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Alle 20.30 al Circolo La Piola

Frana di Ca’ Lita: questa sera un’altra assemblea pubblica

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Si terrà questa sera alle 20.30 presso il circolo ‘La Piola’ di Levizzano l’incontro pubblico, organizzato dal Comune di Baiso per un aggiornamento sulla prosecuzione dei lavori per il contenimento della frana di Ca’ Lita.

Anche alla luce, di quanto emerso dall’incontro, della settimana scorsa con il Commissario Incaricato dal Governo alla ricostruzione, Francesco Paolo Figliuolo.

Saranno presenti i tecnici dell’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile dell’Emilia Romagna.

In particolare verranno illustrati i lavori in corso di esecuzione, il monitoraggio in atto e i progetti previsti per la mitigazione del rischio di ulteriori frane proprio a Ca’ Lita.

Per altro, sul tema dei ritardi, e sulle conseguenze dal punto di vista imprenditoriale e degli investimenti dei territori colpiti dalle recenti frane e alluvioni in Emilia e Romagna – e sicuramente quella di Baiso, sebbene meno estesa, ha avuto un fortissimo impatto sulla comunità locale, non solo da un punto di vista sociale, ma anche da quello degli investimenti -, durante la conferenza in Regione sui finanziamenti alle ‘pluriclassi’, l’Assessore Regionale alla Montagna Igor Taruffi non ha mancato di segnalare come i ritardi dal punto di vista delle decisioni a livello di Governo centrale, possano creare conseguenze sulla speditezza dei lavori: “Il tema degli investimenti in Montagna e sugli altri territorio è molto sentito dalla Giunta Regionale – ha dichiarato -. Per la montagna, le infrastrutture sono uno snodo fondamentale. Perché, ad un certo punto, l’acqua si ritira e si può tornare a ricostruire. Ma c’è un piccolo particolare, il materiale non si sposta da solo, c’è bisogno di qualcuno che lo faccia, per poi, riprendere la ricostruzione. Siamo tornati lì. Se i cantieri non si riesce a metterli a terra in tempi brevi, poi il rischio è che non partano mai. Tra un po’ tornerà a piovere, e si rischia di perdere altro tempo preziosissimo. I due mesi che abbiamo ‘lasciato lì’ per la nomina del commissario rischiamo di pagarli in termini di investimenti e ricostruzione”.