Un nutrito gruppo di ospiti delle case del circuito Fe.Di.S.A., la Federazione Diocesana Servizi agli Anziani, nata oltre vent’anni fa dalla collaborazione tra la Diocesi di Reggio Emilia e Confcooperative e di cui fa parte l'Oasi San Francesco di Cereggio di Ramiseto, cui si è associata anche comunità Marta Maria di Castelnovo ne’ Monti, sono stati i protagonisti di giornate di sole e di mare, sulla riviera romagnola.
Oltre 50 persone, tra ospiti e dipendenti delle strutture, hanno infatti trascorso un periodo di soggiorno a Bellaria, in una struttura ricettiva idonea ad accogliere anche persone parzialmente non autosufficienti.
“Una iniziativa – sottolinea il presidente di Fe.Di.S.A, Giorgio Faietti – accolta con grande favore dagli anziani e dalle loro famiglie e sostenuta dalla passione di dirigenti e operatori sempre molto orientati ad una dimensione di cura che va oltre i quotidiani servizi di cui hanno bisogno persone tra le più fragili”.
“E' grazie a questo spirito – prosegue Faietti – che sono state superate anche le difficoltà legate all’iniziativa: dal trasporto delle persone a quello degli ausili, fino all’individuazione di una struttura ricettiva che corrispondesse ai bisogni straordinari di anziani non sempre in condizione di autosufficienza e, contemporaneamente, assicurasse la continuità di quella vita di relazioni e prossimità che si realizza nelle residenze assistite”.
“L’iniziativa – osserva Faietti – era inedita per la quasi totalità delle residenze che hanno partecipato e, dopo le situazioni pesantissime vissute nel periodo della pandemia, appariva particolarmente complessa l’organizzazione di questa uscita al di fuori degli abituali ambiti di cura”.
“Gli esiti – conclude il presidente di Fe.Di.S.A. – ci hanno però confermato che proprio dopo la grave emergenza vissuta c’era bisogno, a maggior ragione, di qualcosa di normalmente straordinario per offrire non solo uno “svago”, ma anche la possibilità di cementare ulteriormente, in condizioni ben più favorevoli, gli straordinari legami di prossimità tra ospiti, operatori e famiglie che hanno connotato le azioni di sostegno nel periodo pandemico”.