problemi. Prendiamo ad esempio Ventasso Laghi: ci sono circa 15 residenti fissi, che aumentano a 30 considerando le attività locali. Ma poi, ci sono picchi di affluenza che superano le 3000 persone nei giorni domenicali, generando flussi difficili da gestire. Questa situazione non è limitata solo alle domeniche, abbiamo momenti in cui si passa da 100 persone che vivono in loco a picchi di 10.000 visitatori in certi periodi dell'anno. Questi dati mostrano che non possiamo ridurre il concetto di turismo a brevi visite durante il fine settimana."

In un mondo sempre più interconnesso, il sindaco di Ventasso invita a un'ampia riflessione sulla sinergia tra il settore pubblico e privato, sottolineando che "dobbiamo attribuire un peso significativo al turismo come un vero motore economico. Affinché possa davvero essere efficace, dobbiamo sviluppare insieme le capacità imprenditoriali e l'interesse pubblico. Non è sufficiente affidarsi solo al pubblico; è necessaria una base solida di imprenditori che supportino una visione, un progetto e un sogno. In realtà, molte aree in cui il turismo funziona meglio seguono un modello in cui il settore pubblico e privato collaborano in modo sinergico. Questo approccio è fondamentale e dovrebbe essere ripensato, rivalutato e valorizzato."

Il Sindaco esorta anche a un investimento mirato nelle infrastrutture e nelle strutture ricettive, affermando che "non possiamo trascurare l'importanza delle infrastrutture, degli alberghi e delle strutture ricettive. Un aspetto fondamentale che non possiamo ignorare è che il turismo non può essere limitato solo ai fine settimana o a brevi visite. Dobbiamo puntare su un turismo più stabile, legato a numeri più consistenti che contribuiscano a creare economia. Questo richiede un cambiamento di mentalità e un'attenzione particolare verso lo sviluppo delle infrastrutture."

10 COMMENTS

  1. Non si può che condividere quanto affermato dal sindaco Ferretti.
    Sarebbe però davvero opportuno che gli imprenditori del settore turistico alberghiero potessero fare la loro gara a parità di condizioni.
    Mi spiego.
    Ritengo che il ns appennino possa avere un richiamo turistico importante e quantomeno simile alle più blasonate e note località turistiche del Trentino Alto Adige e Valle d’ Aosta.
    Peccato però che le 2 regioni citate a differenza della ns Emilia Romagna siano a statuto speciale e diverse strutture turistiche sono realizzate grazie al partenariato pubblico-privato, col pubblico che partecipa in modo significativo alla costruzione e continua a garantire fondi per la gestione successiva delle strutture.
    Questa situazione ci penalizza pesantemente, perché chi fa imprenditoria in appennino non può competere neppure ad armi pari con i colleghi delle regioni a statuto speciale.
    Inoltre le strutture turistico alberghiere e comunque con vocazione turistica del ns appennino, devono fare rete per partecipare alle manifestazioni ed alle fiere specialistiche del settore per promuovere correttamente il ns territorio le sue bellezze e le sue strutture in grado di fare da richiamo per la clientela.
    La politica, soprattutto quella locale si deve attivare per ragionevolmente consentirci pari opportunità con i colleghi delle regioni a statuto speciale.
    Da tanto si parla di sgravi fiscali, di agevolazioni, di una diversa possibilità e flessibilità del mercato del lavoro del settore turistico alberghiero che deve gestire picchi di presenze esagerate in estate e di contro, picchi esagerati di non presenze in bassa stagione.
    Questi sono gli argomenti importanti per poter garantire che ci siano imprenditori che vogliono investire in appennino.
    Ci sono poi quelli che in modo eroico lo hanno già fatto e lo stanno facendo e che chiedono il supporto fattivo della politica locale, che si faccia carico di queste istanze e le porti avanti con determinazione assoluta.
    Grazie infinite per l’ attenzione.

    Vittorio Bigoi

    Vittorio Bigoi

    • Firma - Vittorio Bigoi
  2. Trovo ragionevole l’idea della “flessibilità” avanzata da Vittorio Bigoi in un settore lavorativo il cui andamento può rivelarsi incostante, e mutevole, non solo in chiave stagionale ma pure su scala settimanale, anche in base alle condizioni meteo, cui possono aggiungersi presenze e prenotazioni semmai del tutto imprevedibili perché frutto di decisioni prese all’ultimo momento dai frequentatori transitori del nostro Appennino.

    Io non son cosa si debba o si voglia intendere nella fattispecie come “flessibilità”, un tempo rappresentata, io perlomeno credo, dai “voucher”, uno strumento duttile ed elastico e nondimeno alquanto controverso, apprezzato da una parte – anche perché tornava pratico ed utile in ambito domestico, per collaborazioni occasionali, fuori e dentro casa – ma fortemente osteggiato da altri, i quali ultimi ebbero poi ad ottenerne l’abrogazione.

    Oggi mi pare impiegabile al riguardo il lavoro a chiamata, e io non so se tale dispositivo possa corrispondere alle esigenze del comparto, mentre ho sentito anche parlare della reintroduzione dei voucher, che forse, da quanto si percepisce, potrebbero tuttavia incontrare di nuovo le resistenze del passato, ma a questo punto, se la flessibilità viene ritenuta opportuna, com’è verosimile, andrebbe allora indicato in che modo realizzarla.

    P.B. 14.08.2023

    P.B.

    • Firma - P.B.
  3. Condivido questa analisi, anche se un po’ tardiva, ma comunque sia bene, però il sindaco del comune del Ventasso, deve anche dire cosa intende fare concretamente per avviare un percorso che affronti le questioni da lui poste! A proposito di strutture gli chiedo cosa ha deciso di fare per quella di Pratizzano? Area e luogo importante importante che potrebbe essere maggiormente valorizzato, sia d’estate che in inverno!

  4. Finalmente abbiamo un Sindaco che parla di infrastrutture su questi paesi montani, le uniche opere che possono ridare vita a questi territori abbandonati e spopolati; forse è impazzito; temo rischi una denuncia da parte di qualcuno, su queste terre non si può parlare di infrastrutture basti pensare che da Vetto a Ramiseto si transita ancora, e siamo al 2023, su due guadi, e sono portato a pensare che se potessero toglierebbero anche questi.
    Il turismo si basa prevalentemente sulle infrastrutture, basti pensare che da Reggio Emilia o da Parma per arrivare al Cerreto o a Pratospilla (seggiovia chiusa da anni), si impiega lo stesso tempo per andare in Trentino e la si arriva meno stanchi e meno ubriachi dalle curve, la scelta di dove andare è scontata, chi viene qui lo fa solo per attaccamento affettivo al territorio.
    Condivido i commenti del Sig. Bigoi e di P.B. con una mia considerazione, il Trentino Alto Adige è Regione a statuto speciale come lo è la Sicilia e altre Regioni ma credo che in queste Regioni le cose vanno tutte allo stesso modo. Il successo del Trentino Alto Adige è dovuto alla serietà e alla mentalità di questa gente, ho lavorato lassù vari anni e ho capito i motivi del loro successo, lo stesso successo che hanno i Romagnoli pur non essendo a Statuto Speciale.
    Posso assicurare che i NO a tutto in Trentino Alto Adige non hanno molta voce in capitolo, in quanto non hanno una politica locale che li sostiene in contestazioni assurde e immotivate, le opere che servono si fanno e non possiamo certo dire che in questa Regione non rispettano il loro territorio, questa Regione è tutta un giardino.

    Franzini Lino

    • Firma - Franzini Lino
  5. I Romagnoli rappresentano un ” caso unico ” di industria delle vacanze e del divertimento che non ha eguali e credo sia irripetibile.
    Più attinente il paragone col Trentino.
    Mi riferivo proprio a poter competere ad armi pari.
    Con lo stesso trattamento riservato agli imprenditori in trentino, di sicuro anche in appennino sarebbero davvero molti quelli che investirebbero nel ns territorio.
    Le infrastrutture di cui si parla, sarebbero certamente utili e necessarie (anche la viabilità di certo non incentiva lo sviluppo del ns territorio ).
    Mi permetto però di dire che ancor più significativo e davvero farebbe la differenza, poter avere per gli imprenditori che volessero investire sul ns territorio, un trattamento simile a quello riservato dalla regione Trentino A. A. ai propri.
    Buon Ferragosto.

    Vittorio Bigoi

    • Firma - Vittorio Bigoi
  6. Per quanto mi è dato saperne, nelle Regioni a statuto speciale, ma non solo, oltre a sostenere il settore turistico si è puntato a dar pure supporto alle altre tradizionali attività del luogo, tanto che si continua a vedere una diffusa presenza di aziende agricole e zootecniche, spesso con bestiame pascolante, per fare un esempio, vale a dire un insieme che dà un forte contributo alla salvaguardia del tessuto sociale montano, cosa che difficilmente possiamo aspettarci da chi si trattiene in un territorio soltanto il fine settimana, o comunque poche giornate, se non una soltanto.

    Rispetto al “mordi e fuggi” sono sicuramente preferibili i soggiorni più prolungati – ancorché non siano di certo risolutivi quanto a far “tessuto sociale” – e credo pertanto che andrebbe trovato il modo di incoraggiarli ma, più in generale, di concedo di pensare che il turismo, pur importante che sia, anche per l’economia che mette in moto, diretta o indotta che sia, non possa assorbire tutta la nostra attenzione, ma vada piuttosto considerato quale componente di un sistema “integrato”, che cerca di mantener viva la pluralità dei propri mestieri e funzioni (produttive, commerciali, ecc …).

    P.B. 15.08.2023

    P.B.

    • Firma - P.B.
  7. Signor Sindaco, la località del Ventasso, dal punto di vista naturalistico, non è male. Prima di parlare di business, io approfondirei le analisi del lago del Ventasso con studio approfondito da parte dell” università Ogni hanno è sempre più pieno di piante acquatiche invasive.Mancano cartelli di divieto di campeggiare a ridosso del lago. Bisigna in primis salvaguardare l’ ecosistema.
    Per le strutture alberghiere, ci sono……anzi troppo cemento è stato usato. Gli alloggi nella struttura sui campi da sci sono perennemente vuoti e la struttura, per essere attrattiva e competitiva, necessità di ristrutturazione. L’ unica struttura che funziona è l’albergo Calamone e il camping. Non c’è bisogno di ulteriore cemento. Antonella Galetta educatrice Legambiente

    Antonella Galetta

    • Firma - Antonella Galetta
  8. Sono e credo siamo d’ accordo che oltre al turismo si debbano sostenere tutte quelle attività che contribuiscono a consolidare il ” tessuto sociale ” per dirla come PB.
    Il turismo di suo, se non ” mordi e fuggi ” contribuisce eccome alla tenuta del tessuto sociale, perché da da lavorare a persone che magari, se la struttura turistica funziona anche nei ” lunghi inverni ” appenninici, possono come accade decidere di lavorare e vivere in appennino, anziché restare in pianura a soffocare dal caldo e dall’ inquinamento in estate e dal solo inquinamento il resto dell’ anno.
    Inoltre se ci sono strutture turistiche che lavorano, l’ attrattiva del luogo diventa decisamente maggiore, muovendo anche il mercato immobiliare e degli affitti lunghi.
    In poche parole, se hai strutture turistiche che lavorano ne giova totalmente tutto l’ indotto, compreso il tessuto sociale e la tenuta dei servizi essenziali senza i quali l’ appennino soccombe.
    Buon Ferragosto a tutti

    Vittorio Bigoi

    • Firma - Vittorio Bigoi
  9. Noto che spesso i commenti sono sempre gli stessi a prescindere dagli argomenti.

    Non so chi ad esempio ha letto i dati riportati.
    Nella tabella del link si evince che Ventasso è in forte calo mentre il resto della montagna è in lieve crescita.

    Sicuri che la risposta siano le infrastrutture? Ventasso non si riesce più a raggiungere, mentre le altre località montane si?
    Ora, mancano i dati di luglio ed agosto, quindi chiaramente un bilancio è prematuro, ma forse bisognerebbe capire perché Ventasso è in crisi.

    Interpretazione personale divisa per punti.
    1) Capisco la lamentazione del Sindaco sul mordi e fuggi, ma questo è un trend di tutto il turismo, non può combatterlo a parole, bisogna produrre attrazioni soprattutto nell’infrasettimanale. Più offerta, che poi vedremo al punto 5
    2) L’offerta di Cerreto Laghi per quanto buona è abbastanza statica, mentre i gusti cambiano.
    3) Il confronto non con il trentino, ma col modenese sullo sviluppo turistico è impietoso, alcuni fattori sono anche qui infrastrutturali, ma c’è anche un problema di qualità dell’offerta turistica enorme.
    4) C’è un settore da anni in crescita, che è quello dei camper, in forte crescita da anni, su cui se non sbaglio il comune di Ventasso non offre nulla, come quasi tutto l’appennino Reggiano. Io non so cosa impedisce al Comune di Ventasso di investire 30-40.000€ per un’a’rea carico/scarico, magari a pagamento. Cosa impedisca di cercare la realizzazione di un’area camper. Sta di fatto che nonostante il Comune (colpa di Ferretti, ma anche dei predecessori eh!) non faccia nulla per questi turisti, di turisti ce ne sono, distribuiti ovviamente in maniera caotica, e che portano molti meno soldi del potenziale
    5) Non offrendo alcun servizio i camperisti dopo un paio di giorni se ne devono andare, per scaricare le acque sporche ad esempio, quindi si impedisce la permanenza a lungo di turisti che hanno mediamente un’ottima capacità reddituale.
    6) Ah, coi camper è vero che ad esempio a Cerreto Laghi posso andare al camping locale, che però è più orientato sugli stanziali e un po’ fuori paese. Qui però sorge un problema non solo del Cerreto ma anche di tutta l’Italia. Io con una famiglia di 4 persone in quel camping, per tariffe da sito, spendo poco più di 50€. In piena stagione mi costa circa 20€ di campeggiare a Versailles in un campeggio che non solo è in uno dei posti più attrattivi al mondo, ma offre servizi che nei nostri camping mi sogno.

    Ora nessuno nega i problemi infrastrutturali della nostra montagna, le tasse che si pagano tutti.
    Ma esistono posti che la gente raggiungerebbe volentieri, ma speso manca anche la qualità dell’offerta.
    Faccio un esempio fuori comune.

    A Villa Minozzo c’è Febbio in piena crisi, con i pochi ristoranti vuoti, poi a pochi chilometri di distanza c’è Monte Orsaro che è spesso esaurito, non perchè il posto sia più semplice da raggiungere (anzi!!), ma perché l’offerta ha una qualità e soprattutto un orientamento al cliente, assente a Febbio e rara in larga parte della montagna.

    Piansano

    • Firma - Piansano