Ogni estate - lo è stato l’anno scorso in piena campagna elettorale, lo è oggi utilizzando il tema, tutt’altro che banale, dei danni provocati dall’alluvione e dal ‘cambiamento climatico’ - sembra essere il periodo ideale per scontrarsi sulla fattibilità della Diga di Vetto.
Il ‘campo di battaglia’, se così si può dire, è stato il Parlamento, dove martedì sera era in discussione il Decreto Alluvione.
Durante la quale, il deputato reggiano di Fratelli d’Italia, Gianluca Vinci, ha inserito un ordine del giorno in cui si impegnava il Governo a valutare, per quanto di sua competenza, che il ‘nascituro’ invaso sul Torrente Enza abbia un “volume di laminazione delle acque sufficiente a evitare future alluvioni"; in pratica: "un volume aggiuntivo da tenere vuoto per contenere le acque cadute in eccesso in caso di pericolo di alluvione". Una proposta che, a dire dell’onorevole Vinci ha spaccato la ‘parte reggiana’ del Partito Democrati.
Gazzetta di Reggio e Carlino offrono ampio spazio alla vicenda, con il deputato di Fratelli d’Italia che sottolinea come: “Il riferimento è a quella di Lentigione del 2017 (su cui è in corso un processo in Tribunale a Reggio, ndr) – spiega – Un odg che ha provocato una spaccatura nel Pd, che ha votato in gruppo contro la sua approvazione, ad eccezione della deputata reggiana Ilenia Malavasi e dei suoi vicini di banco Andrea Orlando e Laus Donato, che si sono astenuti mentre l’altro reggiano Andrea Rossi non ha espresso il proprio voto, probabilmente per non far registrare il dissenso dal gruppo".
«Il nostro Governo va comunque avanti, pur conscio dei malumori che il progetto crea in casa Pd e quindi degli ostacoli che si avranno in Regione Emilia-Romagna», ha concluso Vinci.
La risposta dell’onorevole Malavasi non si è fatta attendere (mentre per quanto riguarda Andrea Rossi, quest'ultimo ha precisato che era ‘assente per motivi personali’): “Nessuna spaccatura nel Pd. Vinci, invece che preoccuparsi delle altrui astensioni, farebbe meglio a spiegare ai reggiani come mai, per esempio, in questi giorni non si sia minimamente interessato affinché la nostra provincia fosse inserita tra i destinatari dei fondi a seguito delle alluvioni, che hanno portato nella nostra provincia danni per oltre 63 milioni”.
“Vinci – prosegue la deputata Dem - ha presentato un odg nel corso della discussione del Dl Alluvione, che ritengo strumentale e fuorviante. La diga non è pertinente al Decreto… Per questo ho deciso di astenermi”.
“Il Governo sul dimensionamento della potenziale diga non ha competenza, e l’obiettivo degli studi di fattibilità è esattamente valutare la fattibilità del progetto. Siamo di fronte a un concreto piano che consente di dare prospettive a un intero territorio che ha deciso di cogliere positivamente questa possibilità per provare ad affrontare l’emergenza idrica. Come, dove, quanto, lo valuteremo in seguito al progetto di fattibilità”.
Il fatto che Vinci sia onorevole è già di per sé
una sciagura!
Sulla diga di Vetro è un dibattito da Bar!
Pensionato
Chi ha messo il tema “diga di Vetto” – ed in pratica la sua realizzazione – sul proprio stendardo, s’è preso un bel rischio. Mettiamo il caso non la si faccia, si realizzi qualcosa di inaspettato o che non piace, sconterà tutta lui la delusione degli elettori. E dire che è qualcuno di giovane abbastanza, che pare intelligente e dalle magnifiche sorti e progressive… Abbastanza
Fabio
Leggere certi commenti come quello non firmato (uno che si firma “pensionato” a me non sembra una firma) è triste, fa capire perchè l’Italia, in particolare la nostra montagna è ridotta in questo stato. Che il progetto Diga di Vetto crei problemi all’interno del PD non dovrebbe meravigliare nessuno, sono 34 anni che i lavori sono stati sospesi e questa regione, da sempre Amministrata dalla sinistra non ha mai adempiuto alle richieste del Ministro dell’Ambiente del 5 novembre del 1992, impedendo di fatto, la ripresa dei lavori.
A Vetto Madre Natura ha creato una Stretta che consente l’impostazione di un piccolo sbarramento, 20 metri più basso di Ridracoli e 100 metro più corto , ma i NO a tutto che si sono opposti ad Autostrade, Alta Velocità, Aeroporti e ora al tunnel della TAV e prossimamente al Ponte di Messina per la gioia dei traghettatori, continuano a dire di No ad un’opera utile a tutti come la Diga di Vetto, un’opera che tutti dovrebbero manifestare per farla, per ridurre lo spreco delle acque montane.
La Deputata Reggiana del PD Ilenia Malavasi, che gode della mia stima, credo avrebbe fatto bene a votare l’Odg di Vinci, in quanto la Diga di Vetto è perfettamente attinente alle alluvioni, voglio ricordare che l’Enza è già esondata nel 1972 a Casaltone, salvando Sorbolo e a Lentigione nel 2017; inoltre questo Odg ha messo un paletto importantissimo, la Laminazione che deve avere la Diga di Vetto proprio per evitare ulteriori esondazioni, cosa di cui ne Regione ne Aipo avevano mai parlato; se Diga sarà, ma dopo 34 anni ho grossi dubbi se non cambiano certi equilibri politici in Regione, dovrà tener conto del potere di Laminazione della Diga, e di questo devo dire: Grazie On. Vinci, come avrei detto grazie a Ilenia Malavasi se lo avesse votato
Franzini Lino