Home Cronaca Vassallo: “Sulla riapertura del punto nascite attendo i fatti”
La consigliera di Castelnovo nè Cuori dopo l'interpellanza al Sindaco di martedì sera

Vassallo: “Sulla riapertura del punto nascite attendo i fatti”

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"Non mi stancherò mai di ricordare al sindaco e a chiunque altro che la salute della donna e del bambino vanno sempre tutelate. In ogni forma possibile”.

Nadia Vassallo, all’indomani dell’interpellanza del gruppo consigliare di cui fa parte (Castelnovo ne’ Cuori) presentata al sindaco di Castelnovo Monti, Enrico Bini, sulla continua assenza del punto nascite all’ospedale Sant’Anna, e discussa in Consiglio Comunale, martedì sera,  torna nuovamente su un argomento molto sentito nel capoluogo del nostro Appennino e in tutti gli altri territori della montagna

La consigliera comunale Nadia Vassallo

“Il sindaco ha risposto alle nostre domande, reiterando che si farà carico presso Regione e Ministero della questione – prosegue la consigliera di minoranza -. La mia opinione? Attendiamo i fatti. Queste ‘prese in carico’ sono anni che le ascoltiamo, ma, alla fine, quello che resta, è che il punto nascite, al Sant’Anna, resta chiuso. E sappiamo benissimo che è sempre più difficile riaprire un qualcosa che si è chiuso che aprirlo ‘ex novo’”.

Oltre al primo cittadino castelnovese, martedì sera è intervenuto anche il dottor Carlo Boni, rinomatissimo pediatra proprio a Castelnovo ne' Monti, il quale, ha ribadito, sostanzialmente, ciò che anche a Redacon aveva più volte espresso: “si tratta di una scelta politica”.

“Bene, rispondo io - ribatte la consigliera Vassallo - non credo esista luogo migliore per discutere di un tema così importante come il Consiglio Comunale, che è la massima espressione politica esistente in un Comune del nostro territorio

“Io non ho partiti o interessi politici alle spalle – prosegue Vassallo -. Sono stata eletta in una lista civica e porto avanti una battaglia che è di tutela delle donne, delle madri. Ma soprattutto, è una battaglia a tutela anche della vita e dell’identità dell’essere nati in montagna. Per una madre partoriente della nostra montagna, e questo è un dato di fatto che non sottolinea solo io, ma anche lo stesso dottor Boni, andare a Reggio Emilia per dare alla luce il proprio figlio, è troppo lontano. E questo, come purtroppo abbiamo visto recentemente, può portare a situazioni pericolose, se non drammatiche”.

L'ospedale Sant'Anna

L’Ausl ha spesso ribadito che senza punto nascite anche la ginecologia risulterebbe ‘depotenziata’: “Ma intanto ci sarebbe. E sarebbe comunque un punto di soccorso e di aiuto per le donne che vivono qui - aggiunge -. Ma oltre a questo, c’è un ulteriore possibile effetto collaterale: che anche la pediatria potrebbe essere a rischio chiusura. A dirlo non sono io, ma lo stesso dottor Boni in Consiglio Comunale. Non oggi, sia chiaro. Nemmeno domani. Ma magari in un futuro si potrebbe verificare anche questa eventualità”

Un tema, come evidenziato dalla consigliera Vassallo che si lega necessariamente allo spopolamento della montagna: “Abbiamo bisogno di vita, di nuove nascite. Di identità – chiosa -. Pensi che dal 2017, qui non abbiamo più il codice fiscale. Perché i bimbi che vivono qua, sono nati a Montecchio, Sassuolo, Reggio. Non c’è più nessuno nato in Appennino. Poi si spendono fiumi e fiumi di inchiostro e parole sul depopolamento. Ma senza fatti concreti, è pura ‘aria fritta’”.

3 COMMENTS

  1. condivido pienamente quanto espresso dalla consigliera comunale, aggiungo, che, negli anni 70/80, la politica regionale provinciale aveva individuato una direttrice Nord-Sud di manutenzione e potenziamento delle infrastrutture ospedaliere e in particolare gli ospedali di Guastalla Reggio Emilia e Castelnovo nè Monti, questo per dare una risposta efficace ed immediata dal punto di vista sanitario a tutto il territorio senza differenze di trattamenti.
    Noto che questa scelta, dal 2000 in avanti è stata stravolta, non si sa bene perchè, potenziando soprattutto le strutture pedecollinari e del capoluogo di provincia.
    Come si può pretendere di ripopolare una parte del territorio se si continuano a chiudere servizi?
    E non dicano che manca personale o l’ospedale di Castelnovo non è adatto. I locali sono perfettamente a norma, anzi erano stati ristrutturati prima della chiusura, ed in quanto al personale, essendo ora una unica azienda provinciale (ospedale e azienda USL) perchè non far ruotare a turno su Castelnovo le figure necessarie per garantire la riapertura del punto nascite, e il servizio di ginecologia h 24?.
    Non par fare polemica sterile ma la distanza da Castelnovo Monti a Reggio Emilia è la stessa anche all’inverso, con una sola differenza, che chi viaggia è personale sanitario e non pazienti, partorienti su ambulanze o mezzi propri.
    In ultimo il comunicato USL divulgato dalla Consigliera Vassallo sull’invito a non rivolgersi all’ospedale di Castelnovo Monti per partorienti o donne gravide fa semplicemente RABBRIVIDIRE. Sarebbe come passare a fianco di una persona in stato di bisogno e voltarsi dall’altra parte. Scritto da chi ha fatto della professione sanitaria un lavoro e il Giuramento di Ippocrate è semplicemente vergognoso.
    MB

    MB

    • Firma - MB
  2. È morto un bambino montanaro all’ottavo mese di gravidanza.

    Durante la conferenza dei capigruppo, venerdì 21 luglio scorso, il dr. Carlo Boni, medico pediatra e capogruppo PD, a mia precisa domanda, ci ha informato su come è morto quel bimbo mai nato … Quel bimbo montanaro è morto soffocato (senza ossigeno), per il distacco prematuro della placenta.

    Secondo l’ostetrica che ha visitato la giovane donna incinta all’arrivo all’Ospedale Sant’Anna il cuore del feto batteva ancora.

    È stata fatale l’ora è più trascorsa durante il trasferimento in ambulanza all’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia …

    Occorrono altre parole per capire che questo è un omicidio, un infanticidio, causato dalle scelte politiche errate di Stefano Bonaccini, della giunta regionale PD, con la complicità dei dirigenti Ausl Reggio Emilia, la dr.ssa Cristina Marchesi, direttore generale Ausl, la dr.ssa Nicoletta Natalini, direttore sanitario Ausl, il dr. Giorgio Mazzi, direttore del Presidio Ospedaliero provinciale ?

    D’ora in poi non sarà più uno scontro politico normale e civile … tra noi montanari e loro … sempre che la Procura di Reggio Emilia non si muova con decisione, senza guardare in faccia a nessuno.
    Domanda per il nuovo Procuratore Capo dr. Calogero Gaetano Paci:
    LA LEGGE È ANCORA UGUALE PER TUTTI ?

    Saluti ai lettori,
    Alessandro Raniero Davoli
    Consigliere comunale, capogruppo CASTELNOVO LIBERA (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e UDC)
    Consigliere gruppo Lega-Fratelli d’Italia, Unione Montana dei comuni dell’Appennino reggiano