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è organizzata dall’Infogiovani-Infolavoro Il posto giusto e dal centro famiglie dell’Unione Colline Matildiche

“Un’identità, tanti scatti”: un corso di fotografia per raccontarsi

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Un corso di fotografia per raccontarsi come generazione tra più culture per riappropriarsi delle proprie storie identitarie e interculturali e restituirle, attraverso la fotografia, al mondo fuori.

Si chiama una “Un’identità, tanti scatti” ed è un corso è gratuito tenuto dalla fotografa professionista Juani Canovas. L’ iniziativa è organizzata dall’Infogiovani-Infolavoro Il posto giusto e dal centro famiglie dell’Unione Colline Matildiche, con il contributo di Bosch Rexroth Oil Control, che ha una sede anche a Vezzano sul Crostolo e realizzato attraverso l’iniziativa “Multicolor Run for Diversity and Inclusion”. Si svolgerà il giovedì mattina, dalle 10 alle 12, nelle giornate del 22, 29 giugno e 6,13 e 20 luglio al Centro per le Famiglie di Montecavolo (Via Fratelli Cervi 4).

Gli incontri saranno condotti alternando momenti di facilitazione attiva a elementi di formazione fotografica.

“Come Settore Responsabilità Familiari e Politiche Giovanili dell’Unione Colline Matildiche – spiegano gli organizzatori - abbiamo incontrato in questi anni moltissimi ragazzi con un importantissimo patrimonio pluri-identitario, un patrimonio che talvolta viene vissuto come una ricchezza, talvolta come un peso, talvolta come un’opportunità, talvolta come un ostacolo. Ma spesso l’elemento conduttore che condiziona il proprio patrimonio è la narrativa che agisce la stessa società in cui questi ragazzi vivono e molto spesso sono nati. Una narrativa non di rado stereotipata, strumentalizzata ma raramente davvero partecipata e condivisa dai ragazzi stessi”.

E aggiungono: “Per questo riteniamo sia necessario contribuire come servizi a restituire voce a storie più vicine alla complessità di un presente giovanile sempre più orientato all’inclusione delle diversità culturali, dentro le quali i giovani italiani spesso cercano un equilibrio di senso nella propria vita, tra culture familiari e culture del paese di vita. Ci piacerebbe sapere cosa ne pensano davvero i ragazzi e restituirlo all’esterno.

Riteniamo la fotografia possa essere un grande veicolo narrativo per questo tentativo ed è per questo che, partendo inizialmente dall’universo femminile, proponiamo alle ragazze tra i 15 e i 25 anni, figlie di famiglie con esperienza migratoria, di partecipare alla nostra proposta”.

Il corso si concluderà con l’inaugurazione di una mostra.

Per iscriversi è necessario contattare il numero 328.8896333 (Valentina Barozzi) oppure direttamente al link: https://forms.gle/2qUpzxikahCmC9Xs8