Elena Turci, mamma di quattro ragazzi ormai tutti grandi, pianzana di Rio Saliceto di nascita e anche di crescita, montanara di felice adozione. Ha una laurea in Lettere, qualche diploma in materia musicale e lavoro alla biblioteca Panizzi da oltre 30 anni; è una soprano e canta in prestigiose corali e come solista per cerimonie e concerti.
Ha una grande passione per i presepi e porta avanti il “suo” progetto museale.
La nostra intervista.
Come mai ha scelto di vivere in montagna?
Dal 2019 vivo stabilmente a Piolo, frazione di Ligonchio, ora inglobata nel vasto comune di Ventasso. Mi sono trasferita, in quella che era una seconda casa, in seguito ad eventi personali particolarmente dolorosi: nel mio piccolissimo borgo ho trovato persone semplici e accoglienti, e via via il contatto con la natura, le lunghe passeggiate in solitaria, la neve da spalare, la legna da accatastare, il caldo buono e gli animali che scorrazzano liberi nei prati mi hanno riportato il sorriso e la serenità proprie del mio carattere aperto e solare.
Come è nata la passione per i presepi?
La mia passione per i presepi è nata da bambina quando i miei genitori mi permettevano di porre la statuina di Gesù bambino nell’antico presepe della numerosissima famiglia del mio papà: ho questo dolce ricordo di questo piccolo bimbo di gesso con occhi così limpidi e vivaci. Lui è il capostipite della mia collezione che ha preso il via tanti anni fa e poi è scoppiata nella mia seconda vita. Avevo bisogno di “bello” e l’ho trovato nei presepi.
Attualmente sono circa 450, provengono da ogni angolo del Paese e sono realizzati in ogni tipo di materiale immaginabile e anche, qualcuno, in materiali veramente insoliti... (per fare qualche esempio: uova di quaglia, madreperla, semi di eucalipto e pasta di pane).
Ho scelto di occuparmi quasi esclusivamente di 'trovatelli' cioè di presepi antichi o vintage, di seconda mano: molti di loro sono recuperati da solai, da dimenticatoi, e io li 'adotto' e dono a loro nuove possibilità di mostrarsi e farsi ammirare. Questo è un carattere peculiare della mia collezione: conosco diversi altri collezionisti ed espositori ma nessuno di loro ha adottato questo criterio. Loro hanno presepi nuovi e, alcuni di loro, ordinano direttamente le opere agli artisti che conoscono nelle gallerie d’arte. Altra caratteristica specifica è che i miei sono tutti artigianali e molti di loro sono pezzi unici. Non sono interessata a prodotti creati in serie.
Si tratta di un lavoro molto impegnativo e meticoloso che richiede una costanza più che giornaliera: seguo costantemente siti di usato e aste online, valutando ogni singolo acquisto con estrema oculatezza date le mie scarse possibilità economiche.
Sono iscritta all’AIAP (Associazione Italiana Amici del Presepio) che riunisce gli appassionati del Presepio di tutta Italia, è stata fondata a Roma nel 1953 e conta alcune migliaia di iscritti. AIAP promuove e diffonde la cultura del presepio sotto gli aspetti religiosi, artistici, culturali ed etnografici, promuove la conservazione di presepi storici, favorisce i rapporti fra gli iscritti, patrocina e promuove mostre, concorsi e pubblicazioni in materia e organizza un Convegno annuale nazionale e pubblica una rivista trimestrale “Il presepio”.
Hai anche iniziato ad esporli: dove?
Ho iniziato ad esporli nel Natale 2019. Sono stata invitata da associazioni di commercianti, assessorati, Proloco e comuni e ho esposto in vetrine di negozi, in chiese e sale espositive a Ligonchio, Piolo, Castellarano, Rovereto (TN), Arco (TN), Roncade (TV), Salvarano di Quattro Castella, Padova centro e Sarteano (SI). In ognuno di questi luoghi ho ricevuto ottimi riscontri sia dagli organizzatori, dal pubblico che dalla stampa. Delle esposizioni mi occupo personalmente coadiuvata da alcune delle mie figlie, da mio cugino Carlo e da alcune vicine. Anche il logo de “Le natività di Elena” è stato ideato da una delle mie figlie che frequenta l’ultimo anno del Liceo grafico.
Ma quando non sono esposti, dove li ‘nascondi’?
Quando non sono esposti i presepi sono tutti ben imballati nel mio solaio che però non riesce più a contenerli e quindi mi sono dovuta “allargare” ad altre stanze della casa (non c’è sotto-letto senza scatole di presepi). Da brava bibliotecaria tengo sempre aggiornato un catalogo digitale che riporta fotografia, provenienza, datazione, valore, artista, materiale, misure e curiosità legate a ciascun presepe.
Questi dati vengono poi riportati nelle didascalie che li accompagnano quando vengono esposti per aiutare il pubblico a comprendere appieno l’oggetto che hanno di fronte.
Ma quello che più mi piace è essere io stessa a condurre le visite. Solitamente questa gioia mi è preclusa perché le location in cui ho esposto sono lontane da dove vivo: ho potuto farlo in occasione delle ultime festività a Piolo e in alcuni giorni a Ligonchio. É stato motivo di grandissima soddisfazione leggere stupore e interesse nei visi di tanti visitatori di ogni età, che mi riempivano di complimenti e soprattutto di domande intelligenti e mirate a capire meglio quello che stavano ammirando. A Piolo ho ricevuto anche la graditissima visita del mio sindaco Enrico Ferretti e di buona parte dei membri del consiglio comunale e il commento più atteso e gradito: “oggi a Piolo ho fatto esperienza di grande cultura”.
Esattamente quello che, col supporto della comunità parrocchiale e istituzionale, vorrei portare in Appennino: una esperienza culturale che si aggiunge alla meraviglia di questi borghi, della natura selvaggia, del paesaggio.
Parlaci di questa idea: pensi alla creazione di un centro presepistico per esporre i suoi presepi e creare turismo.
La comunità montana ha bisogno dei turisti per sopravvivere al trend di spopolamento che la affligge da anni, ma soprattutto i turisti hanno necessità di conoscere l’ Appennino reggiano per fare esperienza di bellezza sotto tutti i punti di vista, dalla natura all’arte, dalle produzioni locali alla ricettività. Il mio desiderio più grande è fare la mia parte in questo processo.
A Piolo già a partire dal 2012 avevo ideato e promosso installazioni presepiali con scene veramente straordinarie create dai miei compaesani nelle aie e nelle vie del borgo: inseriti nella Via dei presepi avevamo realizzato presepi con le Barbie rivestite in abiti antichi, con le pigne e coi vasi di coccio che poi negli anni successivi sono state in esposizione anche a Cinquecerri.
Come concili tutto questo con il lavoro a Reggio Emilia?
Poiché faccio la pendolare tra Piolo e Reggio Emilia quando non sono a casa a ricevere i pacchi entra in gioco uno degli aspetti più belli di essere una piccolissima comunità: il postino e i corrieri (che spesso non trovano la mia casetta perché non è disponibile la geolocalizzazione) si rivolgono direttamente ad alla mia vicina Marinella che riceve e verifica l’integrità del contenuto. Non di rado addirittura il postino anticipa eventuali spese doganali. Siamo davvero una piccola comunità solidale e unita!
Nel corso degli anni attraverso i presepi ho stretto tante amicizie con persone di tutto il Paese: sono in costante contatto con persone che mi hanno venduto presepi e poi siamo diventati amici e si rendono disponibili per recuperarne altri che eventualmente trovassi nelle loro città, me li imballano e spediscono, oppure altri collezionisti, e ancora amici conosciuti nelle città dove ho esposto...semplici visitatori che mi contattano per informazioni e complimenti. Per esempio Andrea me li recupera a Roma e dintorni avventurandosi col suo scooter, Halyna abita a Roma ma è ucraina e mi traduce in italiano le iscrizioni di icone e uova nella sua lingua, il mio ex collega Massimo recupera i presepi in Friuli: Erio che recupera in Liguria e Serena è il mio riferimento in Sicilia. Maria Pia dopo avermi ceduto il suo presepe acquistato in viaggio di nozze in Germania mi scriveva tutte le settimane da un paio d’anni. Qualche settimana fa non ha scritto e mi sono preoccupata: l’ho chiamata e mi ha risposto suo figlio perché lei era volata in cielo, a distanza di 2 giorni dalla mia mamma e con una malattia molto simile. Conserverò sempre con tanto affetto il suo presepe e sono felice di portarlo in giro per il paese per essere ammirato, ricordando sempre la mia amica Maria Pia.
Poi ci sono i collezionisti come me, primo fra tutti Stefano Rappuoli di Sarteano (Siena) che per primo, senza nemmeno conoscermi di persona, ha creduto in me e successivamente mi ha dato tanti consigli e affascinato col suo museo di presepi dal mondo. Sono amica anche di Antonio Pigozzi del museo di Gazzano di Villa Minozzo: lui è un artista incredibile e una persona speciale e mi dà tanto coraggio nel portare avanti il “mio” progetto museale.
Di cosa si tratta? Parlaci di questa idea di progetto museale...
In accordo con l’amministrazione comunale di Ventasso, con la Parrocchia, con la neonata associazione ets “ProPiolo” e naturalmente con tutti i miei compaesani sto cercando di creare una esposizione permanente proprio a Piolo. Proprio in questi giorni si sta valutando la possibilità di partecipare come associazione ad un bando del comune per ottenere fondi per restaurare gli immobili che dovrebbero essere dedicati a questa esposizione.
L’idea è di far rientrare il museo nel circuito di visita del teatro e dell’atelier delle acque di Ligonchio per creare un circuito di sviluppo di attività per bambini e non solo assieme al provveditorato agli studi e alle scuole per creare un flusso turismo costante di persone e turisti che rimangano più giorni nel nostro territorio comunale.
Lo immagino e progetto come un luogo di cultura dove accogliere tante persone di tutte le età, coinvolgerle con la mia passione e illustrare usi, costumi e forme d’arte molto diverse che hanno suscitato vere opere d’arte provenienti da tutto il mondo. Non sarà assolutamente un museo “natalizio” perché l’arte e la cultura sono interessanti tutto l’anno.
Ho anche molta esperienza coi bambini, non solo come mamma ed ex direttrice di corali di bambini ma anche come ex insegnante di musica nelle scuole: nei locali del museo allestirò laboratori creativi dove gli alunni potranno creare loro stessi presepi utilizzando materiali naturali del territorio e scoprire così che si fa arte anche con i regali che ci offre la bellissima natura che abbiamo intorno.
La ProPiolo ed io non vediamo l'ora di poter accogliere i visitatori in un 'museo dei presepi del mondo'.
Ha anche una pagina facebook dedicata …
Ho una simpatica pagina Facebook “Le natività di Elena” che tengo aggiornata coi nuovi arrivi, racconto le varie vicissitudini che tante volte accompagnano i loro viaggi fino a Piolo, metto foto e filmati delle esposizioni e anche le fasi dei restauri dei quali capita sovente abbiano necessità. Purtroppo i viaggi intorno al mondo causano non di rado rotture e danneggiamenti e via via mi sono dovuta inventare anche restauratrice, perlomeno nei casi meno disperati. Per gli altri mi avvalgo di professionisti.
Brava! Grazie per la visione delle possibilità turistiche della montagna e del fare rete. Ti segnalo a questo scopo anche Bergogno “paese dei presepi” in comune di Casina
dove nel periodo natalizio 2023, mentre costruisci “il tuo museo” , potresti mettere in mostra qualche tuo presepe …o anche tutti! In bocca al lupo!
Giovanna Caroli
Salve Giovanna! Conosco e ho visitato il delizioso borgo di Bergogno. Sarò davvero felice di esporre uno dei miei presepi ma al coperto…Non ho presepi che possano stare esposti alle intemperie senza danneggiarsi… In caso mi contatti pure 🙂
Elena Turci
Ho conosciuto Elena per caso, una vendita on-line di un presepe di famiglia. Dal primo contatto ho percepito determinazione ed empatia spiazzante. Conosciutala finalmente di persona ad un concerto ove era parte del coro, ho avuto conferma di quanto sono meravigliosi i suoi progetti. Nella gioia non facile di realizzare il tutto, gli auguri e gli affetti sinceri non son mai troppi. Persona meritevole e di grande cuore.
Andrew D Valenti
Grazie di cuore Andrea! E tu sai bene quanto è grande 🙂 Un abbraccio grande a Gina e non vedo l’ora di rivedervi
Elena Turci