Una perizia medica per valutare se un possibile cronico problema di alcolismo si traduca nella sua incapacità di sostenere scientemente un giudizio penale.
E’ proseguita questa mattina in tribunale, nell’aula presieduta dal giudice Sarah Iusto, la direttissima nei confronti di Oleksii Smirnov, il 50enne di nazionalità ucraina, arrestato pressoché in flagranza di reato, per l’ipotesi di reato di furto aggravato, giovedì sera scorsa, a Castelnovo Monti dopo aver seminato il panico nel condominio dove abitava con il suo compagno.
All’esito dell’udienza di convalida, l’uomo era stato sottoposto alla misura dell’obbligo di firma giornaliera presso la locale stazione dei carabinieri. Una decisione che aveva suscitato allarme in paese e che aveva scatenato la reazione alquanto irritata del sindaco Enrico Bini.
L'aggravamento della misura
Una decisione che, in realtà, Smirnov non ha mai rispettato, e che ha indotto il pubblico ministero che coordina le indagini sugli accadimenti di settimana scorsa, il sostituto procuratore presso il Tribunale reggiano Valentina Salvi, a richiedere al giudice Iusto un aggravamento della misura cautelare. Che è stata accolta.
Smirnov, senza fissa dimora, è stato rintracciato dalle forze dell’ordine, e da almeno mercoledì è sottoposto alla misura cautelare del carcere. Tanto è vero che questa mattina, l’uomo era presente in aula, ‘scortato’ da due agenti della polizia penitenziaria.
"Emerge un cronico problema di alcolismo"
L’avvocato del 50enne, Francesco Cupello, del foro di Reggio, ieri mattina, come detto, in via del tutto preliminare ha chiesto al giudice Iusto una perizia per definire l’imputabilità dell’indagato.
“Dalle carte emerge chiaramente un cronico problema di alcolismo da parte del mio assistito”, ha sostenuto il legale davanti al giudice: “Non si tratta di un fatto isolato (dove, nel caso, l’aver agito sotto l’effetto di sostanze alcoliche è un’aggravante, ndr), o singolarmente inteso. Bensì uno stato che perdura nel tempo, che può implicare conseguenze anche sulla sua capacità di stare in giudizio”.
Da qui la necessità di una perizia che fughi qualsiasi dubbio sulla capacità dell’ucraino di essere parte di un procedimento penale in modo consapevole.
Il pm, sulla richiesta dell’avvocato Cupello, si è rimesso alla valutazione del giudice, il quale ha espresso parere favorevole, rimandando le parti al 15 settembre, data in cui vi sarà il conferimento dell’incarico ad un perito. Nel mentre, l’indagato resta in carcere.
Sette giorni vissuti pericolosamente
I ‘sette giorni vissuti pericolosamente’ di Oleksij Smirnov iniziano giovedì mattina scorsa, quando viene denunciato ai carabinieri di Castelnovo Monti per maltrattamenti in famiglia. Avrebbe malmenato il compagno provocandogli delle ferite guaribili in 40 giorni, oltre ad essere stato trovato in possesso di una roncola da 42 centimetri.
La stessa sera, l’eclatante vicenda del condominio. Verso le 20 ha tentato, prima, di sfondare a porte e calci la porta di casa dell’appartamento del suo convivente. Non riuscendovi, si è spostato al piano di sopra, dove, invece, utilizzando la stessa ‘tecnica’, è riuscito ad introdursi nell’abitazione di un condomino, rubandogli tablet e cellulare. E’ stato arrestato poco dopo dai carabinieri di Castelnovo e Toano.
Il venerdì mattina, compare in tribunale per l’udienza di convalida dove viene sottoposto alla misura dell’obbligo di firma. Rimasto senza un alloggio dove stare, l’uomo trascorre, secondo testimonianze oculari, la notte tra venerdì e sabato scorso sotto il portico dell’ex sede dell’Inps a Castelnovo.
Il 50enne, omette completamente di ottemperare alla misura impostagli dal giudice Iusto.
Il giorno dopo, non si sa in che modo né con quale mezzo, Smirnov ricompare in centro a Reggio, dove, in preda ad un evidente stato di alterazione da abuso di alcol, crolla improvvisamente a terra, in via Guasco. Soccorso dagli operatori del 118, chiamati all’uopo, viene trasportato al Pronto Soccorso del Santa Maria Nuova di Reggio, dove avrebbe molestato gli operatori sanitari che gli stavano portando le cure del caso.
L’accompagnamento al carcere della Pulce un paio di giorni fa per l’aggravamento della misura cautelare e, questa mattina, la seconda udienza in tribunale.
In attesa, della prossima, di metà settembre.