E’ un viaggio alla scoperta del Parmigiano Reggiano quello intrapreso da ventitré studenti iscritti al BIP - Blended Intensive Program di UNIMORE - Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che parteciperanno al progetto di formazione di tre settimane organizzato in collaborazione con le Università di Caen, di Praga e di Valencia e finanziato dalla Comunità Europea.
L’offerta agli studenti (di cui 3 di UNIMORE e 20 provenienti dalle altre tre sedi accademiche) consiste in quarantacinque ore di didattica frontale su argomenti legati alle tecnologie alimentari innovative studiate nei laboratori del Dipartimento di Scienze della vita, oltre a visite a caseifici, allevamenti e acetaie. Il programma ha preso il via lunedì 12 giugno e proseguirà fino al 30 giugno, nel Verde Campus San Lazzaro, al padiglione Besta, sede reggiana del Dipartimento di Scienze della vita di Reggio Emilia.
Due importanti appuntamenti vedono il coinvolgimento del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Questa mattina, lunedì 19 giugno, presso la sede del Consorzio a Reggio Emilia, Alberto Pecorari, responsabile dei Servizi istituzionali, ha accompagnato gli studenti alla scoperta delle attività consortili di tutela e vigilanza. Sono state trattate tematiche legate a Disciplinare di produzione, attività di controllo attraverso i marchi di origine (placche di caseina e fasce marchianti), di valutazione della qualità del formaggio (espertizzazione e marchi di selezione) e le successive fasi di controllo durante il confezionamento per la salvaguardia del consumatore, descrivendo anche alcuni esempi di contraffazioni nel mondo. Ricordiamo che il Parmigiano Reggiano è un formaggio a Denominazione di Origine Protetta (DOP), cioè un prodotto che, in virtù delle caratteristiche distintive e del legame con la sua zona d’origine, gode di un regime di protezione accordato dalla UE a tutela del consumatore e del produttore.
Mercoledì 21 giugno la Sezione di Reggio Emilia condurrà gli studenti in una visita guidata presso la Latteria Sociale San Giovanni della Fossa a Novellara di Reggio Emilia: sarà l’occasione per toccare con mano l’artigianalità e la naturalità della Dop più amata e più premiata del mondo. Durante l’attività di lavorazione del caseificio, verrà illustrato nel dettaglio il processo di produzione del Parmigiano Reggiano e verrà effettuato un focus sull’attività di espertizzazione effettuata dai tecnici esperti del Consorzio.
«Siamo orgogliosi di partecipare a questo importante progetto dell’Università degli studi di Modena e Reggio e di accogliere studenti così meritevoli in un caseificio della nostra provincia», ha affermato Giorgio Catellani, presidente della Sezione di Reggio Emilia. «La ricchezza del Parmigiano Reggiano non è data solo dal rispetto delle materie prime, dalla lavorazione del tutto naturale, dall’estrema versatilità e distintività; ma anche, e soprattutto, dalle conoscenze e dal saper fare di tutti i 50.000 professionisti coinvolti nella filiera produttiva. Il Consorzio pone molta attenzione alla formazione professionale dei suoi addetti, e proprio per questo speriamo che un giorno i ragazzi del progetto BIP vorranno dare il loro prezioso contributo alla nostra Dop. Siamo fieri di partecipare oggi alla crescita professionale dei nostri ambasciatori di domani».
«La collaborazione tra UNIMORE e Consorzio del Parmigiano Reggiano è costante, ci teniamo a far conoscere da vicino il prodotto italiano per eccellenza, il Parmigiano Reggiano. Durante l’anno chiediamo la disponibilità di portare i nostri studenti nei luoghi di produzione, a maggior ragione, quando si tratta di studenti stranieri, ai quali vogliamo far scoprire le TOP Production del nostro territorio», ha commentato Andrea Pulvirenti, professore di Microbiologia degli Alimenti presso il dipartimento di Scienze della vita, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Controllo e Sicurezza degli Alimenti e coordinatore del BIP.