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VETTO, DOPO LE SEGNALAZIONI ECCO LE FOTO

Serpente gigante terrorizza i visitatori al cimitero di Crovara

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Il serpente di grandi dimensioni immortalato dalle fototrappole di Umberto Gianferrari nel cimitero di Crovara

Un serpente di dimensioni imponenti ha scelto di vivere (e spaventare le persone) nel cimitero di Crovara di Vetto. La singolare e terrificante storia accade a Crovara, paese d’origini medievali, sorto a fianco l’omonimo e malfamato castello dalle temute segrete (ancora visibili), e così ricco di leggende, dove, si dice, aleggino ancora i fantasmi dei banditi che lì si trovavano alla corte dei Da Palude. Ma se la leggenda vuole che siano i fantasmi a incutere timore nelle notti di tempesta verso le persone che transitavano nei dintorni, qualcosa di diverso ha colto i famigliari che solevano prendersi cura dei defunti nel locale campo santo.

“Lì dentro c’è un serpente di dimensioni imponenti, di circa due metri di lunghezza” sono state le prime segnalazioni che hanno iniziato a circolare. Tra le diverse testimonianze c’è quindi il caso di una signora che si è imbattuta nell’animale con la testa alzata nell’atto di soffiare minaccioso, rimanendo così particolarmente spaventata: la donna da allora ha scelto di non tornare al cimitero. I cittadini si sono quindi rivolti direttamente al Municipio di Vetto, che si è attivato contattando anche Redacon per avere i riferimenti di chi è solito fototrappolare gli animali. E se all’epoca poteva sembrare una notizia ai limiti dell’inverosimile, ecco che è intervenuto il castelnovese Umberto Gianferrari, noto esperto di fototrappole, mentre il Comune ha provveduto a chiudere il cimitero per una settimana. “Oltre che per l’incolumità delle persone, anche per tutelare le apparecchiature o violare la privacy di chi si recava in quel luogo”, ci racconta Silvano Zecchetti dal Municipio che si è interessato e ha seguito la vicenda.

Intanto la notizia del serpente vagante aveva già colpito le comunità locali “dapprima si ipotizzava che qualcuno potesse avere abbandonato una specie esotica conservata illegalmente, come un boa o qualcosa di simile” ci spiegò Zecchetti. Come prevedibile in questi giorni si sono rincorse paure e speculazioni sull'origine e le intenzioni di questa misteriosa creatura. Via via che la voce circolava le dimensioni riportate del serpente venivano descritte come impressionanti: con una lunghezza superiore anche ai due metri.

Una settimana di fototrapolaggio ed ecco violata la privacy dell’animale, immortalato dalle fotocamere di Umberto Gianferrari. Il rettile è riconoscibile in due foto ed appare di dimensioni certamente imponenti, indicativamente da il 1,8 metri e i 2 metri. Da una prima ricognizione, sotto l’occhio di esperti di fauna selvatica, pare che si tratti di una normale biscia nera di campagna, forse un biacco. Un rettile che a discapito dell’aspetto risulta innocuo (solo se disturbato e non può fuggire morde), di taglia solitamente compresa tra i 120 e i 130 cm, ma che in alcuni casi può arrivare appunto ai due metri di lunghezza, appunto.
“Ora il cimitero verrà riaperto – spiega Silvano Zecchetti – e si provvederà a un nuovo sfalcio. Non è stato possibile richiedere l'intervento degli esperti Centro recupero di fauna selvatica di San Polo, in quanto non in possesso di adeguate trappole”.

Si spera, ovviamente, nell’allontanamento volontario della bestia, ma saranno forse i cantonieri comunali a farsi carico della faccenda (pur nella tutela dell'animale, si intende). Pare che la grande biscia entri abitualmente dalla parte bassa del cimitero, vicino ai loculi o, forse proprio lì al limitare del bosco abbia la sua tana.

7 COMMENTS

  1. Il solo fatto di essere intervenuti NON con mazze da baseball o con manici da badile ma con le fototrappole al solo fine di verificare le segnalazioni, è proprio indicatore di rispetto anche per il serpente. Lui ha il sacrosanto diritto di vivere ma chi ha i propri cari sepolti in quel cimitero ha il sacrosanto diritto di andare a trovarli il più tranquillamente possibile.

    Umberto G.

    • Firma - Umberto G.
  2. Sembra proprio un biacco, una biscia non velenosa utile all’ ambiente. Le bisce a volte sollevano la testa per guardare, non per attaccare poi, se non disturbate, sfilano via. In altro luogo, a me è capitato di vederne una che sfilava via passando a poco più di un metro da me ignorandomi completamente.

    Roberto Pastorelli

    • Firma - Roberto Pastorelli
  3. Sono d’accordo con Umberto, il biscione ha la sua funzione, sicuramente con la sua presenza saranno sicuamente diminuiti topi, talpe.ecc ecc .Comunque è certo che è un animale estremamente innoquo, che alzi la testa e si metta a soffiare mi sembra alquanto esagerato. Lo dico perché ne ho catturati più di uno qui a Pietradura e sono stato pure morso mentre mi accingevo a prenderlo dietro la testa , i miei ragazzi , che all’epoca erano bambini lo chiamavano Gastone il biscione perché per ben tre anni ogni primavera saltava fuori vicino a casa e dovevo prenderlo semplicemente per liberarlo almeno un centinaio di m più lontano, onde evitare che si prendesse una badilata .Si certo, possono apaventare, ma ripeto è assolutamente innoquo. L’estate scorsa mio figlio è mio nipote hanno portato nel cortile dentro a un cartone un biacco, era stato preso a mattonate da due villeggianti terrorizzati mentre attraversava il loro cortile, lo abbiamo rilasciato in un luogo più sicuro , riguardo al biacco non vi stó a raccontare le terribili dicerie che aleggiavano attorno questanimale assolutamente innoquo. Leggendo l’articolo mi è venuta in mente una canzone bellissima dei Modena City Ramblers ( la fola del magalas)

    Giungla

    • Firma - Giungla
  4. Come sempre efficiente, veloce e disponibile! Grazie Umberto!! Il biscione ha una sua funzione e lasciamolo dove sta, sicuramente è importante tagliare l’erba così che le persone lo possano vedere e stargli lontano. Non esistono trappole per la cattura, c’è un modo, ma non è un serpente e sta bene nel suo habitat. Federica

    Federica

    • Firma - Federica