Silvio Berlusconi è morto oggi, 12 giugno, all'ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato da venerdì a causa di una lunga battaglia contro la leucemia. Il noto imprenditore, che aveva 86 anni, è stato tre volte presidente del Consiglio e uno degli imprenditori italiani più famosi e di successo.
Berlusconi ha segnato profondamente la storia politica italiana degli ultimi trent'anni. La sua carriera politica è stata caratterizzata da un impatto significativo sulla società italiana, spesso accompagnato da polemiche e dibattiti.
Il politico milanese è stato anche un imprenditore di successo, con un impero mediatico e una serie di attività commerciali che hanno contribuito alla sua notorietà sia in Italia che all'estero.
Il suo ricovero dell'8 giugno era previsto per ulteriori accertamenti riguardanti la leucemia mielomonocitica cronica di cui soffriva da tempo. La notizia della sua morte è stata comunicata poco dopo l'arrivo in ospedale del fratello Paolo e dei figli Eleonora, Barbara, Marina e Pier Silvio.
Filippi (FI): “Berlusconi non era onnipotente, ma rimarrà nei libri di storia”
Il casinese Fabio Fillippi tra i politici reggiani è sicuramente quello che ha conosciuto Silvio Berlusconi più di tutti, al punto di essere invitato nella sua villa di Arcore.
“Quando fui candidato alle regionali per l’Emilia-Romagna nel 2000, e poi eletto, lo conobbi pochi mesi dopo Parma, poco prima che alla città ducale fosse scelta come sede per l’Efsa. Qui ci fu un incontro coi consiglierei regionali e proprio lui promise l’arrivo dell’autority agroalimentare, cosa che poi avvenne".
Si era in piena seconda Repubblica.
Sì. Avevo deciso di aderire nel 1994 a Forza Italia perché mi rappresentava. Da allora e sino al nuovo millennio partecipai a diverse iniziative a livello provinciale ma anche a Milano e Roma. La mia prima candidatura nel 1995, vinsi le elezioni ma non c’era il quorum. Poi nel 2000 vinsi e c’era il quorum, e fui il primo ed unico consigliere regionale di Forza Italia di tutta la provincia Reggio Emilia.
Lei fece tre mandati e da allora Forza Italia non ha più avuto consiglieri reggiani. Una singolarità che le fu riconosciuta.
Sì, con un amico senatore andari a casa sua ad Arcore, posso dire tra i pochi invitati a casa sua. Perché mi invitò? Lo rappresentavo e aveva me come riferimento per il reggiano. Cosa ricordo? C’era una pulizia e un ordine incredibile. Non c’era una sola foglia sul ghiaino della villa. Era un incontro politico, senza nulla di particolare eppure posso dire che era una persona che aveva una marcia in più, accogliente, brillante, dallo sport allo spettacolo, abbracciava la società a 360° dall’editoria alla Sanità col San Raffale, dall’edilizia allo sport a è per questo che era così conosciuto. Ha dato una impronta all’Italia a livello nazionale in tutti i settori, nonostante abbia avuto molti settori ostili. Non è facile avere contro una magistratura politicizzata, contro di lui e quelli che erano con lui.
Lei ne riconosce i pregi.
I suoi principali pregi? La vittoria elle elezioni del 1994 contro la gioiosa macchina da guerra di Achille Occhetto, con la Dc e il Psi alle sbarre, in tre mesi vinse le elezioni sconvolgendo i programmi di un certo ambiente che contro di lui fece un vero e proprio patto. Sconfisse anche Prodi. A Pratica di Mare mise assieme Bush e Putin. Era un vero pacifista e credo sarebbe stato in grado di evitare la guerra.
Eppure aveva anche difetti.
Certo. Le sue debolezze sentimentali? Sai, in certi ambienti ci si monta la testa. Si ha il senso di onnipotenza, ma l’onnipotenza è solo di Nostro Signore. Siamo esseri umani e, con questa sua debolezza, è decaduta. In un certo periodo della sua vita ha sicuramente esagerato.
In macchina con Filippi c’è la moglie Daniela Guidetti. Lei come donna come ha valutato le sue debolezze con le donne. Pur rispettandolo non ho sempre condiviso sicuramente le sue scelte. Eppure credo che la persona vada osservata nella sua interezza, dalla testa ai piedi. Come altre persone aveva difetti, ma aveva anche tanti pregi e si è fatto amare per molte altre qualità.
Fabio Filippi, lei è ancora iscritto a Forza Italia, di Berlusconi ora cosa rimane?
Credo che tra trent’anni nei libri di storia si parlerà di lui. Ha lasciato un segno e ha segnato anche un pezzo della mia vita. L’ultima volta che lo vidi fu lo scorso anno a Napoli, lo vidi stanco, affaticato. Poi su palco si trasformava. A Milano, invece, ricevemmo solo un suo videomessaggio.
Fausto Giovanelli (Parco): "Berlusconi ha rappresentato l'Italia nei suoi pregi e nei suoi difetti"
Fausto Giovanelli è stato senatore della Repubblica italiana nella cosiddetta seconda repubblica.
"Non posso annoverarmi tra le persone che hanno conosciuto personalmente Silvio Berlusconi. Gli ho stretto la mano una sola volta e, naturalmente, lui non poteva sapere chi sono. Berlusconi è stata una enorme presenza sulla scena politica e sociale italiana. Ha rappresentato per tanti versi l'Italia nei suoi pregi e nei suoi difetti, alcune sue caratteristiche personali e la sua esperienza di imprenditore e politico hanno molto a che fare con il carattere degli italiani. Ultimamente la sua presenza sulla scena politica ha dato un contributo di moderazione e saggezza. Se parliamo di Berlusconi sotto il profilo di presidente del Milan è stato certamente il miglior presidente che ci sia mai stato anche se l'ultima fase è stata veramente difficile e non positiva. Ma il bilancio di Berlusconi come presidente del Milan è sicuramente straordinario, per quanto riguarda invece il bilancio di Berlusconi come Presidente del Consiglio, credo che se ne incaricherà la storia di dare un giudizio, se è possibile più approfondito ed equilibrato, e già il fatto che se ne incarichi la storia dà la misura del personaggio".
Paolo Ruffini (PD): "Berlusconi è stato il protagonista dell'ultimo ventennio"
Paolo Ruffini è coordinatore del Pd della montagna.
"C'è tutto il rispetto per la vicenda umana e personale legata alla malattia e alla sua scomparsa, sicuramente è stato un protagonista di questo ultimo ventennio, ha inventato il populismo alla italiana, avversario politico a tutto tondo, ci sarà di che riflettere. Come Partito democratico della montagna facciamo le più sentite condoglianze".
Gianni Bertucci (M5s): “Dispiace per la perdita umana ma non siamo d’accordo all’elogio pubblico”
Gianni Bertucci, originario di Sologno, è consigliere del Comune di Reggio Emilia. Oggi, insieme ad altri consiglieri, ha lasciato l’aula durante il momento di ricordo di Berlusconi in Sala del Tricolore.
"Dispiace per la perdita umana e chiaramente esprimiamo le sentite condoglianze alla famiglia di Berlusconi. Non siamo però concordi con un momento di elogio pubblico e memoria nelle istituzioni cittadine e per questo siamo usciti dall'aula. Per citare Giorgo Gaber non ho timore di «Berlusconi in sé», ma come «Berlusconi in me». Un’idea di persona, personalità, imprenditoria, politica e atteggiamento nei confronti della vita con la quale ognuno di noi a un certo punto si è necessariamente confrontato. La stagione politica di Berlusconi, lo ricordiamo, ha portato il default economico del paese, leggi ad personam, lo svilimento delle donne, l'aumento della corruzione e una maggiore sfiducia e derisione delle istituzioni e della politica. Il rapporto di Berlusconi con la magistratura ha segnato poi per decenni il dibattito sulla giustizia: sono stati trenta i processi e una la condanna. Tra i processi ricordiamo a più riprese corruzione, evasione fiscale, reati societari. Persino, incredibilmente e a più riprese, per le stragi di mafia. L'unica condanna per Berlusconi nel 2013 per frode fiscale nel processo sulla compravendita di diritti cinematografici per i film da trasmettere in Tv. Si trattò di una condanna a 4 anni, tre dei quali coperti da indulto. Tutto questo per noi non deve appartenere a chi rappresenta o ha rappresentato le istituzioni e lo stato"
(interviste raccolte da Gabriele Arlotti e Angela Addorisio)
Quando una persona scompare è sempre un uomo perbene,un eroe, un benefattore.
Ora tutti a dire che lascerà un grande vuoto ma io aggiungo che è stato si un grandissimo imprenditore ma anche un politico che ha fatto innanzitutto i suoi interessi e che in molte circostanze ha messo in ridicolo l’intero paese e umiliato la propria moglie tanto da costringerla a chiedere il divorzio. Verrà ricordato nei libri di storia? Pure Mussolini e compagnia bella sono presenti nei libri
Giovanni
In tanti, alla pari di Fabio Filippi, in quel 1994, ossia negli anni di Tangentopoli, si sentirono rappresentati dal Cavaliere, perché vedevano in lui l’alfiere del garantismo e del pensiero liberale, e credo anch’io che abbia abbracciato la società a trecentosessanta gradi, ritenendo altresì che per tale sua appassionata e costruttiva “italianità” potesse meritare il laticlavio di senatore a vita.
P.B. 12.06.2023
P.B.
Aveva abbracciato anche altre cose, come piacenti signorine.
Fulminant La Penna
La sua o è invidia, oppure è vero quanto diceva il defunto, ovvero che “voi comunisti non sapete neanche scherzare”.
maz
Se ne andato un gigante della storia italiana, dispiace molto; sono certo che se avesse potuto governare avrebbe reso l’Italia il paese più importante d’Europa; aveva doti manageriali e politiche uniche, ma non ha potuto farlo; ma ora mi fermo qui, è il momento del dolore e delle condoglianze e non delle critiche.
Caro Presidente, che il nuovo mondo ti accolga con tutti gli onori che meriti; R.I.P. e che il Viaggio Ti sia lieve.
Lino Franzini
Egregio Franzini forse le è sfuggito qualcosa, il Cavaliere ha guidato il governo con la più ampia maggioranza della storia della repubblica italiana. Se non ha potuto governare lui….
Andrea
Ha potuto governare! Nel suo ultimo mandato peraltro forse aveva la più forte maggioranza nella storia della
repubblica ma di risultati se ne sono visti pochini.
Personaggio brillante ma come politico lo rimpiangeranno in pochi.
Cmq che riposi in pace.
Giovanni
Se né andato un personaggio straordinario che lascerà la sua impronta nella storia italiana. Sentite e sincere condoglianze. Paola e Lauro Cimpaeo i
Paola Ghinoi
Quando una persona se ne va, e un defunto e pertanto merita rispetto, e meglio dignitoso silenzio, io pur essendo di un idea politica e classe sociale completamente diversa, non voglio assolutamente sindacare e giudicare la sua vita terrena, che possa riposare in pace.
Anonimo
I detrattori, gli ignobili e i vigliacco a tutti i livelli sono improvvisamente spariti ora partecipano, esseri spregevoli , con la loro ipocrisia a tessere le lodi del Presidente Berlusconi. Non hanno vergogna dopo anni di attacchi violenti dicendo le cose più terribili che solo il loro modesto pensiero e sensibilità potevano partorire. State zitti e restate nelle vostre dacie a ubriacarvi. Non siete degni di esprimervi ora e lo state facendo per non restare esclusi dai media locali e nazionali. Vergogna
Sauro Fontanesi
Le opinioni sul Cavaliere, quale esponente politico, possono essere le più disparate, ma mi sembra in ogni caso difficile non riconoscergli una dote importante ed “istruttiva”, attestante altresì una mentalità garbata e liberale, ossia quella di aver dimostrato che può esercitarsi un duro scontro politico senza astio e livore nei confronti dell’avversario, quando molti dei suoi critici ed oppositori non gli hanno invece risparmiato giudizi “incattiviti” e colmi di rancore.
P.B. 13.06.2023
P.B.
Infatti: quando gli hanno rotto i denti lanciandogli contro quella statuetta del duomo di Milano o quella stampella non ha neppure (a differenza di altri che lo hanno fatto per molto meno) querelato i responsabili. Un esempio per tanti.
Anonimus
Lo ricordo alla Convenzione di Forza Italia al Castello Sforzesco di Milano. Doveva essere l’autunno del 2009.Era all’acme del successo dopo i trionfi elettorali delle politiche 2008 ed europee 2009. Ero a poche decine di metri da Lui :il cuore mi batteva forte ,Lui era quasi emozionato davanti all platea osannante.Ebbi la stessa sensazione provata da Hegel a Jena quando vide Napoleone a cavallo:sentii aleggiare lo Spirito del Mondo. Poi,due anni dopo, uomini più a mal che a ben usi lo privarono ,con una congiura internazionale,del mandato affidatoGli dal popolo italiano.
LIKUD
Forse Andrea e Giovanni dimenticano che nei suoi mandati il Cavaliere oltre a governare doveva difendersi da decine di processi, una vera gogna mediatica, che si concludevano con assoluzioni piene, credo abbia avuto una sola condanna, ma questa è l’Italia, nei confronti di esponenti di Centro Destra ne abbiamo degli esempi recenti con Pagliani e Bernini, assolti; ma che calvario hanno dovuto subire sapendo di essere innocenti.
Giovanna Boraschi
Davanti a Dio ci presentiamo vestiti solo del bene, quello vero e pulito, che abbiamo o non abbiamo fatto in vita…non contano gli averi ed i poteri, solo l’ Amore che siamo stati e le azioni che abbiamo commesso; mentre per quanto riguarda il mondo degli uomini, come disse Totò, la morte è una livella!!!
MB
Trovo piuttosto rispondente la “fotografia” che ci consegna Giovanna Boraschi, e a quanti non sono detrattori seriali del Cavaliere, pur se non ne hanno condiviso l’azione politica, o avanzano critiche nei suoi confronti, il che è del tutto legittimo, vorrei ricordare che la sua entrata in politica alle elezioni del 1994 offrì una reale alternativa a quanti non intendevano votare a sinistra e dintorni, il che non mi pare essere poca cosa in un sistema democratico, che dovrebbe giustappunto dare all’elettore una possibilità di scelta (la sua entrata in politica spiazzò quella sinistra che, dopo Tangentopoli, pensava di avere la strada sgombra e spianata, e che da allora diede sempre l’impressione di considerarlo un nemico da dover neutralizzare ad ogni costo).
P.B. 14.06.2023
P.B.
Come può un nano comprendere la grandezza di un gigante?
Giorgio
Dopo avere letto l ultima (legittima sia chiaro ) analisi dell’onnipresente anonimo Sig.P.B……mi avvalgo della facoltà di non commentare e non rispondere…….!!!!
Seregni Gianluca
Seregni Gianluca
Santo subito!
Cecco
Cecco
A me sembra, per rispondere a Seregni Gianluca, che si possa parlare di anonimato allorché una persona rimane ignota, nel senso che non se ne conosce l’identità, ma nel mio caso, come per altri che su queste pagine si firmano con sigle od acronimi, l’identità è ben conosciuta alla Redazione, dal momento che ogni commento va sempre preceduto dal fornire le rispettive generalità, unitamente al rispettivo indirizzo e-mail.
Quanto all’onnipresenza, io non faccio altro che avvalermi della possibilità offerta da questa testata online, fintanto che me lo consente, e credo che se qualcuno ne fosse semmai e legittimamente infastidito, sia per la frequenza con cui vi scrivo, sia per ciò che scrivo, può benissimo “passare oltre”, evitando di leggere le mie argomentazioni, così come può avvalersi “della facoltà di non commentare e non rispondere …..!!!).
Venendo alla mia ultima analisi, ancorché il ripeterlo possa casomai disturbare e irritare il Sig. Seregni, ribadisco che, alle elezioni del 1994, dopo il vuoto politico creatosi nella stagione di Tangentopoli, senza la “discesa in campo” del Cavaliere non c’era una reale alternativa per quanti non intendessero votare a sinistra e suoi dintorni, o supposti tali, ma se io mi sbagliassi sono pronto a confrontarmi con chi fosse di tutt’altro avviso.
P.B. 15.06.2023
P.B.
Ma come si poò chiamare sinistra un partito che ha fatto le leggi sulla precarietà del lavoro, quella sul taglio delle pensioni al calare del pil, che è ormai il partito che garantisce solo la finanza e i poteri dei grandi gruppi industriali?
Anonimus
Il problema che avevano i “liberal” , per dirla all’anglosassone, come me era nel fatto che non potevano criticare l’operato di Berlusconi, e parlo di operato non della persona, senza essere assimilati agli anti-berlusconiani a priori che lo odiavano in quanto avversario e si auspicavano una soluzione giudiziaria. C’era un mondo che, senza odi o rancori ma con spirito dialettico, criticava il suo operare che non favoriva affatto la libera concorrenza e il libero mercato ma attraverso limiti vari, vedi taxisti o balneari favoriva le posizioni in essere. Chi avesse letto “Capitalismo e libertà “ di Friedman, vero oracolo del libero mercato, sa di cosa parlo. Dispiace per la morte di un uomo, e Berlusconi era un uomo, un politico e un imprenditore, come ha detto l’Arcivescovo Delpini, ma dispiace anche che anziché i consigli di un vero liberale come Antonio Martino, già collaboratore di Friedman e grande economista liberale, abbia seguito i consigli di ben altri soggetti.
Vulzio
Gent.le Sig.P.B,nessuno si irrita… stia sereno.!!!!….lo scambio anche sottilmente ironico se vogliamo di opinioni è salutare !!!!……non esageriamo…!!!….proprio il Cavaliere era maestro in questo…..e lei dovrebbe averlo appreso……e anche in merito alla epica discesa in campo da lei citata……personalmente stendo un velo pietoso……!!!!
Nulla da aggiungere!!!!……
Seregni Gianluca
Seregni Gianluca
Gent.le Sig. Seregni, mi consenta di dire che l’invito allo star sereno potrebbe anche allarmare un po’, visti i precedenti di quella celebre frase, ma voglio ascriverlo alla sfera della ironia, che è sempre benvenuta, e nella quale dovrò casomai esercitarmi se fossi stato un allievo troppo distratto, ma dal Cavaliere io ho cercato innanzitutto di apprendere che lo scontro politico può essere anche molto duro ed aspro, ma restando sempre e comunque nell’ambito delle idee, senza cioè cadere e scadere sul piano personale (qualità che, pur se in ritardo, gli hanno riconosciuto in questi giorni anche taluni avversari politici, tra quelli che nei sui confronti non erano forse “detrattori a prescindere”).
Un apprendimento peraltro per me piuttosto facile e naturale, mi verrebbe da dire automatico, quale prosecuzione dell’aria garantista – ancorché fosse poco o nulla ricambiata – che spirava in casa socialista, prima che quel glorioso e storico partito venisse travolto dalla furia giustizialista che tre decenni fa agitò le piazze del Belpaese, e se oggi possiamo anche concederci una sottile ironia, non la ricordo invece molto presente nella “gioiosa macchina da guerra”, e dei suoi tifosi, che la sinistra pose in essere alle elezioni del 1994 (a differenza di come la pensa Seregni, non stenderei un velo pietoso su quella stagione, ma il velo semmai lo toglierei per far capire ai più giovani cosa accadde allora)..
P.B. 17.06.2023
P.B.
Gent.le Sig P.B. la celeberrima frase( “star sereno” o meglio letteralmente ” stai sereno” ) dovrebbe inorgoglirla..!!!!, fu rivolta ad una figura autorevole,già Primo Ministro,Ministro,Segretario,ecc..ecc…dello Stato italiano,( professore esimio alla Sorbona di Parigi),dal purtroppo discutibile noto a molti come ” il rottamatore”……tanto caro al ” discesista in campo ” disinteressato del 1994,…….i giovani possono attingere in merito un ‘ampia carrellata tragicomica in merito sul web…….!!!!!!!
Cordialmente Seregni Gianluca.
Seregni Gianluca