Nella mattinata di ieri, 8 giugno, si è tenuto un positivo confronto tra i sindaci del territorio reggiano e l'Ufficio di presidenza riguardo alla proposta rimodulata per la riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza. Ora si procederà con i confronti concordati con i sindacati e le pubbliche assistenze del territorio. Successivamente, la proposta tornerà all'assemblea plenaria dei sindaci per l'espressione finale del parere sulla riforma proposta da Ausl e Regione. Lo ha dichiarato il presidente della Provincia e della Conferenza territoriale sociale e sanitaria, Giorgio Zanni, al termine dell'assemblea plenaria della Ctss tenutasi questa mattina a Palazzo Allende. All'assemblea hanno partecipato tutti i sindaci reggiani e i vertici dell'Ausl di Reggio Emilia per continuare il confronto sulla riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza presentato nelle scorse settimane dalla Regione Emilia-Romagna.
Questa riorganizzazione non è motivata da necessità economiche o di risparmio, ma mira a impostare un sistema più efficiente ed organizzato, valorizzando le risorse a disposizione e garantendo al cittadino percorsi migliori per ricevere risposta alle proprie esigenze. La riforma punta a trovare la soluzione ottimale per il rilancio del sistema sanitario pubblico dopo la fase pandemica e, soprattutto, in considerazione della profonda carenza di personale medico e infermieristico che affligge l'intero Paese.
L'obiettivo della Regione con questo piano è quello di rilanciare la sanità pubblica dopo la pandemia, affinché possa funzionare al meglio con le risorse umane a disposizione. La riforma si propone di garantire al cittadino assistenza nel minor tempo possibile in caso di emergenza, nelle strutture più efficaci e in grado di rispondere alle necessità di cura richieste. Al contempo, si intende migliorare le condizioni di lavoro del personale che opera nei Pronto Soccorso e valorizzare i medici di medicina generale e di continuità assistenziale, al fine di assicurare una risposta immediata nella sede più adeguata.
Per raggiungere tali obiettivi, la Regione prevede la razionalizzazione degli accessi al Pronto Soccorso, in modo che vi giungano solamente le emergenze che richiedono prestazioni tempestive. Si punta anche al potenziamento delle centrali telefoniche, alla riorganizzazione della rete extraospedaliera dei mezzi di soccorso (come automediche, autoinfermieristiche, ambulanze ed elisoccorso) e all'utilizzo di strumenti innovativi come le Unità di continuità assistenziale (UCA), che interverranno direttamente presso il domicilio del paziente. Inoltre, saranno attivati nuovi centri di assistenza urgenze (CAU) grazie all'intesa firmata tra la Regione e l'organizzazione sindacale dei medici di Medicina generale FIMMG. I CAU, che sostituiranno le ex "guardie mediche", saranno gestiti dagli attuali medici di continuità assistenziale in equipe e si occuperanno delle urgenze a bassa complessità.