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Interpellanza sul bambino morto lo scorso maggio

L’assistenza ginecologica di Castelnovo finisce in Provincia

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Ospedale Sant'Anna

La morte del bambino a nove mesi di gravidanza durante il trasporto dall'ospedale di Castelnovo ne' Monti a quello di Reggio Emilia avvenuto lo scorso maggio è al centro di una serie di interpellanze politiche e richieste di chiarimenti.

La consigliera Nadia Vassallo ha portato l'argomento in consiglio comunale, chiedendo al sindaco se d'accordo con l'azione dell’Ausl di Reggio. A questa interpellanza si è aggiunta l'interrogazione del consigliere Marco Signori presso l'assemblea provinciale.

Signori ha posto domande specifiche sulla "istruzione operativa" emanata da Cristina Marchesi, direttrice sanitaria dell'Azienda Unità Sanitaria Locale (Ausl) di Reggio Emilia. Questa istruzione sembrerebbe stabilire che l'auto-presentazione di una donna in gravidanza presso l'ospedale di Castelnovo ne' Monti debba essere considerata un errore. Inoltre, l'istruzione prevede che le pazienti gravide con una patologia correlata alla gravidanza, soprattutto quelle oltre le 22 settimane di età gestazionale, siano indirizzate verso un centro Hub anziché essere trattate localmente.

Nel suo documento, il consigliere Signori ha sollevato preoccupazioni riguardo all'eventuale impatto negativo di queste direttive operative sulla prontezza dell'intervento medico. Ha sottolineato che il mancato intervento urgente nel caso in questione potrebbe essere ricondotto alle direttive operative dell'Ausl e alla decisione di sopprimere la guardia ginecologica 24 ore su 24, una scelta che, secondo Signori, limita seriamente le capacità del reparto di rispondere tempestivamente.

2 COMMENTS

  1. Senza entrare nel merito dell’accadimento oggetto della Interrogazione, mi auguro che nell’ambito del confronto che si svilupperà presso l’Assemblea Provinciale emerga pure che nel primo PAL (Piano Attuativo Locale) – credo fosse il primo ad essere adottato, ancorché non ne ricordi l’anno – e alla cui stesura aveva verosimilmente contribuito anche la Provincia, o lo aveva quantomeno condiviso, il Sant’Anna figurava quale uno dei tre poli, insieme a Reggio e Guastalla, della rete ospedaliera provinciale pubblica, nel senso che al nosocomio montano veniva riconosciuto un ruolo importante, che andrebbe auspicabilmente mantenuto, anche nelle eventuali rimodulazioni della organizzazione sanitaria provinciale, non essendo venute meno le ragioni che allora lo avevano ispirato e motivato.

    P.B. 07.08.2023.

    P.B.

    • Firma - P.B.
    • ricordo anch’io e lo avevo già segnalato in altri commenti il PAL prevedeva un asse sanitario rafforzato Nord-*Sud (Guastalla- Reggio Emilia – Castelnovo nè Monti), si vede che gli amministratori che si sono succeduti o non be hanno conoscenza, (ma dubito), o…… Come diceva il Sen. Andreotti a pensare male si fa peccato ma di solito si indovina……

      MB

      • Firma - MB