Riceviamo e pubblichiamo ____
Sono passati diversi giorni dall'arrivo delle studentesse e degli studenti di design del Politecnico di Milano e di IUAV Venezia, ospiti del Campo Base Girotondo e del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano. In una settimana l'Appennino ha accolto venti giovani progettisti che a loro volta hanno contribuito al futuro della cultura locale dell'Appennino facendo confluire saperi, riferimenti e tecniche arricchiti da una rete globale di progetto e innovazione.
Ringraziamenti: oltre a Fausto Giovannelli, Giuseppe Vignali e Willy Reggioni rispettivamente presidente, direttore e responsabile scientifico del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano Julia ed io vorremmo ringraziare Giampiero Lupatelli e Lorenzo Baldini del Consorzio Stabile CAIRE, la curatrice di arte contemporanea Lucia Pesapane, Giovanni Teneggi di Confcooperative Terre di Emilia, Emanuele Ferrari - vicesindaco e assessore alla cultura del comune di Castelnovo ne Monti, Franco Baccini - vicesindaco e assessore alla scuola del comune di Ventasso, Erika Farina coordinatrice dei Briganti del Cerreto, Nico e Cristian Notari di Notari Italian Food, Matteo e Diego Parmeggiani di Falegnameria Fdv, il Camping Le Fonti, il Parco Avventura Cerwood e Bertoletti Legnami.
Un ringraziamento speciale va a Barbara di Prete e Davide Crippa, amici dai tempi dell'università, oggi brillanti professori universitari che insieme ad Agnese Rebaglio hanno saputo coniugare militanza progettuale nel campo del design e dell'economia circolare a dedizione per la didattica, sapendo creare una community di giovani designer, capaci e ambiziosi, pronti a cambiare il mondo, un progetto alla volta.
Alcuni di questi studenti hanno fondato il collettivo Intra, senza il quale il laboratorio sarebbe stato impossibile e per questo li ringraziamo. Ed infine ringrazio il poeta e l'amico Alessandro De Francesco che, insieme alla poetessa Mariangela Guatteri, ha animato Poesia Naturalis, una tavola rotonda di poesia contemporanea inserita all'interno del festival di poesia e spiritualità l'Uomo Che Cammina coordinato da Emanuele Ferrari che ha preceduto Fo_Rest. Il lavoro di Alessandro De Francesco e Mariangela Guatteri è stato cruciale per mettere a fuoco gli strumenti fondamentali del linguaggio poetico attraverso i quali indagare il superamento del dualismo uomo/natura.
Lavori: partendo dal lavoro di Poesia Naturalis, il workshop Fo_Rest, micro-architetture nel bosco per perdersi e ritrovarsi, si è articolato in due sessioni progettuali, la prima seduti in cerchio in una sala del Rifugio dell'Aquila a Ligonchio e la seconda, di nuovo seduti in cerchio, sotto le stelle attorno al fuoco al Campo Base Girotondo di Cervarezza. Dalle due sessioni di co-progettazione è emerso il progetto Gio-Coso, un gioco lento, da fare con il bosco dell'Appennino. Attraverso l'approfondimento dei quattro gruppi di lavoro, Gio-Coso è diventato un artefatto/scultura, un progetto di rete territoriale di turismo sostenibile, una strategia di permacultura e un progetto di comunicazione. Utilizzando unicamente scarti di falegnameria è nato l'artefatto/scultura, una scacchiera tridimensionale nella quale collocare micro architetture pensate per gli abitanti, vegetali ed animali, del bosco.
Su questa scacchiera tridimensionale siamo invitati a giocare con il bosco, al ritmo del bosco: una mossa all'anno. In un nuovo rituale inter-soggettivo tra essere umano e bosco, tanto ludico quanto spirituale, Gio-coso permette di entrare in una relazione nuova con l'ambiente naturale.
Del bosco, inteso come sistema complesso di intelligenze ed agenzie, viene introdotta un'accezione soggettiva, come un'amica o un amico, un compagno di giochi appunto. Con questo compagno di giochi interagiamo, facendo esperienza di un ritmo dilatato, più lento e paziente rispetto a quello dei giochi che impariamo da bambini.
Una volta all'anno, seguendo le regole non scritte di Gio-Coso, "muoviamo" sulla scacchiera tridimensionale un nuovo pezzo, posizionando una micro architettura pensata perché possa essere abitata, manomessa e trasformata dal bosco attraverso le sue creature. Dopo un anno starà di nuovo a noi a giocare, spostando un nuovo pezzo sulla scacchiera, arricchendo di un tassello il puzzle. Il bosco saprà giocare molteplici partite con più esseri umani i quali sapranno, a loro volta, anno dopo anno, quando arriverà il momento della loro prossima mossa.
Economia circolare: Gio-coso è un gioco che prova a fare sul serio. Parte dal superamento del concetto di rifiuto nutrendosi degli scarti di falegnameria e carpenteria, destinati alla combustione, quindi al rilascio di CO2 nell'atmosfera. Gli scarti sono ripensati e riconfigurati attraverso l'energia creativa ed evolutiva del design. Attraverso il progetto di design lo scarto assume un valore culturale, portandoci a ridiscutere le modalità di interazione con l'ambiente naturale e a farci riflettere sulla dimensione soggettiva e creativa del pianeta.
Sviluppo: il laboratorio Fo_Rest ed il progetto Gio-coso vogliono segnare l'inizio di una collaborazione coordinata dal Campo Base Girotondo tra Politecnico di Milano Facoltà del Design, IUAV Venezia, Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano e Unione Montana dei comuni dell'Appennino Reggiano sui temi del design, dell'arte contemporanea, dell'economia circolare e dell'innovazione sociale e culturale. Gli studenti hanno mosso per prim*, a chi la prossima mossa?
Antonio Pisano'