La River Car di Lusetti Lucio fa la conta dei danni, rialza la testa e ringrazia i volontari che si sono dati da fare, invitandoli a cena.
E' quello che è accaduto ieri sera, sabato 1 luglio, all'interno del capannone della Pro Loco di San Cassiano, dove sono stati radunati tutti i protagonisti indiscussi di questa vicenda, per ringraziarli concretamente, ad uno ad uno, sotto uno striscione che dice: "03/06/2023... E siamo ancora qua... Grazie a tutti!" Sotto allo striscione i nomi di tutte le persone ai quali i ringraziamenti erano indirizzati.
Il giugno del 2023 rimarrà una data indelebile nella memoria dei cittadini di Ponte Secchia e delle aziende danneggiate dalle due potenti bombe d'acqua del 3 e del 4 quando, a distanza di un giorno l'una dall'altra, sulla strada si è riversato un vero e proprio fiume di acqua e fango, che nulla ha risparmiato.
Se lo ricorderà molto bene e per sempre la River Car, che ha visto questo fiume entrare in officina, non risparmiando nulla. Abbiamo ascoltato il titolare dell'officina, Lucio Lusetti.
Quali sono stati i danni che avete subito?
I danni principali alla struttura e all'officina sono dovuti alla perdita di molte attrezzature, indispensabili per il nostro lavoro. Si tratta di attrezzatura particolarmente costosa, occupandosi la nostra azienda anche delle revisioni periodiche degli autoveicoli. Tutta la strumentazione necessaria, per intenderci, era posizionata a livello del pavimento e qualcosa trovava collocazione anche sotto il pavimento. Anche i ricambi, appoggiati nei primi piani degli scaffali, nuovi ed in attesa di essere montati, sono stati travolti da fango, detriti, acqua. Con l'allagamento quello che non è andato definitivamente perduto si è molto danneggiato e di conseguenza la scelta più rapida per consentirci di ripartire nel più breve tempo possibile è stata giocoforza quella di riacquistare attrezzatura nuova. Se così non avessimo fatto oggi saremmo ancora inattivi.
Anche i vostri uffici sono stati danneggiati?
Sì, negli uffici erano presenti gruppi di continuità, computer, stampanti, tutto materiale irrecuperabile. Dalla parte a sud, dove è arrivata la prima inondazione, che poi ha invaso tutto, anche un portone è stato sfondato.
A quanto ammonta la stima dei danni?
Al momento la stima che abbiamo fatto e che ancora deve essere completata, è quella di un danno di circa 380.000 euro. Era un sabato pomeriggio e l'officina era chiusa, non abbiamo avuto alcuna possibilità di arginare nell'immediatezza il danno.
Qual è stato il ruolo dei volontari e delle istituzioni?
L'intervento immediato delle forze dell'ordine, del sindaco Fabrizio Corti, del vice sindaco Fabio Spezzani, del tecnico comunale Simone Mangani, dei volontari della Protezione civile e dei Vigili del fuoco è stato assolutamente fondamentale perchè, oltre ad averci aiutato come mano d'opera attiva, non ci hanno mai fatto mancare il supporto morale. Ci hanno sostenuto e, come noi, non si sono mai arresi, spronandoci a non mollare. Nonostante la disgrazia ci hanno permesso di tenere sempre il morale alto.
Anche i cittadini comuni, sappiamo, hanno aiutato.
Da subito la gente è arrivata, chi con scope, chi con pale, chi con tira acqua. Siamo stati aiutati da alcuni nostri clienti, ma anche da gente del tutto sconosciuta, che si è data da dare per pulire la nostra officina, il cortile, ma anche garage privati e il negozio che è di fianco a noi. Sono arrivate persone con mezzi come trattori, ruspe, botti.
Come vi è venuta l'idea di ringraziare i volontari con una cena?
Già da subito abbiamo improvvisato una piccola cena, la prima sera del sabato 3 giugno, quando ci siamo trovati in circa 60 persone, tra cittadini, volontari e forze dell'ordine e c'era la necessità, dopo una giornata come quella, di dare da mangiare qualcosa di caldo a chi, fino a quel momento, aveva lavorato in mezzo all'acqua ed al fango. Abbiamo così ordinato 5 metri di pizza alla pizzeria Da Dodi di Cerredolo, che addirittura ha voluto offrircela. Stessa gentile offerta la domenica successiva, quando il bar Ristorantino Il Mulino di Cerredolo ha offerto il gnocco fritto a pranzo. In quei momenti ho avuto l'idea di dire che, appena ci fossimo ristabiliti, avremmo organizzato una cena come si deve, per ringraziare nel modo più consono, tutti coloro che avevano partecipato.
Qual è stata la reazione delle persone?
Incredibile. Tutti, fin da quella prima sera, tra fango e pizza, si sono sentiti in dovere di dire che tra persone ci si aiuta. Non si sa mai a chi può capitare e quando un fatto come questo, del tutto inatteso. La gente arrivava davvero per aiutare, con tutti i mezzi che aveva a disposizione. Ho pensato, fin da subito, che davvero intorno a noi è presente tanta umanità. Se mi aspettavo gente che veniva a vedere per curiosità, disturbando i lavori in corso, sono stato assolutamente smentito. La gente lavorava duro, come per un compenso, ma quando si congedavano e noi li ringraziavamo, sembravano stupiti. Hanno lavorato davvero con il cuore.
Come è andata la cena?
Benissimo! Abbiamo gradito la presenza di tutti coloro che hanno partecipato. Saremmo stati un'ottantina di persone. Ne approfitto per ringraziare la Pro Loco di San Cassiano, che ci ha donato il servizio e la location, lasciando a noi solo l'onere di acquistare le materie prime. Grazie all'aiuto di tutti il 15 giugno eravamo già quasi completamente operativi ed ora stiamo già a ciclo pieno.
Cosa avete imparato da questa esperienza?
Si imparano molte cose. Sicuramente il 3 giugno 2023 sarà un giorno che verrà ricordato da tanti, qui a Ponte Secchia, ma con coloro che hanno partecipato attivamente e gratuitamente abbiamo instaurato un legame diverso e loro rimangono i personaggi principali di una vicenda che ha segnato il paese. Naturalmente l'altruismo è uno stile di vita che ho sempre abbracciato, ma adesso capisco che in queste situazioni ogni aiuto, con qualsiasi mezzo, è importante e che bisogna dare la precedenza ad aiutare chi è vittima di queste catastrofi.
"Quello che più mi è rimasto di questa vicenda - commenta il sindaco Fabrizio Corti - che poteva mettere a rischio un'importante attività come quella della River Car, è la conferma dell'importanza della comunità. Il gesto dell'azienda, affatto comune, credo sia stato innanzitutto un esempio di civiltà dal quale si può prendere spunto. Superare le difficoltà insieme rimane fondamentale. Devo ringraziare la famiglia Lusetti per questo ulteriore insegnamento."
Le immagini dei danni